è stato visto in Polonia da una ventina di milioni di persone e ha provocato qualche terremoto.
ci vuole forza e coraggio a fare un film così forte in un paese così fortemente cattolico, ma quando è troppo è troppo, evidentemente.
sembra un film gemello di quello di Ozon, parlano le vittime, quelle ancora vive.
un film che merita, doloroso e determinato - Ismaele
…Il
docu-film presenta nuove prove sulla pedofilia di molti preti polacchi e di
come, invece di essere cacciati dalla chiesa o denunciati alla polizia, i
sacerdoti abusatori venissero semplicemente trasferiti in altre parrocchie. Un’altra
vittima, Marek Mielewczyk, racconta di aver subito abusi sessuali all'età di 13
anni. Il prete gli aveva ordinato “di non dire a nessuno quello che era
successo”, nemmeno durante la confessione. “Non dirlo a nessuno” affronta anche
il caso del reverendo Dariusz Olejniczak, che nonostante gli abusi a bambine di
7 anni, ha continuato a stare in contatto con i giovani per diverso tempo.
Domenica, il giorno dopo la pubblicazione del film denuncia, Olejniczak ha
annunciato che abbandonerà il clero…
… Tra i preti accusati di pedofilia dai
fratelli Sekielski c’è anche don Franciszek Cybula, ormai morto, che
tra il 1980 e il 1985 fu il parroco della parrocchia di Lech Walesa, l’operaio
e sindacalista che per anni ha guidato il movimento Solidarność ed è stato il
primo presidente della Polonia dopo la caduta del comunismo. «Sono così
sorpreso che non so cosa dire», ha detto Walesa al New York Times:
«Se io, come cattolico, avessi saputo, non avrei mai permesso una cosa del
genere».
Dopo la visione del video il primate di Polonia,
Wojciech Polak, arcivescovo di Gniezno, ha ringraziato i due fratelli che hanno
realizzato il documentario per il loro lavoro e si è scusato «per ogni ferita
inflitta dalla Chiesa». Anche il nunzio apostolico vaticano in Polonia,
monsignor Salvatore Pennacchio, ha portato le sue scuse e quelle di Papa
Francesco ai sopravvissuti…
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