sabato 22 giugno 2019

La cara oculta - Andrés Baiz

un nazista, un nascondiglio impenetrabile, un tombeur de femme, un cane, la gelosia, fra le altre cose, mescola tutto con forza ed esce questo film, meglio di come si dice in giro.
qualche colpo di scena rende il film meritevole di essere visto, promesso - Ismaele





La verità nascosta è un film a tratti abbastanza sorprendente. Se la prima parte sembra preludere alla boiata dell’anno, la seconda metà si riscatta eccome.
Si inizia con lui lasciato da lei, i fumi dell’alcol, l’immediato rimpiazzo e via così mentre cresce la sensazione di aver buttato il proprio tempo: dialoghi assurdi, banalità una dietro l’altra e questi rumori domestici che la nuova ragazza avverte ma che lo spettatore vive con un certo distacco. Ma abbiate pazienza. Per la cronaca, ma non tanto, la ragazza precedente dopo averlo lasciato sparisce nel nulla.

Giocando con i vari punti di vista, ottenendo un incastro sufficientemente efficace, Baiz riesce a sopperire a una sceneggiatura difettosa, allungata da uno schema a ripetizione che tenta, non riuscendoci fino in fondo, di costruire un triangolo amoroso basato sulla possessività tormentata dell’uomo-trofeo. Sebbene si respiri, per brevi tratti del film, una sensazione di presenza estranea, di spirito disturbatore, questa vaga percezione non riesce a piegare la pellicola alle regole di genere ghost; si avvicina molto, ma non vuole prendervi parte del tutto. Scarsamente intenso e inquietante, La verità nascosta cerca troppa commistione di generi (horror, sentimentale, drammatico), non facendone proprio nessuno, confermandosi una pellicola incompiuta e di difficile collocazione cinematografica. Spremendo a fondo una trama troppo spesso utilizzata e già vista, il film di Baiz si perde definitivamente in una conclusione sbrigativa, che lascia decisamente con l’amaro in bocca.
Nonostante tutto, trascinandosi per novanta minuti, La verità nascosta sfoggia due protagoniste femminili (Martina Garcia e Clara Lago) che spiccano all’interno della storia, non tanto per la loro prova recitativa, che si compone principalmente di sguardi vacui e disperati a favore di camera, quanto per la loro bellezza. Magra consolazione per Baiz.

Pochi secondi necessari per riconoscere in Baiz il frutto di qualche più o meno prestigiosa film academy, dalla quale si trascina dietro piccoli vezzi stilistici, movimenti di camera manieristici, tic di quello stile medio internazionale che impregna le tante giovani produzioni che rinunciano al piacere di raccontare il mondo per mostrare l'ennesima variante di una storia già frusta. La vulgata vuole che i brutti film siano privi di quelle densità simbolica, linguistica ed estetica che filtrano lo sguardo, risultando per tale privazione più espliciti nell'essere loro malgrado specchio del proprio tempo: ingenuità del luogo comune. Il tempo di La cara oculta è prigioniero di un bunker segreto e l'ossigeno scarseggia.

« Inside » est indéniablement un brillant thriller hispano-colombien, support d'un suspense haletant, dû à une montée en puissance de la tension parfaitement calculée. Allant crescendo dans l'oppression, les manifestations étranges dans la maison (coupures de courant, vibrations dans l'eau du lavabo ou de la douche, eau qui devient bouillante d'un seul coup...) se doublent d'une présence grandissante de la police, avec un inspecteur soupçonneux et son acolyte silencieux, cure-dent à la bouche. Le film navigue ainsi dans sa première partie entre film de fantômes et enquête policière juste esquissée, mais assez efficace pour nous guider vers diverses pistes.
La seconde partie du film, long flash-back sur les moments heureux entre Adrian et sa fiancée, décrit notamment l'installation dans la maison. Elle ne fait que renforcer les doutes concernant la disparition de la fiancée, décrivant les soupçons d'adultère que celle-ci développe. Et elle renforce aussi le sentiment que cette maison, occupée dans le passé par une famille d'immigrés allemands, cache certainement quelque chose... Une fois le retournement de situation passé, l'entrée dans une troisième partie se fait alors avec un changement de style adéquat, sans pour autant relâcher la pression sur un spectateur malmené.
Le suspense est alors à son comble, même s'il change de nature. Une lutte s'engage, déployant des trésors de perversité, car il s'agit dans le fond ici de récupérer ou conserver sa vie... « Inside », thriller captivant, montre ainsi la complexité des sentiments amoureux, mais aussi une certaine logique de la femme impliquée ou jalouse qui peut, selon la situation, faire beaucoup de dégâts. Et le film nous emmène épuisés vers un final éblouissant, à vous glacer le sang...

Nessun commento:

Posta un commento