se uno non capisce niente di cinema, quando si tratta di un film che è piaciuto a quei due lo cerchi e lo veda, non resterà deluso.
il film ha i toni epici della nascita di una nazione, attraverso quattro episodi molto belli.
le cose più belle, fra le altre, sono due piani sequenza che da soli rendono il regista memorabile.
cercate il film e godetene tutti, solo se vi volete bene, intendo - Ismaele
…E' un peccato che un film
di tale spessore sia stato triturato per quasi quattro decenni. La tecnica è
davvero magistrale, in alcuni punti anche meglio di geni come Kubrick, Welles, Murnau. Opera poetica, comunista,
emozionante, che mi riserverei di consigliare a chi possiede una
buona cultura cinematografica. Non per altro, per carità di Dio, ma
potreste annoiarvi annullando con un cenno di diniego un film che vale
veramente molto.
…Il
film venne infatti commissionato nel 1964, durante il periodo di maggior
collaborazione tra l’URSS e il nuovo governo di Fidel Castro. La regia fu
affidata al regista russo Mikhail Kalatozov dall’Instituto Cubano del Arte e
Industrias Cinematográficos e dalla Mosfilm, le principali case produttrici dei
due Paesi. Kalatozov decise di non adottare una narrazione unitaria, ma di descrivere i vari
aspetti della società cubana attraverso quattro storie, legate da una voce
narrante definita The Voice of Cuba.
Influenzato dalle immagini
di Orson Welles, del Neorealismo italiano e dalla Nouvelle Vague francese, il
regista russo fonde i tratti tipici della propaganda cinematografica a
sfumature più artistiche. All’inizio di Soy
Cuba sorvoliamo
oniricamente la costa cubana mentre la Voce di Cuba ci accompagna dolcemente
verso le sue rive. Poi, bruscamente, siamo trasportati sul tetto di un casinò,
stracolmo di quelli che potremmo definire “simboli del capitalismo”
— donne, alcol e musica…
…Alla
sua uscita il film fu disprezzato da entrambe le critiche. I cubani videro in Soy Cuba una rappresentazione stereotipata delle abitudini
e della storia cubana, mentre i russi lo ritennero troppo poco rivoluzionario e
lascivo nei confronti della borghesia. Il film fu archiviato come esperimento
di propaganda fallito, per poi essere riscoperto trent’anni dopo da autori che
nei piani sequenza videro un’autenticità introvabile in altre pellicole.
Con la morte di Fidel
Castro le nuove generazioni riscoprono un periodo storico che non hanno vissuto
ma che ha inciso profondamente sul quadro politico contemporaneo. Soy Cuba, sebbene di parte, è il perfetto punto di partenza
— politico e culturale — per avvicinarsi alla storia della
rivoluzione cubana.
…E’ in effetti proprio, e voglio usare ancora questi termini,
nelle scelte formali, che il film raggiunge una
bellezza assoluta.
La macchina da presa esegue, con maestria, tutti
i più sofisticati movimenti di macchina che hanno, nel tempo, definito il
linguaggio audiovisivo.
Dagli interminabili iniziali piano
sequanza, alle carrellate, alle panoramiche orizzontali e persino alle
complesse panoramiche verticali ed alle riprese aeree con improvvisi
zoom.
Molte altre cose si potrebbero dire con
riferimento all’espressività dei primi piani sia
maschili, ma, soprattutto, di quelli femminili.
Un suggello alla
prospettiva femminea del
punto di vista narrativo.
In quei volti Mikhaïl Kalatozov riesce ad imprimere una
mescolanza di contraddittoria espressività tale, da raggiungere una coerenza simbolica
assoluta con i messaggi verso l’alto della trama, come
solo la mano di un grande maestro può fare…
There is a shot near the beginning of "I Am Cuba" that is
one of the most astonishing I have ever seen. Reflect that it was made in 1964,
long before the days of lightweight cameras and Steadicams, and the shot is
almost impossible to explain.
It begins on a rooftop deck of a luxury hotel in pre-Castro Havana. A
beauty pageant is in progress. The camera sinuously winds its way past bathing
beauties, and then moves over the edge of the deck and descends vertically,
apparently floating, down three or four stories to another deck, this one with
a swimming pool. The camera approaches a bar, and then follows a waitress as
she delivers a drink to some tourists, after which one of the tourists stands
up and walks into the pool - and the camera follows her, so that the shot ends
with the camera actually underwater…
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