nel film di Claude Miller, con attori magnifici, i colpi di scena finali ci sono, e c'è molto non detto.
e questo fa tutta la differenza.
per me un piccolo capolavoro, provare per credere - Ismaele
… Signori , giù il cappello che qui
ci troviamo di fronte a del grandissimo cinema.
E non lo
dico solo per la faccia percorsa da rughe profonde come canyons di Lino Ventura
che da par suo disegna magistralmente la figura del commissario Gallien deciso
a far rispettare la legge. E neanche per come questo film mette in evidenza la
grandezza di Michel Serrault che i più in Italia conosceranno solo per la
caratterizzazione farsesca dell'omosessuale Albin nella saga de Il vizietto. Qui è nella parte
del notaio Martinaud, sospettato di pedofilia e dell'omicidio con violenza
sessuale di due bambine. E neppure per la breve ma incisiva apparizione della
divina Romy Schneider. Tre attori che amo follemente riuniti in un unico film
non bastano a farmi dire che è un capolavoro…
…si Serrault
était une évidence pour interpréter Martinaud, quel meilleur choix que celui de
Lino Ventura pour donner vie à Gallien. Avec toute sa puissance, Ventura
incarne un personnage au charisme hors norme, un homme dont les coups de gueule
frappent comme les uppercuts d’un poids lourd. Une force brute qui utilise le
décor étriqué du commissariat comme un ring. Un combattant prêt à en découdre
et à gagner son duel, coûte que coûte... A leurs côtés,
les seconds rôles sont tenus par la regrettée Romy Schneider et Guy Marchand,
parfait en petit flic cynique et perfide. Sous l’œil de Miller, ces personnages
fascinent pendant toute la durée d’un récit servi par un scénario riche en
rebondissement et en tous points maîtrisé. Film construit sur les dialogues, Garde
à vue doit évidemment beaucoup à Michel Audiard dont c’est l’une des dernières
œuvres. Audiard prouve
ici que sa gouaille pouvait aussi bien faire mouche dans le domaine de la
comédie que dans celui du drame. Il fut d’ailleurs récompensé d’un
César pour son travail tout comme le furent Serrault et Marchand. Enfin,
ajoutons à cela une très belle photographie signé Bruno Nuytten et vous tenez
là un grand classique du cinéma français…
… Garde a Vue (1981), one of Miller’s early films, relies on a
brilliant script by Michel Audiard which does not mean that it is not cinematic.
It can be loosely termed ‘noir’ in that it is about brutal crime and the
artificial division maintained in crime stories between the law abiding citizen
and the criminal is erased. Noir is usually about ordinary people led into
committing murder but while Garde a Vue (based on a novel by John Wainwright)
does not take this course, it still convinces us that the impulses leading to
criminal conduct of an extreme nature are more common than is admitted.Garde a Vue is
essentially a police drama involving two characters – the suspect and the
policeman interrogating him. Inspector Gallien (Lino Ventura) is investigating
the rape and murder of two little girls. The only suspect is attorney Jerome
Martinaud (Michel Serrault), but the evidence against him is circumstantial. As
the city celebrates New Year’s Eve, Gallien calls Martinaud to his office and
interrogates him for hours on end while the latter continues to maintain his
innocence. As the interrogation continues, gaps begin to emerge in Martinaud’s
story. He was in the vicinity at the time of each crime but Martinaud is
apparently lying about what he was doing.
To illustrate the ‘cinema’ in Garde a Vue, the film cuts briefly to the scene to
illustrate what Marinuad claims he saw. The most striking one perhaps concerns
the lighthouse that night. The night was foggy and when Gallien asks Martinaud
if he heard anything, the latter cannot recall. When the Inspector persists,
Martinaud finally explodes. “What should I have heard?” he wants to know. “The
foghorn,” replies the Inspector as he walks out of the room and the film cuts
back to the lighthouse – but now with the foghorn blaring on the soundtrack.
A secondary motif pertaining to the attorney’s
marriage is crucial in Garde a Vue.
Martinaud’s wife Chantal (Romy Schneider), it gradually emerges, despises her
husband and believes him guilty of the crimes. At the climax of the film,
Chantal visits Inspector Gallien and tells him the story that will convict her
husband. The story goes back several years to the early days of their marriage
when the two were visiting friends. The friends had a daughter named Camille –
a lovely child of eight or ten with whom Martinaud was taken up. At one moment,
Chantal surprised the two deep in conversation, and from a distance, it looked
exactly like an intimate one between two adults. As Chantal bursts out to
Inspector Gallien, her husband “had no business making Camille smile the way
she did”…
… Il film si svolge quasi interamente in una
stanza, e in casi del genere gli attori coinvolti e la sceneggiatura sono elementi
fondamentali su cui si basa l'intera operazione.
L'opera di Claude Miller, fortunatamente, ha dalla sua parte due attori straordinari e uno script a prova di bomba, coinvolgente, avvincente e ricco di sarcasmo e ironia.
Lo scambio di battute tra il notaio e il commissario calamita l'attenzione senza mai segnare il passo, sviluppando in parallelo sia l'aspetto thriller del film che quello più umano e toccante.
Lino Ventura e Michel Serrault - perfetti nelle rispettive parti di commissario e notaio interrogato - donano ai loro personaggi tutte le caratteristiche e le sfumature sufficienti a far immedesimare chiunque prima in uno e poi nell'altro uomo, ritratti entrambi con estremo realismo e senso della misura…
L'opera di Claude Miller, fortunatamente, ha dalla sua parte due attori straordinari e uno script a prova di bomba, coinvolgente, avvincente e ricco di sarcasmo e ironia.
Lo scambio di battute tra il notaio e il commissario calamita l'attenzione senza mai segnare il passo, sviluppando in parallelo sia l'aspetto thriller del film che quello più umano e toccante.
Lino Ventura e Michel Serrault - perfetti nelle rispettive parti di commissario e notaio interrogato - donano ai loro personaggi tutte le caratteristiche e le sfumature sufficienti a far immedesimare chiunque prima in uno e poi nell'altro uomo, ritratti entrambi con estremo realismo e senso della misura…
hai ragione, è un capolavoro sottile e inquietante , una cosa a cui Alan Parker( che peraltro stimo) non arriverà mai...
RispondiEliminala classe non è acqua:)
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