Inizia
come “Blair witch project”, un gruppetto di giovani amici che abbandona il
conosciuto per l’ignoto, che poi conosceranno.
Mi è
sembrato un “Truman show” cattivo, che finisce malissimo.
Bravissimi
tutti, vorrei ricordare, fra i “vecchi”, Richard
Jenkins (“L’ospite inatteso”), sempre bravissimo.
Un film da non perdere e l’etichetta horror è certamente
riduttiva, è solo Cinema - Ismaele
…La casa nel bosco è infatti uno dei tanti luoghi del
cinema horror. Topos inossidabile che guida la mappatura di
una intera costellazione di cliché che vede in prima fila
una manciata di ragazzi: la bella di turno e il fidanzato macho,
l'intellettuale e il buffone del gruppo, non da ultima la virginale final
girl che solitamente possiamo individuare sin dalla prima
inquadratura. Ma non solo: il bifolco pazzo può colorire lo scenario,
qualche raccapricciante orrore deve sempre essere dietro l'angolo. Ma non è
questo il caso di essere semplicistici e sbrigativi perché "Quella casa
nel bosco" è il gioco perverso che i "burattinai" Goddard e
Whedon si divertono a inscenare per decostruire i trucchi che tutto il cinema
di genere che li ha preceduti aveva edificato. Smascherando i meccanismi di
un horror canonico forgiano un raffinato film-labirinto che
sin dai suoi molteplici inizi si profila come la più complessa architettura
dell'orrore nel nuovo millennio…
Ne ho sentito parlar bene da più parti. A questo punto devo vederlo anche io! :)
RispondiEliminanon te ne pentirai, cita e riprende molte cose, ma che importa, dopo la Bibbia e l'Iliade e l'Odissea, chi non si ispira a qualcos'altro?
RispondiEliminail film è avvincente, è quello che conta.