ho letto qui
un articolo di Benh Zeitlin sul film, e non solo, e scopro che
un’ispirazione del film è stato “Underground”, il realismo magico che viaggia
per il mondo e arriva in Louisiana, e un’altra “E.T.”.
bisognerebbe fare l'antidoping a chi traduce i titoli da schifo.
non perdetevelo, un'enorme opera prima così non
si vede tutti gli anni - Ismaele
…Oltre che una gioia per gli occhi e per
le orecchie, Beasts of the Southern Wild è pura emozione e a sorpresa contiene
pure una delle scene più esilaranti degli ultimi mesi (quella del vecchino che
esce totalmente ubriaco fuori dal bar dopo l’uragano e cade in acqua). Un
gioiellino che segna un qualcosa di nuovo, finalmente, nel cinema americano.
L’esordio più promettente dell’anno, premiato e candidato ovunque (Camera d’Or
a Cannes 2012 per la miglior opera prima, gran premio della giuria a Sundance,
4 nominations agli Oscar 2013), e graziato da un’interpretazione della
giovanissima protagonista di quelle bestiali.
E voi?
Non fate le bestie e non fate i selvaggi. Guardate Beasts of the
Southern Wild.
…Zeitlin
dà un taglio a metà strada fra il maledettismo di provincia di Clark/Araki/Korine
e il “favolismo” trasognante di Spike Jonze, in più fornisce una precisa
impronta tecnica con molta camera a mano dalla quale si sprigiona una costante
iper-dinamicità che scuote la pellicola dal principio; tutto è molto
accogliente: Hushpuppy è una tenace bambolina di marzapane, gli altri
componenti del villaggio sono macchiette a cui non si può chiedere niente di
più (ho però grosse riserve nei confronti del padre e del suo slang da campetto
di basket in cemento, ma magari in Louisiana parlano davvero così e quindi
taccio), la presenza parallela di mostruosi animali cinghialeschi che galoppano
sulle praterie forniscono quel quid pluris che farà parlare del film come di una
storia in cui la fantasia si materializza davanti ai nostri occhi, la questione
della malattia paterna un necessario e brusco risveglio dal mondo incantato in
cui eravamo precipitati. Eppure, a parte l’inoppugnabile marzapanità di
Hushpuppy interpretata dalla novenne Quvenzhané Wallis, non c’è un solo aspetto
fra quelli sopraccitati che abbia pienamente convinto il sottoscritto,
soprattutto l’intenzione parabolica di innestare ed enfatizzare un dramma umano
all’interno del tessuto narrativo e di dargli un peso fondamentale una volta
sfrondate le altre divertenti amenità, è per chi scrive un’operazione che
denota la non-libertà del progetto (la “libertà”, invece, è una delle qualità
decantate in Rete), una mossa abusata che tenta di far leva sui sentimenti del
pubblico docile, il che manifesta a mio avviso di come la natura del film sia indie soltanto nell’involucro mentre
viceversa il nucleo sia alfabetizzato per abbracciare il più vasto numero di
spettatori possibile. Per carità, nulla da rimproverare a Zeitlin, la sua
creatura sarà guardata da tanti e questi tanti la esalteranno, voi al contrario
state in campana.
… Hushpuppy vive di poco o nulla eppure è felice di tutto quello
che ha, raramente frequenta qualcosa di assimilabile a una scuola ( con una maestra
che tratta argomenti piuttosto importanti come il riscaldamento globale forse
anche fuori portata per alcuni bambini che pendono letteralmente dalle sue
labbra, ma non per la piccola protagonista che sente di avere la missione di
tramandare il suo sapere agli scienziati del futuro aiutandoli con scritti e
disegni, graffiti moderni figli di un mondo senza più caverne), ha un rapporto
a volte difficile con un padre estremamente severo ( ma lo fa per il suo bene,
per renderla da subito dura e pronta ad affrontare di petto la vita) , esplora
un universo fantasmagorico fuori dallo spazio e dal tempo, semplicemente oltre
, ricco di suoni e di colori su cui aleggia continuamente lo spettro
distruttivo dell'uragano Katrina.
Un mondo parallelo in cui i pochi abitanti vivono in maniera primitiva mangiando pesci , crostacei e polli alla brace in cui crescere vuol dire sbranare un granchio crudo in una sera in cui si è tutti assieme attorno al fuoco...
Un mondo parallelo in cui i pochi abitanti vivono in maniera primitiva mangiando pesci , crostacei e polli alla brace in cui crescere vuol dire sbranare un granchio crudo in una sera in cui si è tutti assieme attorno al fuoco...
…Queste Bestie del profondo Sud, che giungono
macinando Spazio e Tempo neanche suonassero la carica per una rivincita
rispetto ai millenni passati lontane dalla Storia, paiono giunte per scuotere
il mondo intero – del Cinema, e non solo -, e nel loro incontro con Hushpuppy
che si pone di fronte alla loro cavalcata c’è tutta la potenza della settima arte,
da I 400 colpi a Take shelter.
