da una parte all'altra del mondo, senza necessità di parole.
da non perdere - Ismaele
…Glawogger
registra tutto questo con una lucidità impressionante, il suo occhio non
nasconde nulla della miseria e precarietà delle situazioni che incontra, non
arretra di fronte alle immagini più cruente (al limite del disgusto quelle del
mattatoio di Port Hancourt), eppure mantiene sempre uno stile alto, elegante,
con carrellate e panoramiche ampie, scene di grande suggestione, inaspettati
squarci lirici. Non c’è retorica o volontà di denuncia, il commento è praticamente
inesistente, il senso del film emerge dalla forza delle immagini e dal
montaggio, dai volti e dalle parole delle tante persone incontrate lungo il
cammino, che vengono a riempire quasi un ideale album fotografico. E, aldilà
dell’indignazione e della pietà, chi guarda non può fare a meno di ammirare la
tenacia e la speranza di migliaia di umili persone, quegli “ultimi” che ancora
oggi costituiscono il pilastro su cui poggiano il presente ed il futuro,
anonimi eroi da paragonare ai monumenti che celebrano la dignità del lavoro.
L’epilogo, con tutti quei ragazzi che si aggirano in un’acciaieria tedesca,
ormai dismessa e trasformata in parco naturalistico, è la speranza di un futuro
migliore, in cui gli uomini finalmente riescano (parafrasando Marx) a realizzare
la propria essenza nelle loro opere.
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