lunedì 31 agosto 2015

Kes - Kenneth Loach

al secondo film, quando Ken Loach era ancora Kenneth, ha girato Kes, che è al settimo posto nella lista dei cento migliori film britannici del XX secolo stilata dal British Film Institute (qui).
impossibile descriverne la grandezza senza guardarlo, Billy è un bambino senza amici, offeso dalla vita, senza padre, e trova una via di fuga e di bellezza , allevando un falco, che diventa suo amico e anche più, il sogno della sua vita.
c’è un insegnante come quello di “Un anno a Pietralata”, e Kes è stato il film preferito di Krzysztof Kieslowski.
cercatelo, non ve ne pentirete - Ismaele






…Il film racconta la vicenda di Billy Casper, un ragazzino di 15 anni che vive in una città mineraria dello Yorkshire e soffre a causa della solitudine e dei maltrattamenti sia a casa che a scuola, finchè trova un senso alla propria esistenza nel prendersi cura di un uccello selvatico (in inglese si chiama "kestrel", abbreviato in kes, in italiano si dovrebbe chiamare gheppio) e nel processo di addestramento dell'animale, che sopperisce a tutte le carenze affettive del ragazzo. E' un film all'insegna di un realismo cronachistico che probabilmente deriva dalla grande scuola documentaristica britannica e che Loach avrebbe gradualmente perfezionato nelle opere successive, anche se, a mio avviso, è proprio qui che il cineasta trova i suoi accenti più sinceri, efficaci e persuasivi. E' un dramma sull'emarginazione e gli abusi subiti da certi adolescenti in famiglie disfunzionali che non può non ricordare "I 400 colpi" di Truffaut, ma che indubbiamente sarà tenuto in considerazione da altri registi che torneranno sull'argomento (soprattutto il britannico Terence Davies, ma forse perfino i Dardenne in Rosetta, film piuttosto affine con questo). Il cast, pieno di attori non professionisti diretti con scrupolo neorealistico, è decisamente all'altezza (bravo lo smilzo protagonista David Bradley, poi sparito dalla circolazione come attore) e molto bella la sobria fotografia del futuro regista Chris Menges. Film sul ruolo dell'educazione e i fallimenti che si riscontrano in sua assenza, senza cedimenti al sentimentalismo o al ricatto emotivo. La scena più bella mi è sembrata quella in cui Billy descrive l'addestramento dell'uccello in classe davanti ai compagni e a un insegnante, Mr. Welland, che riesce a vincere per una volta la sua riluttanza e a valorizzare positivamente questo suo hobby: una volta tanto, un esempio di qualcosa di positivo che la scuola può fare per i ragazzi.

We didn't come from a very filmy family. I'd only seen two movies before Kes. One was The Poseidon Adventure – all I can remember is going in my pyjamas (I was ill) and being cold – and the other the film of Steptoe and Son. It was a friend's birthday, and I think (my memory might be playing a sick trick here) Albert Steptoe takes a bath in a tin tub and I found it weirdly thrilling.
Then came Kes. By now I was 12 years old, and at a special school, Crumpsall Open Air – or, as we pupils called it, Crumpsall Open Air for Mongs (no, I won't attempt to defend that). The pupils were an unlikely mix of juvenile delinquents, chronic asthmatics, kids with learning difficulties, cerebral palsy, Down's syndrome, and those who had rare diseases.
I was never sure why it was called an open-air school. But we certainly spent a lot of time in the open air – every afternoon playing football outside except for when the weather was too bad. One day it was pissing down, and we were forced inside. The teacher put on a film to keep us quiet. This was 1974, and the movie was already ancient (five years old); it had been made by a man who called himself Kenneth Loach. Didn't sound promising…





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