martedì 8 maggio 2012

Parque vía - Enrique Rivero

un'idea di Chance, di "Oltre il giardino", ma subito si capisce che è un altro film.
ha vinto il Pardo d'oro nel 2008.
Beto e la solitudine sono tutt'uno, non sa far altro che i soliti gesti, da solo.
nessun sorriso, solo la ripetizione e la noia, fino al gesto finale, che gli ridarà la solitudine, di altro tipo, magari. 
se si è abituati a ritmi da formula uno e a colpi di scena a ripetizione, meglio lasciar perdere.
ma per chi ha pazienza vale la pena - Ismaele



Un lungo, quasi interminabile, piano sequenza ci introduce nel mondo di Beto, anziano custode di una villa disabitata e in vendita da tempo senza successo, le cui giornate sono tutte uguali, fatte di piccoli gesti di conservazione di una casa che ha conosciuto tempi migliori. Gli unici echi che sembrano giungergli dal mondo esterno, salvo qualche breve uscita per mangiare cibo venduto in strada, sono quelli proposti dalla televisione, con i suoi sensazionalistici titoli di cronaca nera, e dalle pagine dei giornali – vecchi – regalatigli dalla algida padrona di casa (interpretata con efficacia dalla madre dello stesso regista)…

How can somebody define a film which starts and ends with a killing. The major difference lies in the fact that an insect is killed in the beginning of the film and a human being is killed at the end of the film.A new fascinating trend has emerged in Latin American cinema which consists of depicting the lives of ordinary characters.This method is employed in order to get closer to realities as in recent times the lines between fiction films and documentaries appear to have almost blurred. If one talks about Mexican cinema,this style is very much evident in the films of Carlos Reygadas…

Per Beto la televisione costituisce l’unica finestra sul mondo esterno, anche se le notizie sono sempre le stesse: manifestazioni che sfociano nel sangue, omicidi raccapriccianti, guerre immonde. Finché la casa viene venduta e il custode è costretto ad andarsene. Nonostante la sua ex padrona si adoperi per trovargli un nuovo lavoro, l’uomo, abituato da più di dieci anni a vivere in quello spazio circoscritto, teme che non sarà capace di lavorare altrove. Al di là del destino di Beto, Parque vía utilizza il rapporto tra il vecchio impiegato e la proprietaria per mostrarci la frattura sociale presente nel Messico di oggi: il divario tra ricchi e poveri, che si intreccia a quello tra bianchi e «indios». Enrique Rivero ritrae la miseria di un individuo, e dunque di un intero popolo, condannato a svolgere i mestieri più ingrati…

Parque Via is largely an observational account of an isolated, indwelling individual seeking a place to call his own and a simple world amidst an ever-industrious one. It’s just no longer possible – or is it?
The film’s jolting and brutal conclusion is idiosyncratic to its hitherto languorous tint but just goes to show what kind of drastic measures a man might take to preserve his way of life.
While many may see Beto’s clinginess to a self-conjured facsimile of real life as sad, this film does also remind us that within the mayhem of modern society, there’s something to be said for appreciating the simple things…

En la que los silencios, las miradas esquivas, y las palabras entrecortadas y poco elaboradas dominan la escena. En ocasiones Rivero se contenta con un plano largo y monótono para conseguir extrañeza y complicidad. En otras ocasiones prefiere observar desde un rincón oscuro, o desde una habitación paralela. Nada perturba, todo se mantiene inerte, casual, melancólico.

Tras este sobrio estilo, no podemos obviar una loable pretensión por parte de Rivero de enfrentar realidades paralelas, clases que conviven sin apenas rozarse, y la certeza de vivir en un mundo donde todo está escrito y apenas cabe espacio para la improvisación, para romper una baraja que siempre viene con las cartas marcadas.
“Parque vía” es una película pequeña, extraña, y muy personal, pero mantiene la esencia de un cine con un fuerte compromiso social y con un denotado estigma de independencia.

2 commenti: