questo
film è un anello mancante fra School
of rock e The commitments e il regista è lo stesso di Once.
è un film leggero, e però solido,
una storia di ragazzini che crescono, e la musica ha un ruolo fondamentale.
i protagonisti sono davvero
bravissimi, merito anche di una sceneggiatura che non annoia mai.
un film che coinvolge ed
entusiasma, peccato per i ragazzini di oggi che vanno poco al cinema.
è solo in 39 sale, ma diventerà un film
di culto nei prossimi anni,
sicuro.
cosa aspetti a vederlo adesso? -
Ismaele…Sing Street è una commedia deliziosa, fiera del proprio taglio buffo, malinconico, nostalgico, anche un po' scemotto, sempre sincero e trascinante. Ha momenti di cinema deliziosi, che raccontano la forza della musica, della passione, del processo creativo, della speranza. I passaggi in cui i ragazzi compongono e suonano la loro manciata di canzoni mescolano reale e fantastico in una maniera esaltante, unendo esibizioni, videoclip fatti in casa e sogni in un frullato di malinconica realtà e immaginazione sparata a mille, dando vita ad alcune fra le sequenze più belle del film. Ma Carney trova momenti meravigliosi anche negli attimi più semplici, fatti di sguardi silenziosi e semplici conversazioni, costruendo un film deliziosamente irresistibile, che affoga nelle risate l'amarezza in cui vivono i suoi personaggi e tratta con rispetto e affetto la forza straziante con cui gli adolescenti affrontano la vita. Insomma, Sing Street è davvero adorabile.
Il segreto di un buon film, spesso, è la sua colonna sonora.
E chi riesce a miscelare nel modo giusto immagini e suoni, trova una
scorciatoia per il cuore degli spettatori. Questo John Carney, che è un
veterano del grande schermo, ex-bassista e compositore, e che ha firmato
pellicole come Once e Tutto può cambiare, lo
sa bene. Sing Street, il suo nuovo film, è un piccolo gioiello:
una comedy romantica vecchio stile, parente prossimo dei teen movie,
sceneggiatura brillante e affilata, poche location in cui girare, esempio
prezioso di buon cinema. Racconta la storia di un ragazzo e della sua band,
della sua famiglia, della ragazza che ama, e della Dublino in cui abita…
Writer/director John Carney is no stranger to combining a
genuine story of love and music. In fact, after his beautifully crafted 2007
film, Once captured the hearts with its down-to-earth
storytelling, it was obvious he had a knack for this uplifting combination. His
latest film, Sing Street too hits all the right notes.
Set in 1985 inner-city Dublin, young Conor (Ferdia
Walsh-Peelo) is removed from his private school by his family to ease
their financial situation. Like any typical new kid in school, Conor is
immediately thrusted into the antagonistic environment. You have your
stereotypical bully, painting a target of him from day one and a stickler
school principal (Don Wycherly), who continuously gives Conor a hard time for
not following dress code. He’s not as treacherous as say Dolores Umbridge
from Harry Potter, albeit still a thorn in Conor’s side throughout the term...
…Carney
proves that you can take cliched and overdone material and still make it great
and give it a fresh twist, Everything about this film from the direction to the
musical numbers are top notch. This is a real crowd pleaser and a film that one
will want to watch again and again. John Carney has created the movie musical
trifecta withOnce, Begin Again, and now Sing
Street. Bravo John Carney, Bravo.
…La banda
Sing Street es una esponja y absorbe los distintos géneros del pop,
desde los "futuristas" Duran Duran pasan al gótico de The Cure
para continuar con el pop más clásico de Spandau Ballet, todo vale para
conquistar a la chica de tu sueños. Vemos como cada canción representa un
estilo distinto según lo que el protagonista escucha en ese momento. Es la era
de la MTV y como decían los Buggles, The Video Killed The Radio Star.
Ferdia Walsh-Peelo es el elegido para representar el papel principal, un papel difícil y arriesgado que cumple a la perfección seguramente a que el- novato- actor ya era un experto músico gracias a su formación, es un experto en la guitarra y tiene un perfecto dominio del piano, además su familia son profesionales de la música, tanto su madre como hermanos tienen una formación clásica importante.
Si te gusta la música Sing Street te parecerá una delicia, una feel-good movie como pocas. Consigue emocionarte ante esta "tonta" historia de amor pero que no te importaría ser tu el protagonista. Una historia vitalista que te hace disfrutar como pocas veces lo haces en una sala de cine.
