prima degli intoccabili di Brian De Palma del 1987, Giuliano Montaldo ha girato un film con lo stesso titolo (conosciuto a livello internazionale col titolo Machine Gun McCain).
lo gira a 39 anni, con un gruppo di attori straordinari, già solo per loro il film merita la visione.
non sarà un capolavoro, ma è un'americanata come si deve.
provate a guadarlo, non sarete delusi - Ismaele
ps: era in concorso a Cannes, nel 1969, presidente Luchino Viscont, vinse If..., di Lindsay Anderson, erano in concorso Z-L'orgia del potere, Easy Rider, Antonio das Mortes
lo gira a 39 anni, con un gruppo di attori straordinari, già solo per loro il film merita la visione.
non sarà un capolavoro, ma è un'americanata come si deve.
provate a guadarlo, non sarete delusi - Ismaele
ps: era in concorso a Cannes, nel 1969, presidente Luchino Viscont, vinse If..., di Lindsay Anderson, erano in concorso Z-L'orgia del potere, Easy Rider, Antonio das Mortes
…Gli intoccabili del 1968, film maudit che per decenni è
stato invedibile e solo da poco è ritornato alla luce. Una produzione italiana
di quando il nostro cinema era secondo solo a Hollywood e sapeva confezionare
film di genere di assoluto livello globale, e di una qualità e con mezzi che oggi
ce li sogniamo. Un gangster-movie diretto con mano salda da Giuliano Montando e
con un cast da urlo: John Cassavetes, Peter Falk, Britt Ekland, Gabriele
Ferzetti e perfino Gena Rowlands. Un galeotto viene tirato fuori dal carcere da
un mafioso perché realizzi un colpo a un casinò di Las Vegas…
John Cassavetes was the man! Whether Cassavetes is
behind the camera (as director), or in front acting usually the end result is
fantastic. He is one of those actors that can be put into a bad movie, and
elevate it to a higher standard, as long as he in on screen…
Ottimo film diretto da Montaldo in trasferta USA e impreziosito da
un cast stellare in cui spicca un grandissimo Cassavetes. Secco, violento
quanto basta e decisamente incalzante, il lungometraggio del regista italiano
può vantare anche una colonna sonora invidiabile del maestro Morricone.
Menzione speciale per la bellissima e brava Britt Ekland nel ruolo della moglie
di Hank McCain. Un heist-movie di primissima qualità che ingiustamente è
passato sotto silenzio per troppi anni ma che finalmente merita la sua ribalta
e le conseguenti lodi positive.
"[...]
Film curioso, che si presta a due ordini di osservazioni. Pur basandosi su una
materia scottante e sempre attuale, vi risuona un'eco dei
"feuilletons" ottocenteschi: amanti che si sacrificano, figli senza
criterio, spietatezza dei malvagi e loro finale trionfo. E' come dire che il
racconto, folto di personaggi e di eventi, è scosso da una furia romantica che
poco ha in comune con i modelli cui evidentemente s'è ispirato il regista
Montaldo: "La volpe argentata", "Il piccolo Cesare",
"Notti di Chicago". [...] Poi c'è un'altra intenzione da leggere tra
le righe:far vedere questa evoluzione nel breve ambito di un gangster di
vecchia scuola. [...] Per dirla con una metafora, assistiamo a una carica di
cavalleria contro i carri armati. Un'opera dunque nel suo genere (il racconto
d'azione) riuscita. Abbiamo credito tuttavia di scorgere un difetto di stile. A
forza di vedere film hollywoodiani, ci si è fatti un'idea diversa dell'ambiente
in cui si organizza il "crimine organizzato". Non alludiamo agli
interpreti, che sono assai valorosi [...]. No, parliamo dell'ambiente: arredi,
uffici, modo di esprimersi. Lo stile di Hammett e di Hawks è più secco, più
perentorio
Pietro
Bianchi - Il Giorno - 02/04/1969
La vicenda [...]
è messa in immagini da Montaldo con lucido vigore. [...] Certo la
rappresentazione di questa mafia d'oltre oceano è, in certi momenti,
agghiacciante. [...] Si vorrebbe che il regista avesse calcato la mano nel
disegno degli iniqui caratteri, ecceduto nella spietatezza: purtroppo c'è da temere,
invece, che laggiù la realtà sia proprio quella, con una delinquenza
organizzata in tutto: nel rigore delle malefatte e nella crudeltà delle
vendette. Per questo Gli intoccabili è non soltanto un film duro e aspro, è
anche desolatamente amaro. John Cassavetes dà straordinaria efficacia alla
caratterizzazione di Hank, gangster romantico che si comporta da
"battitore libero" [...].
Vice - La
Stampa - 06/04/1969
Non è certo
la prima volta che il cinema affronta il tema della mafia in America. Stavolta
però chi ci si prova è un italiano, Giuliano Montaldo. E sebbene il suo film
sia principalmente un film di azione, adatto alle grandi platee, pure esso non
è privo di un certo dignitoso impegno. [...] E' anche evidente il desiderio di
caratterizzare abbastanza a fondo le molte figure umane che vi si affacciano.
Protagonista è John Cassavetes, che, nei panni dell'ergastolano graziato, si
atteggia un po' a Diabolik ma riesce in definitiva a dare un buon risultato al
suo complesso personaggio. [...]
Bir. (Guglielmo
Biraghi) - Il Messaggero - 11/04/1969
Dopo gli insuccessi dei primi due film, Montaldo dirige questo
gangster-movie all'italiana (seppur ambientato in America). Nonostante il cast
promettesse bene, il risultato è abbastanza modesto. Resta comunque un
interessante tentativo di portare un genere tutto americano dalle nostre parti;
qualche anno dopo in Italia, infatti, nascerà il "poliziottesco".
Musiche di Morricone, stile western.
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