quando entri in sala non sai ancora la grandezza e il dolore, del film, primo dell'era Trump al cinema, per me.
sceneggiatura che non concede respiro, finale straordinario, senza parole, non servono, non c'è niente da spiegare.
attori davvero bravi, tra cui Michael Shannon, il poliziotto Bobby Andes, futuro premio Oscar per il miglior attore non protagonista.
Bobby Andes è la versione texana, senza ironia, dell'ispettore Pastor, di Pennac.
la storia è strana, all'inizio, poi si capisce tutto, e qualcosa lo capisci anche dopo, non importa, mica siamo noi ad aver scritto la sceneggiatura.
il professore-scrittore fallito, debole, non adatto, timido, buono, scrive un libro, dopo 19 anni, un'arma potentissima, è arte, trasfigura la realtà, ma parla sempre della realtà, perché altrimenti certe pagine o certi libri ci fanno stare male?
sono delle piccole innocenti cariche che si posizionano nei posti giusti e poi esplodono dentro, come l'esplosivo in miniera.
all'inizio c'è una cortina fumogena che nasconde e confonde tutto, poi si posa e tutto diventa chiaro, e certe volte terribile, come in questo film, la vendetta non ha scadenza.
non perdete questo gioiellino, vi turberà, non vi lascerà indifferenti, se non vi sarete addormentati o se non avrete sbagliato sala.
buona visione - Ismaele
sceneggiatura che non concede respiro, finale straordinario, senza parole, non servono, non c'è niente da spiegare.
attori davvero bravi, tra cui Michael Shannon, il poliziotto Bobby Andes, futuro premio Oscar per il miglior attore non protagonista.
Bobby Andes è la versione texana, senza ironia, dell'ispettore Pastor, di Pennac.
la storia è strana, all'inizio, poi si capisce tutto, e qualcosa lo capisci anche dopo, non importa, mica siamo noi ad aver scritto la sceneggiatura.
il professore-scrittore fallito, debole, non adatto, timido, buono, scrive un libro, dopo 19 anni, un'arma potentissima, è arte, trasfigura la realtà, ma parla sempre della realtà, perché altrimenti certe pagine o certi libri ci fanno stare male?
sono delle piccole innocenti cariche che si posizionano nei posti giusti e poi esplodono dentro, come l'esplosivo in miniera.
all'inizio c'è una cortina fumogena che nasconde e confonde tutto, poi si posa e tutto diventa chiaro, e certe volte terribile, come in questo film, la vendetta non ha scadenza.
non perdete questo gioiellino, vi turberà, non vi lascerà indifferenti, se non vi sarete addormentati o se non avrete sbagliato sala.
buona visione - Ismaele
…lo stilista prestato al
cinema mette su un cast della madonnina, con quella Amy Adams che anche
dimostrando in tutto e per tutto i suoi quarant'anni non perde manco un grammo
di fascino o sensualità, quel Jake Gyllenhaal che nel curriculum ha così tante parti
cult da far invidia a molti colleghi più vecchi, un Aaron Taylor-Johnson che
finalmente dimostra di saper recitare e, last but not least, Michel
"più grande attore del mondo" Shannon, uno il cui nome dice già
abbastanza e che, pur con una parte più contenuta, riesce a bucare lo schermo
come pochi altri. Attori perfettamente calati nella parte per una storia nella
storia, una matrioska cinematografica presa dal libro Tony e Susan di
Austin Wright, al quale Ford riesce a dare una coerenza cinematografica non da
poco e senza particolari manierismi, ma giocando perfettamente coi volti degli
interpreti per far valere quelli che sono i punti cardine della storia. Chi
sono alla fine gli animali notturni del titolo? E di che parla, alla fine,
questo film? E' una pellicola che si presta a numerose interpretazioni, che
mira a confondere e ad attecchire lo spettatore e nella quale ogni visionatore
potrà dare una propria interpretazione dell'accaduto…
…Il loro dolore ti entra nelle viscere e non si stacca mai, per tutti i 117 minuti di film ed anche oltre. Animali
Notturni è un continuo irradiarsi di pulsazioni e di un incessante nodo in gola. Ti nausea, ti sfinisce, ti si attacca addosso e non ti stacca
più.
