quando sono entrato nel cinema per un attimo ho pensato che
fosse un film vietato ai minori di 45 anni, in realtà è solo il titolo del
film.
una storia senza effetti speciali, senza urla, piccoli
spostamenti del cuore e dell'anima.
dopo 45 anni Kate scopre qualcosa che ignorava, e tra loro
emerge una montagna a dividerli.
Kate non conosceva il segreto di Geoff e Katia, Geoff è
turbato da quel ricordo, da quel fantasma, Kate sembra non farcela a farsene
una ragione.
grandissimi i due attori, in una specie di "Segreti e
bugie".
mica li conosco, Geoff e Kate, i giorni dopo il sabato, ultimo
giorno della settimana, e anniversario del loro matrimonio, qualche giorno dopo spero che ascoltino
una grande canzone dell'immenso Jacques Brel.
non perdetevelo, sconsigliato a chi si aspetta gli effetti
speciali, ci sono solo sguardi, parole, ricordi, fantasmi, un futuro da
disegnare e tanta buona musica - Ismaele
…Chi pensava di vedere, come spesso sta accadendo nel cinema,
una storia zuccherosa e con eventuali toni di commedia consolatoria e
celebrativa di un grande amore poco o nulla scalfito dal tempo, sarà rimasto
deluso nelle sue aspettative. Invece no, in questo film duro e freddo a tratti
come il vento del luogo (si pensa alla lontana anche ad Haneke ) si mostra la
possibilità che i drammi e le delusioni d’amore possono turbare anche ad età
avanzata e che la cifra della riuscita del film sta nel mistero del non detto o
detto troppo tardi per cui giustamente viene lasciata allo spettatore la scelta
dell’evoluzione della storia…
…45 anni non
ha nulla di sentimentale o di patetico. È al contrario molto trattenuto,
costruito su dettagli, su frasi dette a mezza bocca, su di un propalarsi di
ipocrisia borghese che ammanta le vite dei protagonisti e che pian piano, di
fronte ad ogni nuova rivelazione, li avvolge in una sorta di abbraccio mortale,
dal quale è impossibile liberarsi…
…Non si può non apprezzare un dramma di tale levatura
filmica. Infatti 45 anni,
diretto dal britannico Andrew Haigh, è un film riuscito in ogni sua piccola
sfaccettatura, in ogni suo piccolo mutamento d’emozione. Perché il dramma, che
pesca a piene mani da un passato che ritorna prepotente e che si consuma fuori
campo, sfigura i volti dei due protagonisti, li cambia silenziosamente e
profondamente. Perché la pellicola non esaspera, non ne ha l’interesse; scava
nei sentimenti e nelle convinzioni di una donna che dopo quarantacinque anni di
matrimonio si accorge di quanto sia stata un’ordinaria sostituta. Tutto ciò
passa attraverso gli espressivi sguardi di Charlotte Rampling, una donna
intensa che misura la propria vita e ne trae una disamina impietosa…
…45 anni è
infatti un film che scandaglia con acume e dolente puntualità la complessità
delle relazioni sentimentali, le difficoltà di costruire una intimità condivisa
e la volubilità di certezze che si credono acquisite. Un film sulla coppia e
sulla memoria, dunque, come dichiarato fin dai titoli di testa che non a caso
scorrono uno dopo l'altro accompagnati dal tipico rumore delle diapositive.
Al centro di questa analisi struggente e amarissima ci sono Kate e Geoff, amanti affiatati e compagni sodali, che, forse per la prima volta, si trovano costretti a confrontarsi con i ricordi e i non detti di una relazione apparentemente inossidabile…
Al centro di questa analisi struggente e amarissima ci sono Kate e Geoff, amanti affiatati e compagni sodali, che, forse per la prima volta, si trovano costretti a confrontarsi con i ricordi e i non detti di una relazione apparentemente inossidabile…
…Lo spettatore
scopre con la protagonista la dissimulazione del marito attraverso
un’inquadratura che racconta simultaneamente passato e presente: Kate è davanti
alla diapositiva di una giovane donna che cinquant’anni prima guarda il suo
fotografo, Geoff. Chi guarda e l’oggetto guardato divengono sintesi di un
triangolo che prende vita da una sommatoria di tempi, di rimandi, di vecchiaia
e giovinezza. Emerge chiaro un sentimento nascosto, forte e inalterato che da
45 anni vive parallelo a un matrimonio apparentemente riuscito…
…Haigh ricostruisce il teorema intimo di un matrimonio con
delicata raffinatezza. L’impianto visivo, asciutto e nel contempo denso di
particolari, ci restituisce nelle immagini tutta la profondità di un rapporto
che si esprime anche nella condivisione dello spazio. Kate e Geoff, infatti, lo
occupano. Non sono semplicemente “lì” ma all’interno di un’inquadratura essi
materializzano, nell’intesa di un semplice gesto o di uno sguardo fugace, una
simbiosi che si fa quasi tangibile. A pochi giorni da un traguardo importante
l’inattesa “entrata in scena” di Katya sembra polverizzare ogni certezza. Il
fantasma di quell’amore che Kate voleva credere svanito tra le nebbie del tempo
è, invece, più che mai presente e forse, come la protagonista stessa
dice: “E’ sempre stato qui, dietro di noi”…
…una cinta
que juega la engañosa baza del relato amable de pareja anciana que redescubre
su amor en los últimos estadios de su vida; pero aportando una oscuridad de
sentimientos que, bajo la superficie, se intuyen duros, especialmente los de
ella que, a la manera de una Joan Fontaine luchando contra el recuerdo de la
eterna Rebecca, debe sobreponerse a los recuerdos del pasado
ocultando en su interior cuestiones que podrían arruinar todo aquello que para
ella significaba seguridad. En los últimos minutos, sólo queda la certeza de
algo terrible, de una verdad desgarradora que se queda en el aire. Haigh se ha
superado a sí mismo con 45 Years. Es un filme que crece en el
recuerdo, merced a un cierre magnífico, y que seguramente le valdrá nuevos
éxitos a Charlotte Rampling, no sin merecimiento.
…It’s breathtaking,
abrasive drama that relies on subtle infractions to deliver a gut punch of
emotion. There’s nothing vulgar here. Instead the lens through which Kate is
required to reconsider her entire life is a series of small, cumulative
transgressions not against her, but her perception of life. The final moments
of the film recall an offhand suggestion made in the first few minutes, but
stretch beyond that to what must have once been the happiest day of her life.
Words take on new meaning, as a clarion call for a life not lived is echoed in
a final expression, which may be one of the most authentic moments of lucidity
ever captured on screen.
Me lo segno ^_^
RispondiEliminapoi mi dirai...
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