mercoledì 24 febbraio 2016

Jack - Francis Ford Coppola

non è il miglior film di Francis Ford Coppola, sarebbe impossibile.
una storia che ne ricorda altre, "Mighty", di Peter Chelsom, per esempio.
la cosa migliore del film è Robin Williams, che fa il personaggio che ci si aspetta, il bambino cresciuto.
senza infamia e senza lode, e  però, come fai a perderti Robin Williams?
buona visione - Ismaele






Coppola, prima della distribuzione di "Jack", ha voluto premettere chiaramente che il nuovo film era un lavoro-pausa su commissione, un divertissement - per preservarsi da attacchi della critica o perché poco convinto del risultato ottenuto? Ma come con "Peggy Sue" si era innestato in maniera personale nel filone dei ritorni al futuro dando corpo ad un'opera che mostrava il lato più cupo, introspettivo, drammatico, del ripercorrere da parte della protagonista (adulta) la propria adolescenza con gli occhi, la consapevolezza ed il senno di poi; anche con "Jack", Coppola cerca di mostrarci l'altra faccia della medaglia del fenomeno"Big", intrecciando senza soluzione commedia e dramma alla ricerca della leggerezza e della tenerezza, per elevare lo "strano caso" di Jack a tragedia umana e a parabola sulla necessità del conservare una parte infantile nell'età adulta per non essere "dimezzati", per non essere distanti dai figli, per mantenere intatte le capacità di stupirsi, ascoltare, comprendere...: per vivere appieno. "Jack" è, in fondo, questo: una meditazione sul tempo, sulla brevità e fuggevolezza dell'esistenza, sulla velocità in cui le stagioni passano. In Usa non ha riscontrato un grande successo di pubblico ed è stato bastonato dalla critica con l'accusa di essere irrisolto e superficiale. Forse quello che infastidisce in "Jack" sta altrove, nell'interpretazione di Robin Williams: per quanto bravo, è forse eccessivamente inflazionata la sua immagine di "eterno bambino", Peter Pan peloso dagli occhi azzurri; e l'impressione che può suscitare il film è che sia stato confezionato per il suo istrionismo. In sostanza, l'attenzione viene catalizzata dal mattatore, e gli eventi che il suo personaggio vive, e le figure che lo accompagnano nella breve avventura (uno per tutti, il professore Bill Cosby), perdono nitidezza, vengono relegati come in una zona d'ombra. La sceneggiatura è buona, nonostante qualche scivolone nel patetismo e nel didascalismo (e comunque, una favola è un favola); valida soprattutto nell'analisi del rapporto tra il "diverso" e i compagni, e nel segmento in cui viene resa la progressiva accettazione da parte della "gang" di piccole pesti del nuovo gigantesco amicone attraverso il percorso iniziatico fatto di innocuo sfruttamento delle sue doti fisiche. Forse ci si poteva aspettare qualcosa di più da Coppola: ma è comunque un lavoro che va oltre il puro divertissement su commissione dichiarato dal regista - e già da solo il barocchismo dello schiudersi della simbolica crisalide (poi stupenda farfalla dalla vita brevissima) denuncia un occhio di mago dell'immagine dietro all'obiettivo.

“Jack” doesn't want to be a great movie. It only wants to pluck the usual heartstrings and provide the anticipated payoff. Far from being able to empathize with the thought processes of a 10-year-old, the filmmakers place him in situations they can imagine but a kid probably couldn't. I intensely disliked a subplot involving a schoolmate's trampy mother (Fran Drescher) that leads to a scene in a bar that doesn't work and doesn't belong, but does illustrate the ancient principle that every time there is a bar in a movie, there is a fight.
Who was this movie made for? Kids, maybe, who will like the scene where Jack passes himself off as the school principal (although the scene could have been written with smarter dialogue). But if this is a kids' movie, go for kids' reference points. Or if it's for adults, then it shouldn't have been constructed as a sitcom. My best guess is that the premise blinded everyone. Robin Williams is a 40-year-old in a 10-year-old's body? Great! When do we start shooting? If anyone dared to bring up the possibility of a better screenplay, he was probably shouted down: In the delirium of high concept, it doesn't pay to rain on the parade--no, not even if flowers might afterward grow.

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