La perfezione sta tutta nel modo
autentico ed elegante che ha Tom Ford di
raccontarci una storia che non appartiene solamente ai due protagonisti, ma si
estende a macchia in un mondo ormai arido di genuinità e di bontà, parole che
risultano infatti desuete e banali. Arido come le radure del Texas, dove un uomo
distrutto è obbligato a camminare per ore prima di ricevere un aiuto, dove
nessuno ti salva se non ti salvi da solo.
Di contro l’oscurità è quella in cui gli animali notturni sanno muoversi perfettamente, attaccano e uccidono vittime innocenti (se qualcuno lo è davvero, in fondo) con la brutalità tipica, appunto, delle bestie.
Ma esiste anche la vita diurna, e quella obbliga persino gli animali notturni a fare i conti con se stessi e con le conseguenze delle proprie azioni…
Di contro l’oscurità è quella in cui gli animali notturni sanno muoversi perfettamente, attaccano e uccidono vittime innocenti (se qualcuno lo è davvero, in fondo) con la brutalità tipica, appunto, delle bestie.
Ma esiste anche la vita diurna, e quella obbliga persino gli animali notturni a fare i conti con se stessi e con le conseguenze delle proprie azioni…
…Animali Notturni è la debolezza che si cela dietro ogni
decisione, è l’insonnia della mente, il battito che unisce ciò che abbiamo a
ciò che avremmo potuto ottenere.
L’insegnamento forse più raggelante che
lancia Animali Notturni si dilegua nella sala, tutti possono vederlo
ma mai oserebbero alzarsi in piedi per lasciarsi giudicare. Ford urla a gran
voce ma le risate, l’applauso finale denota che coloro che hanno apprezzato la
drammatizzazione di un romanzo o la storia d’amore decentrata dalla realtà, ha
speso più tempo a valutare una pellicola che in realtà nasce per giudicare
noi, non per essere giudicata.
…Ford gioca sulle
ambiguità dei personaggi, sul non detto degli sguardi di Tony, come Edward si
autodescrive nel suo romanzo. Ammesso che sia lui il personaggio che Susan
pensa di leggere e trasporta dentro il film. Il romanzo nel film funziona da
terreno comune dove Susan è obbligata a diventare un corpo unico con Tony e
Edward, e la tragedia della famiglia spezzata è la parabola della sconfitta
creativa e sentimentale di tutti i personaggi. Come i protagonisti, anche Ford
cerca di ridare vita a questi fantasmi facendoli muovere alla ricerca di una
vendetta o di una sostanza creativa che ne definisca in maniera meno ambigua i
tratti. Perdendosi però nel momento stesso della loro ricomposizione sullo
schermo.
…Per una storia così, che incrocia tre piani (presente,
passato e immaginazione) è necessario un lavoro di montaggio impeccabile,
complesso e inventivo (da parte di Joan Sabel, la
stessa che ha montato la furia omicida di Kill Bill), un altro
tassello tecnicamente impeccabile di questo film tecnicamente impeccabile, che
non riesce mai imporsi nell’agenda dello spettatore. Nonostante siano molto
chiare le traversie della protagonista non siamo mai con lei o contro di lei,
esiste sempre un filtro che ci impedisce di avvicinarci al suo (melo)dramma. Lo
stesso problema di narrazione che affliggeva A Single Man, il
disinteresse, lo ritroviamo qui. La stessa ignavia emotiva e pretesa che sia lo
spettatore a trovare dentro se stesso le sensazioni invece che la storia a
risvegliarle. E tanto più sono impeccabili spunti e particolarità, tanto più è
evidente cosa manchi.
