martedì 16 settembre 2025

ricordo di Robert Redford

QUI si può (ri)vedere Brubaker

una bella recensione su Brubaker di mmciak (su filmtv.it)

"Brubaker" diretto nel 1980 da Stuart Rosenberg,
devo dire che l'ho trovato strepitoso.

La storia racconta che Harry Brubaker,nominato
direttore del carcere di Wakefield,vi si fa rinchiudere
sotto falso nome e scopre che, all'interno del penitenziario,
c'è marcio,violenza e corruzi
one in abbondanza.

Dopo che poi un giorno getta la maschera,
comincia a avviare coraggiose riforme,e comincia
a togliere tutto quello che non funziona,mettendosi
contro senatori e uomini delle istituzioni.

Il Film prodotto dalla Fox,è ispirato a un fatto
realmente accaduto,della storia di Tom Morton,
direttore di un penitenziario dell'Arkansas verso
la fine degli anni Sessanta,ma il progetto iniziale,
come idea e chiaramente dell'Attore protagonista
Robert Redford,che alla fine degli anni '60,
voleva fare la stessa operazione del suo amico
fraterno Paul Newman,che realizzò:"Nik mano fredda",
che gli piacque così tanto che volle fare un Film
con ambientazione carcerario,ed è riuscito benissimo.

Il tutto comincia che c'è questa persona vede
quello che succede in carcere,dove regna la
violenza,la corruzione e tutto il marcio
di ogni tipo e le condizioni che sono i
carcerati,che poi si scopre che è il nuovo
direttore in incognito che dopo essersi fatto
scoprire,da uomo con idee progressiste e
riformiste vuole cambiare le regole che infliggono
le carceri e tutti i problemi che ci sono dentro,
e cominci a tifare per lui.

La pellicola è costruita con una sceneggiatura
robusta scritta da W.D. Richter e Arthur A. Ross,
da un libro di Joe Hyams e Thomas O. Murton,
e si snoda con un linguaggio narrativo potente
che non va molto sul sottile e senza fronzoli,
ti butta la verità in faccia con tutto il
marcio che c'è nelle carceri e l'assenza delle
istituzioni,e dove esistono regole di ferro,
vecchie da riformare,ma la gente che conta
come il senatore sono sordi.

In cabina di regia infatti c'è lo stesso
Stuart Rosenberg di:"Nik mano fredda",
che si dimostra capace di narrare storie,
con una regia molto lineare
e attenta al dettaglio,azzeccando
alcune scelte registiche che danno
un impronta fondamentale al meccanismo
della pellicola,creando prima un clima
drammatico,per poi finire
nella disperazione totale,ed è
bravo a mettersi a disposizione
di Redford per lanciare un messaggio di critica
sociale.

Da segnalare la buona direzione del Cast
dove figurano un giovanissimo Morgan Freeman,
che con una piccola parte già fa vedere il
suo talento,che metterà poi in mostra nei
Film successivi e anche:
Yaphet Kotto-Jane Alexander e Murray Hamilton.

Invece nel Cast tecnico segnalerei la
scenografie di J. Michael Riva,le musiche originali
di Lalo Schifrin e la cupa fotografia di Bruno Nuytten,
che rendono una buona e efficace messa in scena.

In conclusione un buon Film,dove ti coinvolge
nella vicenda e che mette in luce le sordità delle
istituzioni e solo dopo che scopre cadaveri di
alcuni prigionieri torturati a morte e segretamente sepolti,
cominciamo a muoversi come se sono complici
del massacro,che Harry Brubaker combatte per una
riforma carceraria che le istituzioni non fanno,
e contempo fa una critica alle regole che esistono
negli USA e che non si sbriga per una riforma
che c'è ne bisogno e urgenza.

da qui



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