L'Academy
of Motion Picture Arts and Sciences ha annunciato di aver citato in
giudizio Distinctive Assets, società distributrice di un pacco
regalo di lusso per i candidati agli Oscar, che quest'anno prevede un viaggio
completamente spesato in Israele, iniziativa sponsorizzata dal governo
israeliano.
I
palestinesi avevano già denunciato come
il governo israeliano, piuttosto che affrontare le violazioni dei diritti umani
nei confronti del popolo palestinese, con questa proposta allettante rivolta
alle celebrità del viaggio in Israele, tentasse in modo "cinico e
disperato" di opporsi al proprio crescente isolamento internazionale.
In risposta
a questi sviluppi più recenti, Omar Barghouti appartenente al Comitato
Nazionale Palestinese per il BDS (BNC), la più ampia coalizione palestinese
alla guida del movimento globale BDS, ha dichiarato:
"Prendendo
le distanze dalla società che sponsorizza il viaggio di propaganda in Israele
dei candidati all'Oscar, l'Academy sta compiendo un passo nella giusta
direzione. Il cosiddetto 'bottino Oscar' è caduto ulteriormente in discredito
con la sua associazione al regime di occupazione, colonialismo e apartheid
perpetuato da Israele".
"Ovviamente
l'Academy deve fare molto di più, affrontando le gravi accuse di pregiudizio e
razzismo sollevate dalla campagna #OscarsSoWhite così come, tra molti altri,
anche dagli attivisti per i diritti umani in sostegno dei palestinesi."
"Gli
attivisti continueranno a sollecitare i candidati ad agire con coscienza
respingendo l’ennesimo tentativo propagandistico di Israele volto a nascondere
i suoi crimini di guerra e le altre gravi violazioni dei diritti umani. Ogni
artista con una coscienza avrebbe sicuramente rifiutato un viaggio gratis
pagato dal regime dell'apartheid nel Sud Africa del 1980".
Raccogliendo
l’istanza proveniente dalla comunità artistica palestinese è stata quindi
lanciata una petizione che invita i candidati a non
prendere parte al viaggio gratuito in Israele.
Gli artisti
palestinesi hanno evidenziato l’ipocrisia di tale iniziativa denunciando
l’attacco deliberato all’arte e alla produzione culturale palestinese da parte
di Israele.
I candidati
all'Oscar Mark Rylance e Asif Kapadia hanno già assicurato che non si
recheranno in Israele per motivi professionali fino a quando persisteranno in
tale paese violazioni dei diritti umani.
Oggi Mike
Leigh (candidato agli Oscar per ben cinque volte), il regista Ken Loach e il
musicista Brian Eno hanno denunciato pubblicamente l'iniziativa di
propaganda del governo israeliano.
(…Artists
for Palestine UK (APUK) on Wednesday called on actors and
directors on this year’s Oscars shortlist: ‘Give your Israeli swag
bag to a Palestinian refugee!’
Mike Leigh, film director and five-times Oscar nominee
said: “ A five-star trip to the land of their parents and
grandparents is just what exhausted Palestinians from the refugee camps could
do with. I think the world would be happy to see Israeli government money
used for once to make reparations to Palestinians — and I hope the stars will
agree.’
Ken Loach, BAFTA nominee and Palme d’Or winner said: “Just
think what $55,000 could do for Palestinians whose homes have been destroyed
and their lands stolen. Let’s hope that film people can see through this
crude propaganda.”
Brian Eno, musician and composer suggested an alternative swag
bag offering: “Visit Palestine! Enjoy a tear-gas filled weekend in an
East Jerusalem ghetto!..
Traduzione
di Teresa Pelliccia
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