venerdì 16 novembre 2012

Argo - Ben Affleck

un film che ti tiene col fiato sospeso, una tensione che non molla mai, un'americanata come si deve.
poi, certo, i buoni sono da una parte, i cattivi dall'altra, ma è un gran film.
il cinema vi aspetta, e non vi deluderà - Ismaele




Affleck convince per il tono secco e privo di fronzoli, è ammirevole per come sa creare tensione da una vicenda che potrebbe esaurirsi dopo mezz'ora, costruendo una serie di complesse sequenze che inchiodano alla poltroncina (dall'assedio iniziale all'ambasciata americana, alla "fuga" in aeroporto conclusiva, benché estremamente spettacolarizzata rispetto alla realtà dei fatti), e, inoltre, sa scegliere con intelligenza il cast di comprimari (a partire dai sublimi John Goodman -in un ruolo, non a caso, quasi identico a quello in "Matinée"- e Alan Arkin, attori che piacerebbe vedere più spesso sul grande schermo…

Argo è una calibratissima macchina spettacolare, perfetta nel bilanciare i suoi vari ingredienti: a una prima parte in cui viene illustrato velocemente il contesto storico, segue una corsa verso il tempo per cercare di salvare gli impiegati americani la cui faccia sarà presto svelata dai documenti presi nell'ambasciata un po' come succedeva in Senza via di scampo in cui il protagonista , Kevin Costner, doveva dimostrare la sua innocenza prima che la sua faccia fosse ricostruita da un computer.Senza dimenticare la satira su Hollywood inscenata  dalle intenzionalmente sgangherate caratterizzazioni di vecchie volpi hollywoodiane ad opera di un sempre vispo Alan Arkin e di un debordante John Goodman a far intuire il lato cialtronesco della fabbrica dei sogni.
Dei cialtroni dal cuore d'oro, però…

...c'è un amore incondizionato per la settima arte, prima di tutto - dagli impagabili John Goodman e Alan Arkin alle reazioni a metà tra l'ebete ed il felice dei soldati iraniani omaggiati del contenuto dell'artbook di Argo -, il gusto per il suddetto Classico e la costruzione quasi geometrica di un climax conclusivo da cuore in gola, ritmo martellante, interpretazioni convincenti di un cast eterogeneo ed in gran forma, e soprattutto molta ironia…

...Ben Affleck orchestra un film che forza la realtà dei fatti quanto serve per creare tensione e suspense ma non manca mai di rimarcare gli elementi di veridicità e di confinare in maniera netta le licenze cinematografiche.
Il risultato è un'opera di sorprendente solidità, animata da un'etica di ferro e capace di muoversi attraverso i tre registri principali del cinema, amalgamandoli con l'invisibile maestria di un veterano del cinema. Nonostante sia solo al suo terzo film da regista Ben Affleck si conferma uno degli autori giovani più interessanti in assoluto, capace di fondere l'azione da cinema di guerra della prima parte con la commedia hollywoodiana della seconda e infine la tensione del dramma storico della terza. Un viaggio tra diversi toni in cui l'unica costante è il regista stesso, che incarna il protagonista Tony Mendez con una recitazione minimalista e pacata, esplorando tutte le declinazioni di un'infinita malinconia di sguardo che fa il paio con il rigore morale profuso nel raccontare la sua storia.
In questo straordinario esempio di modernità cinematografica c'è tutta l'esperienza del cinema politico, teso e aggressivo della Hollywood degli anni '70, unita ad uno stile fluido ed invisibile, ad un gusto post-
Mad Men per la precisa ricostruzione dei diversi costumi della società di qualche decennio fa e ad una capacità non comune di lavorare sul dettaglio della messa in scena…

Affleck is brilliant at choreographing the step-by-step risks that the team takes in exiting Tehran, and "Argo" has cliff-hanging moments when the whole delicate plan seems likely to split at the seams.

The craft in this film is rare. It is so easy to manufacture a thriller from chases and gunfire, and so very hard to fine-tune it out of exquisite timing and a plot that's so clear to us we wonder why it isn't obvious to the Iranians. After all, who in their right mind would believe a space opera was being filmed in Iran during the hostage crisis? Just about everyone, it turns out. Hooray for Hollywood.

Un reproche que se hizo al mago del suspense en aquella ocasión se podría emplear también contra Argo: es una americanada. Esa misma expresión se escuchó al final de su proyección en una sesión para la prensa en el pasado festival de San Sebastián. Pero el grito no acalló la salva de aplausos que recibió. Y es que, desde la perspectiva ideológica, no cabe duda de que es una obra «a mayor gloria» de la Agencia de Inteligencia estadounidense, que no se ha distinguido últimamente por su capacidad para evitar situaciones embarazosas a los ciudadanos de su país (sin ir más lejos, la muerte reciente de su embajador en Libia). Como todavía seguimos inmersos en lo que se llamó primavera árabe y que se ha convertido, más bien, en una escabechina sangrienta, el film no se libra de una interpretación socio-política pro-americana, pero esa lectura no debería empañar los muchos méritos que la película encierra. Y es que es una excelente muestra del cine de acción, de tensión e interés sostenidos, durante la cual el espectador disfruta con un relato narrado con recursos de buena ley (aunque no todos), una factura brillante, un ritmo constante, una música aceptable y una interpretación de todo el reparto francamente excelente con un sobresaliente para el propio Affleck, John Goodman y Alan Arkin. Argo es algo más que un mero pasatiempo o una americanata…

Sans entrer dans les détails d’un scénario qui mérite une découverte totale au cinéma tant il est habile, Argo est un petit bijou de confection, digne héritier de ses modèles cités plus haut et desquels il tire les enseignements nécessaires, mais également un beau morceau de mise en scène. La reproduction des années 70, au niveau de la direction artistique, est remarquable, mais elle est surtout sublimée par une réappropriation des codes de réalisation. Autant à travers l’image granuleuse, la photographie délavée, le sens du découpage ou quelques mouvements de caméra qui en appellent à ceux de Scorsese (quelques travellings-signatures et un plan-séquence magnifique lors de l’entrée en soirée de presse), tout est construit de façon classique sans que jamais rien ne paraisse artificiel…

2 commenti:

  1. Ciao!
    Come va?
    Questo film l'ho visto settimana scorsa e mi è piaciuto......la tensione, l'atmosfera sono buone e
    effettivamente si rimane incollati allo schermo.
    Un buon film anche con una buona miscela comico-drammatico!
    Ciao!

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  2. Ciao, tutto va bene, chez moi, e così spero di te:)
    il film l'ho visto entrando dopo la lunghissima pubblicità, e così mi è piaciuto ancora di più, e di tutti coloro ai quali l'ho consigliato nessuno ha protestato, anzi...

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