un film con la solita sceneggiatura che non fa una piega, tutto si sviluppa e poi si chiude con precisione.
appare ancora un ufficio dogane all'aeroporto e una ricerca della memoria.
ognuno ha le sue memorie e le sue fantasie, ma grazie a Sabine, motore della storia, i nodi si sciolgono e Simon conoscerà quello che non sapeva dei genitori, riuscirà a (ri)costruire dei pezzi mancanti del puzzle della sua vita, e di chi gli è stato vicino.
un film che merita molto (come tutti i film di Egoyan) - Ismaele
appare ancora un ufficio dogane all'aeroporto e una ricerca della memoria.
ognuno ha le sue memorie e le sue fantasie, ma grazie a Sabine, motore della storia, i nodi si sciolgono e Simon conoscerà quello che non sapeva dei genitori, riuscirà a (ri)costruire dei pezzi mancanti del puzzle della sua vita, e di chi gli è stato vicino.
un film che merita molto (come tutti i film di Egoyan) - Ismaele
…Some viewers may find the film
confusing; I found it absorbing. One problem with reviewing an Egoyan film is
that you find yourself struggling to describe a fractured plotline and what
characters (and we) may believe at one point and not later. This can be
confusing and unsatisfactory. Yet the way the film presents emotions are clear. Why does Egoyan weave a
tangled web? Because his characters are caught in it. Our lives consist of
stories we tell ourselves about our lives. They may be based on reality, but
not necessarily, and maybe they shouldn't always be. If you couldn't do a
little rewriting, how could you stand things?
… Egoyan stavolta ha tutto saldamente in
pugno, lega lo spettatore al suo fascinoso teorema senza mai fermarsi a
rimirarselo, offre un glaciale spaccato del suo stile inconfondibile, firma una
delle sue opere più esatte, in cui sono le immagini a veicolare i significati
in gioco travolgendo con il loro limpido mostrare tutte le pallose
speculazioni e i noiosissimi dibattiti sulle deformazioni operate dalla Rete,
rendendo pienamente il percorso di formazione del suo protagonista. Brandisce
una lama che ci trapassa la carne, dissanguandoci senza dolore apparente.
Venite, adoremus.
Venite, adoremus.
…las
actuaciones de Scott Speedman y la engmática y sensual Arsinée Khanjian
(brillante actriz que no solo parece la hermana secreta de Isabella Rossellini,
es, además, Madame Egoyan en la vida real) dan un carismático contrapunto a la
historia, como figuras que se relacionan inextricablemente con el destino del
muchacho y su trágico origen. Complementa el cuadro la fotografía sublime de su
tradicional colaborador, Paul Sarossy, misma que juega con la profundidad de
campo y con la saturación de los colores y participa en esa atmósfera siempre
al filo de la navaja entre lo sobrenatural y lo cotidiano, típica del autor de
la memorable Exotica. La película, según el
productor, director y guionista es decir, Egoyan presenta al espectador
diferentes objetos de adoración. Algunos son antiguos. Otros son nuevos y
peligrosos, porque son inéditos. 11-S, campos de concentración nazis, Navidad:
como narrador, Egoyan no se priva nada en Adoration, y su maestría como gran
cineasta se manifiesta en cada segundo de esta película en la que los
personajes nunca son lo que parecen.
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