due bambini crescono, nonostante tutto, e ognuno subisce i suoi fantasmi.
due fratelli si perdono si trovano, si perdono, la prigione li fa ritrovare.
alcuni bambini non sopravvivono, altri crescono, e hanno un padre e uno zio che sono i bambini di prima.
e il Male è sempre lì.
questo non è film per chi ama solo ridere, se non si è capito, è un film doloroso, ma merita di sicuro - Ismaele
due fratelli si perdono si trovano, si perdono, la prigione li fa ritrovare.
alcuni bambini non sopravvivono, altri crescono, e hanno un padre e uno zio che sono i bambini di prima.
e il Male è sempre lì.
questo non è film per chi ama solo ridere, se non si è capito, è un film doloroso, ma merita di sicuro - Ismaele
…¿Existe
un cine del mal? No lo sé. Solamente sé que la vida encierra momentos de una
terribilidad infinita, y que ser capaces de contárnoslos como hace Vinterberg,
en este caso, sin abrumarnos solamente con la voluptuosidad del mal, es una
maravilla. ¿Existe algo semejante a lo que San Juan denomina el pecado del mundo, como
congénito al ser humano? Cada uno se responderá. Pero sí es cierto que, en
tantas ocasiones, acabamos sumergidos en lo peor sin poder evitarlo, como arrastrados
por una corriente omnipotente. Entonces, solamente nos queda mirarnos en un
espejo y darnos pena y conferirnos esperanza. Tal praxis nos la ha entregado
Thomas Vinterberg en este Submarino:
nos enseña que hay que intentar siempre sacar el periscopio y contemplar el
horizonte del mar, que es el vivir humano. Es posible.
…Tenendo presente l'immagine iniziale con i bambini
sotto il lenzuolo oppure ripensando ai primi piani degli stessi con la faccia
divorata dal buio, si potrebbe dire che "Submarino" nel suo riferirsi
ad un mondo sotterraneo rappresenta un titolo azzeccato nel trasporre in senso
figurato il pieno ed il vuoto della storia, la condizione di isolamento ed allo
stesso tempo la voglia di essere insieme dei personaggi, indipendentemente dal
modello familiare e nonostante i non detti dei loro silenzi.
… Submarino è un melodramma eccessivo e sopra le righe, al quale
avrebbe giovato certo una maggiore asciuttezza e una condensazione delle
tragedie in cui incappa il malcapitato Nick. Una vita non basta, almeno così ci
piace credere, aaccumulare un tale bagaglio di sfortuna, paragonabile solo a
quello che colpisce nei cartoons della WB il simpatico Willy il Coyote,
personaggi uscito dalla geniale matita di Chuck Jones. Anche Nick cercherà di
resuscitare innumerevoli volte, proprio come il povero Willy, ma per lo
spettatore, nel caso del film di Vinterberg non è prevista alcuna catarsi…
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