Ferdia Walsh-Peelo es el elegido para representar el papel principal, un papel difícil y arriesgado que cumple a la perfección seguramente a que el- novato- actor ya era un experto músico gracias a su formación, es un experto en la guitarra y tiene un perfecto dominio del piano, además su familia son profesionales de la música, tanto su madre como hermanos tienen una formación clásica importante.
Si te gusta la música Sing Street te parecerá una delicia, una feel-good movie como pocas. Consigue emocionarte ante esta "tonta" historia de amor pero que no te importaría ser tu el protagonista. Una historia vitalista que te hace disfrutar como pocas veces lo haces en una sala de cine.
Lo de John Carney es curioso. Su cine, a pesar de no
tocar ningún extremo, polariza al espectador. Genera el mismo número de
adhesiones que de rechazos. Y eso, para alguien que hace feel good
movies o si lo prefieren, crowd pleasers, no está nada
mal. Un tipo de películas que en muchas ocasiones no generan ninguna
reacción más allá del, si me permiten la expresión coloquial, está bien
pero no mata. Su propuesta, que rescata la parte más epidérmica y
sentimental del Cameron Crowe y el John Hughes de los ochenta, se repite en
todos sus trabajos. El irlandés es un autor en toda regla y un estajanovista de
los buenos sentimientos. Y eso le convierte en archienemigo de aquellos que
censuran los relatos azucarados. Ahora bien, esta especie de Frank Capra
moderno de los dramedies con trasfondo musical, ha
conseguido crear un –exitoso- subgénero propio desde que dio la campanada con Once. Cinta
que utiliza como patrón desde entonces, y ejemplo perfecto para lo que decíamos
al inicio de esta crítica de la relación amor-odio que se establece con su cine…
…E poi naturalmente c’è la musica, vera protagonista del
film. Dopo il successo ottenuto con l’acclamato musical pauperistico con
ballate romantiche Once (premio Oscar alla migliore
canzone originale nel 2008), Carney questa volta si cimenta in un’elaborazione
musicale assai più ricca e complessa, mescolando numerose suggestioni da pezzi
classici del pop anni ’80 e facendo di ciascun brano (è lo stesso Carney a
firmare le canzoni, insieme a Gary Clark) una sorta di compendio delle sonorità
in voga all’epoca. Ecco che Conor guarda in tv un videoclip dei Duran Duran e
il giorno dopo compone un brano in quello stile, oltre ad agghindarsi da new
romantic; quando il fratello gli sottopone l’ascolto di In Between Days dei Cure, ne ritroviamo poi le
tracce nella sua nuova canzone e naturalmente nella sua nuova acconciatura.
Accanto a dei momenti più convenzionali, in cui la storia d’amore o le vicende familiari e scolastiche devono in qualche modo progredire, Carney inserisce inoltre un paio di sequenze nelle quali Conor e il suo chitarrista vengono colti nell’atto quasi intimo della creazione musicale, mentre mescolano parole e accordi, disquisendo sulla durata di questi ultimi e sulla direzione da far prendere alla melodia.
Sì, perché Sing Street è un musical sugli anni ’80 che riesce a dimostrare continuamente una sensibilità, soprattutto musicale, che va oltre la sua confezione impeccabile, sa blandire lo spettatore senza dimostrarsi troppo apertamente ruffiano, perché è il frutto non di una nostalgia di superficie, quanto piuttosto di un manierismo sonoro colto e sincero. Andante pop con brio, e schietto sentimento.
da qui
Accanto a dei momenti più convenzionali, in cui la storia d’amore o le vicende familiari e scolastiche devono in qualche modo progredire, Carney inserisce inoltre un paio di sequenze nelle quali Conor e il suo chitarrista vengono colti nell’atto quasi intimo della creazione musicale, mentre mescolano parole e accordi, disquisendo sulla durata di questi ultimi e sulla direzione da far prendere alla melodia.
Sì, perché Sing Street è un musical sugli anni ’80 che riesce a dimostrare continuamente una sensibilità, soprattutto musicale, che va oltre la sua confezione impeccabile, sa blandire lo spettatore senza dimostrarsi troppo apertamente ruffiano, perché è il frutto non di una nostalgia di superficie, quanto piuttosto di un manierismo sonoro colto e sincero. Andante pop con brio, e schietto sentimento.
da qui
La mala distribucion ha colpito ancora ed è un peccato, perché Sing merita davvero di essere visto da più persone possibili!
RispondiEliminaha incassato più di duemila euro per sala (https://www.movietele.it/film/sing-street/incassi), mi sa che la prossima settimana cresceranno le copie al cinema, vedremo
RispondiEliminaGrande film e pareri muy interessanti. :)
RispondiEliminanon te ne pentirai, promesso :)
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