solo che non può vincere contro tutto il mondo.
il poliziotto Gian Maria Volontè (prove tecniche per i futuri memorabili ruoli di poliziotto) prova anche lui a prenderlo, ma non è facile.
non sarà un capolavoro, ma si vede ancora bene, questo film d'altri tempi - Ismaele
Interessante come un criminale di mezza tacca
diviene senza volerlo il pericolo pubblico numero uno, frutto di un'attenta
manipolazione della polizia con la complicità, inconscia o meno, della stampa
che ne alimenta il fenomeno. Lutring si ritrova ad essere protagonista da prima
pagina senza volerlo (e ciò ovviamente a scapito del "lavoro"), un
classico personaggio imprigionato in un meccanismo più grande di lui e di cui
non ha alcun controllo. Molto brava Lisa Gastoni.
…Noir di stampo biografico realizzato da Carlo Lizzani,
ispirato da allora recenti fatti di cronaca che portarono alla ribalta il
personaggio di Luciano Lutring, proveniente dal ceto medio milanese e
destinato, suo malgrado, a rivestire i panni di ricercato numero uno dalle
forze dell'ordine. Un caso sintomatico di quanto, già in tempi non sospetti, i
mezzi di comunicazione potessero influenzare l'opinione pubblica e fungere da
cassa di risonanza per le gesta di un personaggio, sulla carta negativo, ma
considerato dall'uomo comune alla stregua di un antieroe popolare. Attraverso
un discreto mix di inchiesta e azione, dai ritmi serrati pur se dallo stile
retrò e non più attuale, il regista narra l'inizio delle gesta di Lutring fino
alla resa, accompagnato da un cast di buon livello nel quale spiccano Gian
Maria Volonté (nei panni dell'ispettore di polizia Moroni) e l'affascinante
Lisa Gastoni, vincitrice di un Nastro d'argento come migliore attrice.
Avvincente e ben tratteggiato, anche se inevitabilmente datato. Atmosfere
patinate enfatizzate dalla colonna sonora di Ennio Morricone, autore della
canzone Una stanza vuota. Sceneggiatura di Ugo Pirro.
Un istant movie nel vero senso della parola, la storia legata
a Luciano Lutring, un bandito che fece epoca negli anni ’60 e che qui vien
colto nel momento del suo fulgore e quindi una storia raccontata a stretto
contatto con al cronaca recente. Lizzani produce anche, ma ha scritto
il soggetto con Ugo Pirro, che poi cura la sceneggiatura, ne viene fuori un
ottimo film di azione, che descrive la crescita consumistica di una
persona che non si arrende alla mediocrità di una vita media che lo aspetta, e
stimolato dall’incontro con la compagna, che lo pota ad agire in maniera
irrefrenabile per ottenere quello che la vita normale non gli può dare…
…A la fois plein de
lenteur et de nervosité, tout en impureté et en irrégularités rythmiques, Wake up and kill puise sa stylisation dans un
montage heurté et elliptique qui en appelle à la faculté du spectateur à
rassembler les pièces du puzzle manquantes, à combler les trous que le cinéaste
laisse volontairement dans la narration, arrêtant plusieurs fois les séquences
en plein suspense pour reprendre bien après leur résolution.
De Lutring à Moroni (Gian
Maria Volonte, décidément toujours parfait) – cet inspecteur compréhensif qui
cherche à arrêter Lutring vivant dont on soupçonne les sentiments naissants
pour Yvonne – tous restent impénétrables, protégeant leur secret intime. Seule
la formidable Lisa Gastoni attendrit vraiment, dans ce rôle de femme follement
amoureuse, comme sous le joug d’une malédiction ne tombant que sur des mauvais
garçons, toujours dominée. Ce sentiment indétrônable et irraisonné sauve le
film de la sécheresse et du nihilisme, nous surprenant à espérer une issue
positive. La musique hantée de Morricone avec son piano et ses instruments
imitant ironiquement les pétarades des armes à feu n’est pas sans rappeler
celle d’Enquête sur un citoyen au-dessus de tout soupçon d’Elio
Petri, un cinéaste dont l’univers pourrait justement s’apparenter à celui de
Lizzani, en particulier dans sa propension à mettre en scène un univers urbain
aux confins du fantastique, avec ses rues vidées du monde, ou le lieu désert
semble épouser la solitude des protagonistes.
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