il film di Stefano Sollima è del tutto indipendente rispetto al film di Denis Villeneuve, sta in piedi da solo.
attori bravissimi, nelle mani di un regista sempre più bravo.
Gillick (Benicio del Toro) è un combattente esperto e insostituibile, affidabile e preciso.
ma quando lo vogliono costringere a fare qualcosa al di fuori della sua personale etica inizia una diversa guerra.
un gran film, da non perdere.
buona visione - Ismaele
QUI il film completo, su Raiplay
…In
senso ostinato e contrario procede il protagonista, che non tira più su ogni
cosa che si muove per vendetta personale ma è 'al servizio' dell'FBI prima e di
un'adolescente impaurita dopo e nel tempo di un singolare tragitto iniziatico.
Al surplus di violenza e di brutalità estrema, Sollima affianca un racconto
dove l'umano e il compassionevole riprendono progressivamente il loro posto.
Diversamente, Sicario faceva dei suoi pistoleri dei monoliti
di cui finiva presto per disinteressarsi. Il transfert di Alejandro con la
figlia del padrino, traumatizzata come la sua dalla violenza di una guerra
motivata unicamente dalla propria perpetuazione, lo sguardo umido di Matt
davanti agli occhi spenti della fanciullezza, aggiungono il cuore alla
narrazione mantenendosi a distanza di sicurezza dal cuore. Brolin e Del Toro
formano (e rinsaldano) un duo letale, un'alleanza di interessi divergenti ma
uniti da un desiderio di caos inestinguibile.
A suo agio con un universo di figure maschili virili e predatori che evolvono
oltre la legge (ACAB), Sollima disegna la mappa di una
criminalità sotterranea e onnipotente che è dappertutto e da nessuna parte. Un
avversario potente, insaziabile, elusivo. Da questa parte della frontiera
interroga invece la propensione degli Stati Uniti (ma non solo) a sfruttare le
proprie tragedie per attaccare il nemico di turno. La sceneggiatura, sempre
di Taylor Sheridan,
lavora ancora sulla permeabilità delle forze dell'ordine (e del disordine), in
presa diretta con l'attualità geopolitica (lo jihadismo e le politiche
occidentali di lotta contro il terrorismo)…
…Soldado riesce nel duplice intento
di scuotere e coinvolgere lo spettatore, accompagnando un’azione asfissiante e dal ritmo
incalzante con un racconto di strabiliante potenza emotiva, che ci sbatte in
faccia senza compromessi e sofismi il marciume della politica internazionale,
che non fa distinzioni fra traffico di droga ed esseri umani e non si fa
scrupoli a utilizzare anche il simbolo per antonomasia della purezza e
dell’innocenza, ovvero i bambini, per raggiungere i propri scopi. In un clima
di totale disumanità, diventano ancora più importanti e toccanti gli sprazzi di
umanità che affiorano da Graver e Gillick, due uomini a cui non è rimasto nulla
se non il desiderio di portare a termine la propria missione e la volontà di
vendetta, che trovano nel campo di una battaglia sporca e silenziosa e
nell’attaccamento ai propri compagni di sventura un residuo emotivo a cui
aggrapparsi, pur rimanendo fedeli ai propri principi.
Alla prova di maturità con il cinema hollywoodiano, Stefano
Sollima centra il bersaglio, traendo il meglio dai propri
strabilianti interpreti e da una messa in scena di rara solidità, che rinuncia
all’estetica raffinata di Sicario (e del direttore della
fotografia Roger Deakins, ben rimpiazzato da Dariusz
Wolski) in nome di una fotografia più asciutta e rigorosa, pur
concedendosi alcuni notevoli virtuosismi, come un adrenalinico inseguimento a
bordo di un elicottero. Il sangue scorre copioso, come la
violenza fisica ed emotiva, bagnando un racconto senza vincitori né vinti, che
lascia la porta aperta a un più che probabile terzo capitolo di una delle saghe
più angoscianti del cinema contemporaneo.
…Sequel dell'ottimo "Sicario", "Day of Soldado" ,
è di fatto l'esordio statunitense di Stefano Sollima. Il regista romano fa
centro realizzando un action crudele, dal ritmo solenne ed implacabile, dove le
logiche di potere tentano costantemente di schiacciare gli uomini annientandone
la morale, e relegandoli cinicamente al proprio destino.
Cosa può eludere il sistema? Risposta semplice: una bambina, la sua innocenza.
Perché tutto è sacrificabile : uomini, donne, la carriera, persino la propria
vita. Non importa quanto sei abile nel tuo lavoro o quali sofferenze hai
passato o quali orrori hai visto: se sacrifichi l'innocenza, se calpesti anche
questo valore, non sei più un uomo.
Ecco perché i due protagonisti rivelano con il passare dei minuti la
loro vera natura; sono entrambi due magnifici antieroi i cui valori
viaggiano paralleli, si urtano, ed alla fine convergono nello stessa.direzione,
seppur separandone i rispettivi destini.
"Day of Soldado" racconta quanto il confine tra giusto e sbagliato
sia labile, quanto sia difficile muoversi da pesce in un mondo di
squali. E nel farlo mette in campo eccellenze tecniche in ogni settore.
Un action che è tante cose insieme ed una sola: imperdibile.
E' un film solido, tetragono, duro e spietato. Josh Brolin e
Benicio Del Toro sono due volti e due sguardi che non si dimenticano. La storia
è in fondo nota e, cambiando i contesti sociali, non è così diversa da quanto
accade in altri paesi. I forti vincono sempre o quasi e la povera gente soffre.
In mezzo, tanta violenza, sopraffazione, giustizia sommaria e vendetta. La
colonna sonora è inquietante come in effetti tutto ciò che accade in questo
film. La regia del nostro connazionale è convincente, razionale ed adeguata. Un
menzione speciale per la colonna sonora: si tratta di un aspetto per me
fondamentale in ogni film e ho trovato quella di Soldado nolo solo coerente ed
emozionante, ma pure inquietante.
…Soldado è un magnifico
film di genere che esalta la potenza dell'azione manifestata in tutto il
suo incanto dal grande talento del suo creatore. Soldado è un tour de force di
magnifiche scene d'azione scandite dalla mano di uno Stefano Sollima in stato
di grazia che dirige con passione e professionalità. Per mezzo di incredibili
riprese aeree in campo lunghissimo, la macchina da presa attraversa
distese chilometriche di terre desolate dalle quali si avverte un
incommensurabile senso di perdizione e sofferenza. Una realtà spietata e priva
di speranza, un mondo in cui la concezione stessa del bene e del male viene
meno mischiandosi in una amalgama di incertezze che portano lo spettatore a
dubitare circa le azioni commesse tanto dai buoni quanto dai cattivi. Un film
che si interroga incessantemente sull'affermazione “il fine giustifica i mezzi”,
cercando di fornire delle risposte a un enigma senza fine che mai porterà a una
conclusione ovvia e accertata da tutti.
Soldado di Stefano
Sollima è un film straordinario che analizza a fondo
i discorsi iniziati dal predecessore Sicario secondo
un'ottica ancor più feroce e spietata che non lascia speranza di salvezza.