Fernando
León de Aranoa ha girato nel 2002 quel capolavoro che è Los lunes al
sol (I lunedì al sole), con Javier Bardem e Luis Tosar, oltre a vari altri
film sempre di alto livello (qui, qui, qui e qui le
apparizioni di Fernando León de Aranoa nel blog).
con Perfect
Day fa un film strano, un
film di guerra, ma la guerra non si vede, si sente, un film su chi prova a
cucire qualche taglio che la guerra ha prodotto, sarti di vestiti impossibili,
con militari da Comma 22 o Mash, padroni del cielo e della terra,
che fanno il deserto e lo chiamano pace, fanno le guerre e le chiamano missioni
di pace.
la
squadra di Mambrù (Benicio del Toro, uno degli attori migliori in
circolazione), come Sisifo, cerca di costruire qualcosa, aldilà delle regole,
inutilmente.
a un
certo punto appare anche la mamma di Nikola, il bambino col pallone (poteva
essere Ferida
Osmanovic).
il film è
tutto spagnolo, girato in Andalusia e a Cuenca (dove è stato girato quel
capolavoro che è Calle
Mayor).
la
colonna sonora termina con Pete Seeger e Lou Reed, che non hanno fatto proprio canzoni
militariste.
un film
divertente, ma non c'è niente da ridere, e però ridere è l'ultima difesa contro la
barbarie - Ismaele
…Senza lanciarsi in discorsi troppo alti ed estranei al film,
rimanendo ben ancorato a terra, alla ricerca di una banale corda o di un
pallone da calcio, Aranoa parla del dramma della guerra meglio di tante
immagini dal fronte, confuse e roboanti. Come nelle opere migliori, Perfect
Day tratta di relazioni, e trova davvero un valore aggiunto nel cast
internazionale e nel lavoro di Benicio Del Toro in primis, che tiene la nota di
base, grave e mai patetica, su cui possono improvvisare quella più comica di
Tim Robbins, quella maliziosa (solo in apparenza) della Kurylenko, quella più
ingenua (e un poco al limite) di Mélanie Thierry.
L'ironia della sorte, ci dice Aranoa, non è sempre quella di passare dalla padella alla brace, mentre fuori piove: a volte, come accade in questo finale, si può sorridere, con meno amarezza, del movimento contrario, dalla brace alla padella. Fuori, comunque, piove.
L'ironia della sorte, ci dice Aranoa, non è sempre quella di passare dalla padella alla brace, mentre fuori piove: a volte, come accade in questo finale, si può sorridere, con meno amarezza, del movimento contrario, dalla brace alla padella. Fuori, comunque, piove.
…De Aranoa intervalla l’atmosfera surreale
sapientemente architettata, facendo trapelare alcuni guizzi di realtà – anche
se contornati da elementi che ne esasperano le dinamiche (davvero riuscite le
sequenze con le mine antiuomo rivelate dai cadaveri di mucca) -, e in tal senso
la tragica fine dei genitori di un ragazzino del luogo, la cui casa è stata
distrutta, è l’unica nota drammatica che il regista immette in una partitura
che suona una melodia vivace e senza interruzioni. Colpo da maestro, infine, la
trovata che chiude il film, che, ridicolizzando tutta la messa in scena a cui
si è precedentemente assistito, assesta un colpo durissimo alla logica della
rappresentazione, attraverso l’impietosità di uno sguardo che porta fino
in fondo il processo di decostruzione avviato fin dall’inizio….
… grazie
a una sceneggiatura brillante e ricca di suspense; Fernando León de Aranoa
riesce a mostrarci il lato grottesco del conflitto,
l’incomunicabilità, il senso di impotenza, i piccoli strazi quotidiani, le
contraddizioni degli esseri umani, con intelligenza e senza lezioni di morale.
Il suo è un racconto universale, senza tempo, senza luogo, che ognuno può
percepire secondo la propria sensibilità. Perché A PERFECT DAY non è il film
che ti aspetti, è meglio, molto meglio: è un piccolo gioiello.
