sabato 24 novembre 2012

The killers (I gangsters) – Robert Siodmark

quando si dice un capolavoro, sceneggiatura, fotografia, attori perfetti.
Cinema al suo meglio.
vedere per credere - Ismaele



Le scene sono come scolpite con la macchina da presa: sono come figure marmoree immerse in una variegata emulsione di chiazze traslucide, che, secondo il movimento, rivelano, nascondono, attenuano ed accentuano i dettagli di persone e cose. La superficie dello schermo assume, talvolta, il profilo di un paesaggio lunare, morbidamente ondulato dai contorni di avvallamenti, montagne, crateri,  altre volte assume l’aspetto di un gioco teatrale di scenari che scorrono su piani paralleli, di figure sovrapposte che, benché piatte, trasmettono il senso della prospettiva. A questi rari pregi formali si aggiunge, in questo film, una grande attenzione per il contenuto narrativo, assicurata dalla costante presenza di uno sguardo scrutatore che, però, non diventa mai invasivo, mantenendosi sempre – come il visitatore di una mostra, o l’osservatore davanti a una finestra panoramica – rispettosamente al di qua del “vetro”. 

One of the reasons the movie works so well is that while the major interest lies in the flashback events, the investigator's dogged pursuit of the truth is a worthwhile story in its own right. O'Brien can't be allowed to steal the stars' thunder, but his end of the story has to stand up and hols the viewers' interest. It's the clever way in which Reardon and the audience gather pieces of the puzzle throughout the course of the movie, in addition to the dark events that lead to the Swede's death, that make the film entertaining. Double-crossing and triple-crossing Kitty Collins is one of film noir's great femme fatales and it's not hard to understand why Gardner went on to a terrific career after this juicy role...

…Ispirato nell'incipit all'omonimo racconto di Ernest Hemingway, I gangsters ripropone alcune soluzioni narrative e tecniche già magistralmente utilizzate da Welles e Wilder: più dell'azione, che contraddistingueva le produzioni precedenti l'epoca dei noir, a Siodmak e agli sceneggiatori interessano l'interiorità e il passato, scandagliati con flashback e dettagli rivelatori. A parte due celeberrime sequenze come la fredda e spietata esecuzione di Pete Lunn (Burt Lancaster) e la rapina orchestrata da Big Jim Colfax (Albert Dekker), condotte con piano sequenza e profondità di campo, leitmotiv tecnici ed estetici dei migliori noir, il film di Siodmak offre allo spettatore un doppio percorso spiazzante, tra ladetection dell'arcigno agente delle assicurazioni Jim Reardon (Edmond O'Brien) e la ricostruzione della parabola autodistruttiva dell'ex-pugile Pete. Non c'è luce per i gangster di Siodmak e la soluzione dell'enigma è una risposta drammatica, è la conferma di un universo narrativo calato nelle tenebre, dominato dalle ombre. E saranno proprio le ombre del passato a condannare “lo svedese”, pugile privato del colpo vincente, del pugno granitico, uomo che ha perso la propria virilità, cuore infranto in balia di una dark lady…

…El guión, modélico, permite a Siodmak realizar el mejor trabajo de su extensa carrera: supo aprovechar todos los elementos que le pusieron en bandeja, sirviendo a la historia con una caligrafía cinematográfica ajustada, muy elaborada en su simplicidad, confiriendo a la misma una veracidad y un ritmo perfectos, pese a los muchos retornos temporales insertos en la trama, que nos mantendrá pendientes, ansiosos de saber la clave de la asunción fatalista de la muerte por "el sueco" Andersen.
Entretanto, el imaginario de personajes se desarollará presentando individuos violentos, gente del hampa, algunos con pocos escrúpulos, movidos todos por la ambición, pululando en medio de ellos, como si nada, una mujer, de designios ocultos, que hará enloquecer al protagonista y le llevará a un destino impensable.
Por otro lado, la búsqueda de la verdad iniciada por el investigador Reardon, que contará con la ayuda de la policía, es el motor que impulsa la narración, aún contra los deseos de su propio jefe, que, pragmático, no quiere dedicar sus esfuerzos por un montante de sólo 2.500 dólares; la decisión de Reardon de saber la verdad, de conocer la causa de tan extraño comportamiento en su último minuto del "sueco", nos impregnará en todos los minutos de la película, incrementándose con los sucesivos hechos que, suministrados de forma muy inteligente, conformarán la verdadera historia de la azarosa vida de Ole "el sueco" Andersen, hasta el momento de su asesinato, cerrándose la historia de forma lógica y brillante…

Adaptation d'une nouvelle d'Ernest Hemingway, Les tueurspossède une construction assez complexe en flashbacks successifs. Le film est un grand classique du film noir. Femme fatale, traitrises, hold-up, querelles autour du butin, tous les éléments constitutifs du genre sont présents. Le fatalisme du truand, engendré par la conscience de son faux-pas, est une notion qui apparaît fortement dans ce film de Siodmak et qui marquera définitivement le genre pendant de nombreuses années. Outre la superbe photographie qui joue avec les ombres, on remarquera une belle maitrise de la caméra, le plus beau plan du film étant sans conteste la scène du hold-up, filmée entièrement à la grue ; un plan que ne renierait certainement pas Orson Welles…

...Un chef-d’œuvre du Film noir et un chef-d’œuvre tout court. Construit sur des flash-back, éclairé par une impressionnante photographie expressionniste, magnifié par la musique de Miklós Rózsa, The Killers met en lumière avec un pessimisme radical, et parfois un humour très noir, les angoisses profondes d’une société à la dérive et minée par ses faux-semblants. L’irruption du mélodrame entourant la relation Lancaster / Gardner, nourri par le sentiment d’impuissance et de frustration, renforce la tragédie à l’œuvre et permet à Robert Siodmak d’apparaître comme l’un des plus grands cinéastes à avoir jamais abordé le genre…

2 commenti:

  1. Adoro i noir degli Anni 40 e 50, e sicuramente "I Gangsters" di Siodmak è uno dei noir più famosi e riusciti. Dello stesso regista consiglio "La scala a chiocciola" e "Lo specchio scuro".

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  2. li ho visti in gioventù, bisogna rivederli.
    a volte ci dimentichiamo delle miniere di Cinema dei decenni passati, e sbagliamo.
    occorre alternare un po':)

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