in preparazione a "Holy motors" vedo, o rivedo, cose antiche di
Carax.
straordinario Denis Lavant, e bravi gli altri attori, in un film che è un
mondo, Leos Carax fa pochi film, ma ognuno lo pensa così a lungo che poi
dentro ci mette tanto, e funziona.
e ne esce fuori qualcosa di unico, vedere per credere - Ismaele
un cinema di forte impatto visivo, 'debordante', lo
definirei, tanto da valicare i confini del genere per influenzarne altri,
quello di Carax... un noir dallo scheletro melò... il fotogramma che diventa
vignetta (non è un caso il cammeo di Hugo Pratt, l'inventore di 'Corto
Maltese')... il regista fa tesoro dell'esperienza di mostri sacri come Godard e
Welles e, accompagnato dalle note di Prokofiev e David Bowie (altrettanto
mostri), da vita ad un qualcosa di assurdamente ipnotizzante…
…Sangue rosso resta impresso per aver
portato al punto di fusione noir e mélo, per la furibonda destrutturazione
figurativa e per l'audacia di certi dialoghi al limite del comico involontario.
Splendidi cameo di Hugo Pratt nei panni di Boris, uno scagnozzo della
Americana, e di Serge Reggiani in quelli di Charlie, direttore di un club di
paracadutismo vicino a Parigi.
Discreto pastrocchio super citazionista, confuso e
inconcludente, Rosso Sangue più che un film è un esperimento cinematografico
piuttosto mal riuscito.
Non mi è sembrato un film, semmai una serie di
immagini, situazioni scollegate, ricche di dialoghi spesso superficiali.
L'unico aspetto positivo è il notevole impatto
visivo, grazie ad una fotografia a tratti molto oscura, a tratti molto
colorata, che grazie anche alle indubbie doti registiche di Carax rende il film
davvero notevole almeno dal punto di vista estetico.
Il regista francese vorrebbe creare una specie
di crepuscolare dramma romantico, ma emotivamente quello che resta alla fine
delle quasi 2 ore è un grande vuoto.
…Despite the bad-boy image that Carax might
like to cultivate, like the earlier Boy Meets Girl, Mauvais Sang is actually a piece of work that is full of
romantic idealism. It’s there in the story of unrequited love and its dangers,
but the nominal plot is basically irrelevant and of little concern to Carax,
who is rather more interested in the film’s visual aesthetic, which exudes
romanticism from every single beautifully-composed frame. Mauvais
Sang is the work of a filmmaker in love
with the possibilities of filmmaking, in love with his characters, the actors
playing them, their faces and expressions, and Carax puts everything in service
of them. For Carax, the film was principally a means to photograph Juliette
Binoche and get her to fall in love with him, and you can’t fault any director
for that, especially any director who coaxes out such a love affair between an
actress and the camera. But it is not just about Binoche – Carax identifies and
brings out wonderful things also from faces of Denis Lavant, Michel Piccoli and
a very young Julie Delpy. About 70% of the film consists of extreme close-ups
of these faces, partly I would assume to make the most of the limited sets in a
film that is 95% studio-based…
Leos Carax' second film has been badly described in its current re-release
publicity materials. They bring up an AIDS-like virus called STBO, which
attacks even at the merest caress. What the notes don't tell you is that STBO
is barely in the film. It's spoken of in only one line. No one catches it, and
we don't have to watch anyone die from it. The film explains that it's a virus
caught by only people who have sex but are not in love. So, in reality, it's
more of a plot device, a poetic license, or even a Hitchcock-like
"McGuffin," than the whole plot…
Eh eh, buona idea quella di farti un ripassino, vedrai Holy Motors che figata sarà!
RispondiEliminaun altro paio e poi arrivo
Eliminaio mi sono visto direttamente holy motors: film enorme!
RispondiEliminaadesso sto cercando di recuperarmi i suoi precedenti, ma non è semplicissimo trovarli...
ti ho scritto...
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