due banditi popolari e simpatici, dal grilletto facile, ma come se fosse un gioco e solo per difendersi.
interpreti eccezionali, Bonnie (Faye Dunaway) che diventa fuorilegge "perché non aveva niente da fare", Clyde (Warren Beatty) quasi per gioco, e altri personaggi secondari da premio Oscar come i due Gene, Wilder e Hackman, e la di lui moglie nel film.
sempre in fuga e però sempre sorridenti, con voglia di scherzare, amati e invidiati dalla gente, che faceva la fame, a quei tempi.
questo film è un gioiellino che non ti pentirai mai di aver guardato, promesso - Ismaele
interpreti eccezionali, Bonnie (Faye Dunaway) che diventa fuorilegge "perché non aveva niente da fare", Clyde (Warren Beatty) quasi per gioco, e altri personaggi secondari da premio Oscar come i due Gene, Wilder e Hackman, e la di lui moglie nel film.
sempre in fuga e però sempre sorridenti, con voglia di scherzare, amati e invidiati dalla gente, che faceva la fame, a quei tempi.
questo film è un gioiellino che non ti pentirai mai di aver guardato, promesso - Ismaele
"Bonnie and Clyde" is a milestone in the history of
American movies, a work of truth and brilliance. It is also pitilessly cruel,
filled with sympathy, nauseating, funny, heartbreaking, and astonishingly
beautiful. If it does not seem that those words should be strung together,
perhaps that is because movies do not very often reflect the full range of
human life…
Uno
dei migliori film di Arthur Penn, se non il migliore in assoluto. Ispirato alla
vera storia di Bonnie Parker e Clyde Barrow, pur con qualche licenza poetica,
traccia un quadro dell’America dei primi anni Trenta sotto il segno di un
diffuso malessere, di una nevrosi latente che esplode nella ribellione
anarchica della coppia e nella loro attività criminale, che innesca una scia
sanguinosa che potrà concludersi solo con una morte violenta. Arthur Penn
dirige sotto il segno di una estrema libertà formale, ereditata in parte dalla
Nouvelle Vague, e che risulterà decisiva anche per il movimento della New
Hollywood: il montaggio serratissimo delle scene delle sparatorie ha fatto
scuola, e ispirerà un paio di anni dopo anche Sam Peckinpah per “Il mucchio selvaggio”…
Condito
da una violenza grafica rivoluzionaria per le major americane di allora,la vera
storia di Bonnie e Clyde è ancora oggi una delle più conosciute ed è entrata
nel mito americano. Esattamente ciò che fece questo ottimo lavoro di stampo
gangster,elevare a miti ed antieroi assoluti i due rapinatori di banche
innamorati ma con un linguaggio che si allontana continuamente da qualsiasi
tentativo di rendere epico qualunque cosa che li riguardi.
I
due sono ritratti come dei ragazzini che vogliono solo vivere la vita a cento
all'ora,divertirsi; la vita degli altri non ha importanza per loro e il
rapinare banche non è altro che un grande modo di rendere la loro vita degna di
essere vissuta,sempre sul filo del rasoio.
Anticonformista
anche nello svolgimento della storia d'amore tra i due protagonisti,ovviamente
il perno centrale di un film dedito all'epicureismo e al carpe diem sfrenato
dei due; si innamorano senza pensarci due volte ma il loro rapporto cresce
lentamente attraverso le provocazioni della stupenda Dunaway e la riluttanza al
rapporto (ma sessuale) di Beatty…
bellissimo davvero, ma dal retrogusto amarissimo...
RispondiEliminala fine fa male, ti eri affezionata a quei due e poi l'esecuzione senza processo :(
Elimina