Perché anche il parallelo tra la storia
di dolore, sofferenza e privazione del romanzo che viene letto e la dimensione
emotiva della donna che lo legge, in cui viene risvegliata la voglia di una
vita panica, è solo tratteggiato e non usato. Una volta che abbiamo capito che
quelle sensazioni lette sono le stesse riportate a galla in chi sta leggendo,
il film non affonda la stoccata, non mette a frutto la maturata consapevolezza
nello spettatore, lasciando tutto, ancora, nel vuoto, convinto che il senso a
suo modo emergerà da sè.
El poder de la ficción como arma contra la
realidad. La ficción puede ser un consuelo, un escape, un espejo y, a veces,
también puede ser venganza. Una historia en la que el dolor provocado es
devuelto con intereses puede ser mejor venganza que cien improperios. Este es
el núcleo de Nocturnal
Animals, segundo trabajo de Tom Ford en el que hace gala de una lucidez de la que
carecía Un
hombre soltero, ópera prima que, aun con sus logros, revelaba un estilismo fotográfico
tan desaforado que al final uno tenía la sensación de que cobraba más
importancia la última chaqueta que llevara Colin Firth que lo que realmente
emanaran sus extrañas. En su afán por transmitirlo, el director recurría a
escenas contemplativas donde, ayudado por el todavía infravalorado Abel Korzeniowski,
se hundía en el rostro reflexivo de un personaje al que, desde su
sofisticación, resultaba muy difícil acceder. Es el mismo punto de vista que
aquí adopta Ford para Amy Adams, de nuevo en las elegantes alturas de una
burguesía acomodada, repleta de prejuicios y tan ahogada de placeres que ya no
sabe apreciar alguno. Entre sus trajes de marca y sus casas de cristal, tanto
Firth como Adams forman parte de un mismo imaginario que Ford conoce al
dedillo. Él mismo se mueve en ese mundo y su reflejo lo subraya. Tiene esa
misma frivolidad que forma parte de su carácter pero sabe combatirla a través
unos guiones que profundizan en el vacío de unas personas que parecen tenerlo
todo…
…nel complesso, il tempo filmico dedicato al presente, ai
flashback del passato e alla visualizzazione del romanzo appare alquanto
sbilanciato verso quest’ultimo. In particolare dispiace poi che l’autore non
sia andato a fondo con il discorso sul classismo insito nell’alta società wasp
americana, che dovrebbe qui essere oggetto, tra le altre cose, degli strali di
Ford, ma si riduce a mero sfondo decorativo. E si passa rapidamente ad altro, a
nuove similitudini, richiami, drammi amplificati.
È un film ambizioso Animali notturni e questa resta la sua maggiore
qualità. E poi certo è ben realizzato, seducente, ha splendide inquadrature
geometriche, ottimi attori, ma a tratti si fa strada l’idea che si tratti semplicemente
di una losca vicenda in cui le “brave persone borghesi” hanno paura dei
“bifolchi” e proprio questa paura finisce per scatenare la violenza nei loro
confronti. O magari è semplicemente una storia dove anche i ricchi piangono, e
non sanno neppure bene il perché.
Bellissimo e doloroso, il modo migliore per terminare l'anno cinematografico!
RispondiEliminaabbiamo tutto dicembre, magari qualcosa di buono appare :)
EliminaTi ringrazio per aver citato anche te l'indimenticabile Pastor
RispondiEliminaper il resto come non essere d'accordo
Rabdomant incarica Pastor dell’interrogatorio di Chabralle come richiesto da Cercaire… E Pastor ottiene la confessione del pluriomicida. Sfinito come sempre dopo l’interrogatorio...
EliminaCon lui ogni volta entrano strafottenti e muti ed escono con un foglio in mano firmato...
Eliminai personaggi "minori"dei grandi romanzi diventano, per qualche mistero, grandi personaggi.
RispondiEliminail nostro amico Pastor è un grande personaggio, oltre che un grande uomo.