…Tutto suona falso, in Perfect Day, a partire dalle location: nessuna
ripresa è stata davvero fatta nei Balcani, e il film è stato completamente
girato nelle zone brulle e collinari della Spagna. Si segue con divertimento
l’incessante battibecco che si instaura tra i personaggi – tutti, ça va sans dire, brillanti e con la battuta pronta –,
e la classe del parco attori scelto per la bisogna sopperisce ad alcune
evidenti mancanze del film, ma l’impressione è quella di un prodotto di
laboratorio assemblato senza alcuna personalità, e tantomeno originalità.
Tra cattivo gusto involontario, buoni sentimenti d’accatto e una sana dose di qualunquismo che i meno avveduti potrebbero scambiare per animo ribelle (agevolati anche da una colonna sonora furba, per quanto a tratti ben selezionata, tra gli X e i Velvet Underground), Perfect Day si trascina fino alla fine senza sussulti, e senza alcuna impennata che ne giustifichi l’esistenza. Eppure il pubblico che ha gremito la sala del Marriott sulla Croisette per assistere alla proiezione ha riso di gusto, tenendosi la pancia per la maggior parte del tempo. E lavandosi la coscienza, con ogni probabilità, a ogni risata.
Tra cattivo gusto involontario, buoni sentimenti d’accatto e una sana dose di qualunquismo che i meno avveduti potrebbero scambiare per animo ribelle (agevolati anche da una colonna sonora furba, per quanto a tratti ben selezionata, tra gli X e i Velvet Underground), Perfect Day si trascina fino alla fine senza sussulti, e senza alcuna impennata che ne giustifichi l’esistenza. Eppure il pubblico che ha gremito la sala del Marriott sulla Croisette per assistere alla proiezione ha riso di gusto, tenendosi la pancia per la maggior parte del tempo. E lavandosi la coscienza, con ogni probabilità, a ogni risata.
…Ambientada en los últimos meses del conflicto bélico de
Bosnia, en la Guerra de los Balcanes, 1995. Un grupo de trabajadores
humanitarios viven sus propios problemas para ayudar a los ciudadanos locales,
lo último: un cadáver ha sido tirado dentro de un pozo para dejarles sin agua
potable, retirar el cuerpo, algo aparentemente sencillo, les supondrá una
misión imposible por los inconvenientes protocolos de ejecución pese ir en
contra de la lógica. Los protagonistas deambulan como pollos sin cabeza por las
carreteras de Bosnia sobrellevando el drama de la mejor manera que pueden.
Es una película que se centra en una parte que no suelen
cobrar protagonismo en las pelis de guerra, el de la ayuda humanitaria. Esta no
es una película bélica sino de sus consecuencias en un día “cualquiera” en los
ciudadanos; y como la ayuda humanitaria trabaja por crear del lugar un sitio
mejor.
…In Bosnia i cooperanti galleggiano in un’atmosfera
rarefatta. Perché sono gente che fa il Volontario non solo per vocazione , ma
anche per mestiere. Sono uomini di buona volontà che cercano di mettervi
delle pezze: limitate, poco incisive; ma almeno ci provano. E vanno incontro
alle difficoltà e intralci piùsvariati: alcuni oggettivi; ma altri, molti per
la verità, dettati da pura e presuntuosa stupidità cui si accoppia il più
spregevole utilitarismo. Ma, ed è questa la sua più riuscita caratteristica,
dando all’insieme un ritmo da commedia. La soggettività è filtrata dalle
dialettiche interne al gruppo; e di come essi s’interfaccino tra loro e con la
autorità di fatto cui sono sottoposti. Gli attori sono a loro agio in questa
dimensione sospesa: Benicio Del Toro, il protagonista, su tutti, per
intelligenza e apparente cinismo. Tim Robbins, con eleganza, spinge sul pedale
dell’eccesso grottesco. La fotografia, di Alex Catalàn, ha creato una stupenda
quanto inaccessibile Bosnia tra le montagne dell’Andalusia.
Los lunes al sol è stato un film eccezionale, l'ho rivisto più di una volta.
RispondiEliminacerti ancora non lo sanno :)
Elimina