primo lungometraggio di Leos Carax, con il suo attore Denis Lavant.
è un film in bianco e nero, che starebbe bene dentro un film muto, e però è
pieno di musica, e però potrebbe essere un film francese degli anni '60.
Carax non segue mode, fa i suoi film, forse per questo ne fa pochi,
e sono da prendere o lasciare .
io prendo - Ismaele
PS: dopo la fine del film mi è venuta in mente questa canzone.
… Boy Meets Girl (1984) è un'acclamata folgorazione. E una
dichiarazione d'intenti: ridurre la trama all'archetipo, per produrre un cinema
oltre i canoni (letterari) della narrazione. Così, dell'onda degli anni 60, e
soprattutto di Godard, Carax coglie l'assoluta contemporaneità del frammento:
la forma rappresentativa capace di restituire l'obnubilarsi dei nessi
causa/effetto, il vivere frantumato della postmodernità, la schizofrenia
dell'esperienza, la molteplicità caotica dei punti di vista, il proliferare dei
palcoscenici in cui recitare. L'identità è una crisi, il soggetto
dell'enunciazione stenta a definirsi, a manifestarsi: Boy Meets Girl s'apre
su una voce inclassificabile («Siamo qui, ancora soli. Tutto è così lento, così
pesante, così triste. Presto sarò vecchio e tutto finirà, finalmente»),
prosegue seguendo un personaggio femminile, in auto, mentre una voce canta alla
radio la gainsbourghiana Je suis venu te dire (que je m'en vais),
come se la donna alla guida necessitasse di una sfacciata colonna sonora per
telefonare all'uomo che sta abbandonando, prima di gettare nella Senna i suoi
quadri, chiedere a un giovane, immobile, che ore sono, mentre il rumore del
traffico nasconde la risposta, e infine perdere un foulard a scacchi mentre il
volto del suo amato compare in assolvenza e si dissolve, uscendo per sempre
dall'inquadratura. Il giovane, catatonico, si smuove, raccoglie il foulard. Una
voce lo chiama: «Thomas». E' Alex. Che lo raggiunge, s'incammina con lui lungo
la Senna, narra di una donna perduta, del tradimento del suo migliore amico. E
lo aggredisce: è Thomas, il suo miglior amico; è Thomas la passione di
Florence. Alex sottrae il foulard a scacchi (come a scacchi è la sua giacca)
stretto tra le mani del nemico inerme, se ne appropria come fosse un feticcio
riconquistato, lo eleva a (malinteso) unico ricordo del suo amore. «Questo è
quello che mi resta di Florence», dirà. Fugge…
…It's the kind of film that reminds me of Eraserhead (1977), and makes me
want to embrace it in the same way.
… Boy Meets Girl è dunque manifesto del cinema bislacco di
Leos Carax, opera prima per lui seminale, punto di partenza per uno che forse è
stato troppo sottovalutato, ma che forse, a pensarci bene bene, il suo
non-successo se l’è cercato. E per questo è da stimare.
…Boy Meets Girl is an often intriguing, sometimes dream-like and, just
occasionally, blackly humorous drift through a cold landscape of youthful
angst. But the film's key asset has to be Denis Levant, without question one of
the most interesting faces in European cinema and a model here of buried
frustrations and uncertainty. It's his controlled but enigmatic performance and
the impulsive desires of his character that most clearly signal the direction
that Carax was to head with his next two films…
…The film centres around a romantic and
idealistic young man called Alex, a recurrent figure in the films of Leos
Carax, played in each case by the same actor - Denis Lavant. Alex has just
broken up with his girlfriend Florence, having discovered that she has been
cheating on him with his best friend Thomas. Having savoured every key moment
of their relationship – recording it on a map of Paris sketched out on his
bedroom wall – Alex likewise wants to nurse his heartbreak and mark it with
grand gestures. Having settled accounts with Thomas and chosen a suitably
memorable song by David Bowie to mark the occasion (‘When I Live My
Dream’), Alex takes to wandering through
Paris on a night of stifling heat in May. The Paris night seems to be filled
with lovers, meeting, breaking up and making-up. On his wander through the
streets Alex meets Mireille (Mireille Perrier), a young woman who has just
broken up with her boyfriend Bernard. Aware that she is going to a party, Alex
invites himself along and the world witnesses yet another boy meets girl
encounter…
…The film is visually reminiscent of the early French new wave in the
1960s; its beautiful, evocative black and white scenery coexists with the
energy and jumping camera work of the nouvelle vague. However, instead of
seeming retrospective, Carax uses the imagery, scenes and settings to show a
level of alienation and modernist abstraction made popular by authors such as
William Gibson many years later.
Indeed, the profound darkness and minimalism of the scenery (reminiscent in
some ways to cheeky old rascal, Ingmar Bergman) gives the characters an almost
limitless bottom line of emotional depth as they discuss their troubles.
Beautiful to watch and a good taster of raw Carax (which would later bloom
into his more highly acclaimed set pieces, Mauvais Song and Les Amants...) Boy
meets Girl posesses an added vibrancy and rough edge one could say is lacking
in his later films. Definitely well recommended.
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