Hushpuppy non si rifugia da nessuna parte, però: cerca, esplora, corre, salva, mangia, da fuoco alla sua baracca, gioca, guarda il mondo e lascia un’eredità per gli scienziati del futuro, quelli che studieranno la storia di Bathtub e chissà, forse scopriranno un segreto che salverà loro la vita.
Hushpuppy che è accanto a suo padre come una compagna, e vive il ricordo della madre come una visione che prende forma e voce, e guida le sue piccole mani ed il cuore che batte attraverso il mondo…
Hushpuppy non si rifugia da nessuna parte, però: cerca, esplora, corre, salva, mangia, da fuoco alla sua baracca, gioca, guarda il mondo e lascia un’eredità per gli scienziati del futuro, quelli che studieranno la storia di Bathtub e chissà, forse scopriranno un segreto che salverà loro la vita.
Hushpuppy che è accanto a suo padre come una compagna, e vive il ricordo della madre come una visione che prende forma e voce, e guida le sue piccole mani ed il cuore che batte attraverso il mondo…
…You
can make "Beasts of the Southern Wild" into an allegory of anything
you want. It is far too detailed and specific to fit easily into general terms.
The Bathtub is this place in this time, and how can it "stand for"
anything else? This film is a remarkable creation, imagining a self-reliant
community without the safety nets of the industrialized world. Someday they
will run out of gasoline for their outboard motors, and then they will do —
well, whatever people did before they needed gasoline.
I met Dwight Henry, who plays Wink. He owns his own pastry shop, and the casting people had to visit him in the middle of the night because he bakes all night. He said he's not interested in an acting career. His life is centered on his wife and five children. They are his bedrock, and that is the conviction he brings to the role of Hushpuppy's daddy. This movie is a fantasy in many ways, but the authenticity and directness of the untrained actors make it effortlessly convincing.
Sometimes miraculous films come into being, made by people you've never heard of, starring unknown faces, blindsiding you with creative genius. "Beasts of the Southern Wild" is one of the year's best films.
I met Dwight Henry, who plays Wink. He owns his own pastry shop, and the casting people had to visit him in the middle of the night because he bakes all night. He said he's not interested in an acting career. His life is centered on his wife and five children. They are his bedrock, and that is the conviction he brings to the role of Hushpuppy's daddy. This movie is a fantasy in many ways, but the authenticity and directness of the untrained actors make it effortlessly convincing.
Sometimes miraculous films come into being, made by people you've never heard of, starring unknown faces, blindsiding you with creative genius. "Beasts of the Southern Wild" is one of the year's best films.
Sensation et Grand Prix au festival de Sundance 2012, maintes fois
comparé à « Tree of life » par la presse américaine, la question était de savoir
si tout ce battage était mérité. À la vision des premiers plans posant un décor
post-apocalyptique luxuriant et à l’écoute de la voix innocente et vigoureuse
de la petite Hushpuppy, collant ses oreilles sur la faune et la flore de son
jardin sur le monde, il est impossible de ne pas se laisser happer par
l’onirique univers brillamment mis en place par Benh Zeitlin. À travers les
yeux de cette petite sauvageonne de six ans, le jeune réalisateur New Yorkais
nous emmène aux confins d’un paradis en sursis suite aux excès du monde
industrialisé, symbolisé par les affreuses usines à l’horizon et une digue
spécialement conçue pour protéger les intérêts pétroliers…
Bestias del sur salvaje, la ópera primera de Benh Zeitlin es una bocanada de aire
fresco dentro del cine independiente norteamericano. La cinta de este joven
realizador se distancia del realismo imperante dentro las películas de bajo
presupuesto de Estados Unidos para crear un pequeño mundo mágico, bautizado
como La Bañera, que podría considerarse un compendio de algunos elementos
característicos del sur del país. Ese lugar, a medio camino entre un basurero y
una comuna hippie, es un pequeño paraíso para unos habitantes que han decidido
conscientemente mantenerse al margen de la sociedad moderna. Allí encontramos a
Hushpuppy, una niña afroamericana de seis años que convive con un padre que se
pasa el día de juerga. La pequeña parece feliz en este mundo lleno de residuos,
donde las lecciones vitales las imparte una vecina que dista mucho de ser una
maestra convencional. Sin embargo, eu pequeño universo se desmorona cuando una
apocalíptica inundación se lleve por delante La Bañera. Lejos de hundirse, la
pequeña estrechará las relaciones con su padre y emprenderá la búsqueda de la
madre que la abandonó…
Devo rivedermelo, per approfondire alcuni passaggi che tempo fà non mi convinsero del tutto. Un bell'esordio comunque!
RispondiEliminaun esordio così bello che il secondo non potrà essere meglio, lo faccia subito, poi è tranquillo, e ricomincia a fare cose buonissime.
RispondiEliminaUn potentissimo, piccolo capolavoro. Un po' come la sua protagonista.
RispondiEliminaHushpuppy è una forza della natura, forte e coraggiosa, ne servono tante a questo mondo:)
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