arriva
finalmente al cinema, solo in una ventina di sale, per non disturbare troppo.
è un
film del 2013, aveva vinto diversi premi Goya nel 2014, ne avevo letto bene, e
siccome pensavo che non l’avrebbero mai portato da noi, l’ho visto qualche mese
fa, in spagnolo. avevo
scritto che è
“uno di quei film che non sembrano chissà che, ma le apparenze ingannano.
“uno di quei film che non sembrano chissà che, ma le apparenze ingannano.
siamo negli anni '60, Antonio (uno straordinario Javier Cámara) è un professore d'inglese, e insegna la lingua con le
canzoni dei Beatles, e quando i Beatles arrivano in Spagna a girare delle scene
di un film, come fa Antonio a non andare a parlare con John Lennon?
il viaggio in 850 (il modello dell'auto, non il numero dei viaggiatori) si arricchisce di due ragazzini, in fuga, autostoppisti, Belén e Juanjo.
se avete imparato l'inglese con le canzoni dei Beatles e a casa avevate una 850 questo è un film imprescindibile, altrimenti è solo un gran bel film, cercatelo (meglio in spagnolo, se non lo capite esistono i sottotitoli), non potrà non piacervi” (qui).
il viaggio in 850 (il modello dell'auto, non il numero dei viaggiatori) si arricchisce di due ragazzini, in fuga, autostoppisti, Belén e Juanjo.
se avete imparato l'inglese con le canzoni dei Beatles e a casa avevate una 850 questo è un film imprescindibile, altrimenti è solo un gran bel film, cercatelo (meglio in spagnolo, se non lo capite esistono i sottotitoli), non potrà non piacervi” (qui).
sono
andato a vederlo al cinema, e confermo parola per parola quello che avevo già
scritto, aggiungo che la musica è di Pat Metheny e Charlie Haden.
è uno
di qui film che ti fanno uscire dal cinema col sorriso, ogni tanto non fa male,
no?
cercatelo
e godetene tutti - Ismaele
…Arrivando sulla linea di confine, nel
bel mezzo del deserto, il rocambolesco faccia a faccia tra il protagonista e le
guardie a difesa del set ci catapulta nella simpatica parentesi di un western
movie improvvisato e latente. È qui che incontriamo lo sguardo
del regista,
scacciando la patina opaca all’orizzonte: eroi anonimi che combattono contro mulini
immobili, il volto della povertà e dell’ignoranza, il desiderio di invertire la
rotta percorrendo dapprima brevi tracciati; raggiungere il cambiamento partendo
dal basso. Dalla desolante bellezza del sud andaluso. Un
liberatorio “Help” riecheggia sulla via del ritorno riempendo il vuoto lasciato
dal frettoloso addio dei personaggi che da soli hanno trasportato il peso della
libertà dei padri e dei loro figli.
…A interpretare l'insegnante d'inglese fan dei Beatles, oggi ottantenne, è il
solito impeccabile Javier Cámara, volto pefetto per un film in
equilibrio tra la favola e la rievocazione storica, tra la reazione orgogliosa e una ottimistica e
ingenua fiducia nel prossimo. Solo alcune delle anime di questo anomalo
Road Movie, di un viaggio che
porta su strade poco battute. Tra i campi di fragole di Almeria per esempio,
provincia andalusa famosa per essersi prestata come set di tanti film, anche
western, anche italiani.
Qui si svolge l'apice della vicenda, ed emerge la carica didattica della storia, ma è durante il lungo viaggio del protagonista, e dei suoi due improvvisati compagni, che si costruisce il rapporto tra loro, e con noi. E che prende corpo la capacità del film di attrarre il pubblico. Cámara domina la scena dall'inizio alla fine, ma le figure che Trueba gli mette accanto, arricchendo la storia vera originale, diventano l'occasione per parlare di una parte poco felice della storia nazionale…
Qui si svolge l'apice della vicenda, ed emerge la carica didattica della storia, ma è durante il lungo viaggio del protagonista, e dei suoi due improvvisati compagni, che si costruisce il rapporto tra loro, e con noi. E che prende corpo la capacità del film di attrarre il pubblico. Cámara domina la scena dall'inizio alla fine, ma le figure che Trueba gli mette accanto, arricchendo la storia vera originale, diventano l'occasione per parlare di una parte poco felice della storia nazionale…
Certi film fanno dei giri incredibili per tornare al punto di
partenza. La vita è facile ad occhi chiusi sembra un film italiano degli anni
’90, cinema quasi da Salvatores con
un po’ del dolceamaro intellettuale della prima Fandango, invece è spagnolo.
Uscito dal nostro paese, scritto e realizzato in Spagna, ci arriva con una
cartellonistica che sembra gridare cinema italiano…
…Il film prende la
canzone di Lennon e ce la rigira sotto forma di domanda silenziosa: era
davvero facile vivere a occhi chiusi sotto la dittatura franchista?
Era l’unico modo? Oppure, come dice David Trueba «i veri eroi sociali sono sempre
persone comuni capaci di superare aspettativi e limiti», come accade
al goffo e occhialuto professore nel finale del film? E se Francisco
Franco, piccolo di statura, fosse l’energumeno brutale che, vigliacco come
un fascista, bulleggia Juanjo, l’inerme adolescente capellone?
Il film apre con Help e chiude con Strawberry
Fields Forever, «le uniche canzoni sincere che ho scritto», dice Lennon
a Wenner. Parlano di solitudine, di bisogno di aiuto, dell’essere
diverso, o un pazzo o un genio. Il prof è entusiasta, tenero
e imbranato come un fan adolescente, e quando lo beccano con una
foto erotica nella borsa, si giustifica con la stessa risposta dell’allievo
a cui l’ha sequestrata. Non ha figli né fidanzata: come Lennon, «non
c’è nessuno sul suo albero». Non è un genio, ma è integro
e generoso. Forse cresce proprio dopo aver incontrato il suo idolo,
a cui assomiglia anche per gli occhiali che Lennon ha iniziato
a portare sul set del film di Lester, nella Terra delle Fragole…
…la colonna sonora di La vita è facile ad occhi chiusi ci sbalordisce, perché è insolita, diversa dai principali generi di
musica per film ai quali siamo abituati. La composizione è stata affidata
all’incredibile chitarrista jazz Pat Metheny,
che ha ricevuto il Premio Goya 2014 per la Miglior colonna sonora (ma La vita è facile ad occhi chiusi se ne è portati a casa altri cinque): un riconoscimento,
quindi, della scelta di abbandonare la strada principale per percorrere un
sentiero meno battuto. Perché, in effetti, la musica di La vita è facile ad occhi chiusi non ci stupisce solo per la quasi totale assenza dei Beatles,
ma per la sua semplicità ed esiguità: il film è accompagnato infatti solamente dalla chitarra acustica di Pat Metheny, che ha composto le
musiche originali insieme al famoso contrabbassista jazzCharlie Haden (scomparso nell’estate del 2014)…
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