una fiaba dei fratelli Grimm (qui e qui la fiaba) letta da Pil-sung Yim, dalla Corea.
un guasto alla macchina e Eun-Soo si salva incontrando una casetta da fiaba nel bosco.
si salva?
così sembra, ma quella casa di colori, sorrisi, ripetizioni e dolci è anche una casa degli orrori, la stessa casa.
vedere per credere, a me è piaciuto - Ismaele
un guasto alla macchina e Eun-Soo si salva incontrando una casetta da fiaba nel bosco.
si salva?
così sembra, ma quella casa di colori, sorrisi, ripetizioni e dolci è anche una casa degli orrori, la stessa casa.
vedere per credere, a me è piaciuto - Ismaele
… Esattamente
a metà tra la favola e l'incubo, "Hansel and Gretel" si svolge nella
dimensione che solitamente riserviamo ai sogni. Lo spazio interno che si
manifesta e finisce per creare un universo, spesso ha una natura duplice.
L'ambivalenza è sempre in agguato e tutto quello che vedremo nasconde un lato
oscuro. I sentimenti giocano un ruolo importante in questa dimensione, e se in
presenza dell'ingenuo Eun-Soo non era stato necessario mostrare niente di cui
aver paura, quando entreranno in scena i due terribili, ingordi coniugi, il
sistema entropico su cui il tutto si regge, dovrà per forza mettere in campo
tutta la sua energia per controbattere alla loro cattiveria.
Secondo film di Pil-Sung Yim, già autore di "Antartic Journal", questo "Hansel and Gretel" ha un unico difetto: la durata. L'atmosfera è accattivante ma, come tutte le favole o anche gli incubi, non può durare troppo. I bambini rubano costantemente la scena a chiunque, i cattivi sono sempre e solo cattivi, mentre i buoni sembrano pure un po' fessi e, dopo un po', non ci importa più di sapere cosa succede, vorremmo solo uscire dalla casa, dal bosco e pure dal film. Il tutto è ben congegnato e regge benissimo per la prima ora, ma all'ennesimo tentativo non riuscito di fuga, e all'interminabile spiegazione finale, l'interesse cala proporzionalmente alla complicazione che si sceglie di mettere in campo…
Secondo film di Pil-Sung Yim, già autore di "Antartic Journal", questo "Hansel and Gretel" ha un unico difetto: la durata. L'atmosfera è accattivante ma, come tutte le favole o anche gli incubi, non può durare troppo. I bambini rubano costantemente la scena a chiunque, i cattivi sono sempre e solo cattivi, mentre i buoni sembrano pure un po' fessi e, dopo un po', non ci importa più di sapere cosa succede, vorremmo solo uscire dalla casa, dal bosco e pure dal film. Il tutto è ben congegnato e regge benissimo per la prima ora, ma all'ennesimo tentativo non riuscito di fuga, e all'interminabile spiegazione finale, l'interesse cala proporzionalmente alla complicazione che si sceglie di mettere in campo…
…Di buono
c'è un'idea originalissima, quella di trasportare il protagonista (e lo
spettatore con lui) in una realtà fiabesca che, piano piano, assume i connotati
di una fiaba dell'orrore (ma del resto non erano horror tutte le fiabe dei
Grimm?).
Una casa meravigliosa, giocattoli dapertutto, dolcetti colorati, pupazzi, ninnoli, colori sgargianti, cibo a volontà, la casa dei sogni per un bambino.
Già, ma quei bambini son strani eh (la piccolina è meravigliosa), che se gli tocchi la mamma impazziscono, che non riescono a concepire la loro vita senza la presenza costante dei genitori, che lo vedi quel padre a cui trema la gamba o la mano con la tazzina, la vedi la goccia di sudore freddo che gli scende sulla fronte.
Il protagonista, appiedato da un incidente, passa la notte con loro, poi riparte la mattina dopo ma la foresta che circonda la casa dei sogni non lo fa uscire…
Una casa meravigliosa, giocattoli dapertutto, dolcetti colorati, pupazzi, ninnoli, colori sgargianti, cibo a volontà, la casa dei sogni per un bambino.
Già, ma quei bambini son strani eh (la piccolina è meravigliosa), che se gli tocchi la mamma impazziscono, che non riescono a concepire la loro vita senza la presenza costante dei genitori, che lo vedi quel padre a cui trema la gamba o la mano con la tazzina, la vedi la goccia di sudore freddo che gli scende sulla fronte.
Il protagonista, appiedato da un incidente, passa la notte con loro, poi riparte la mattina dopo ma la foresta che circonda la casa dei sogni non lo fa uscire…
...Hansel & Gretel conferma ancora
una volta come la nazione asiatica sud coreana abbia sviluppato un’estetica
riconoscibile fin dai primi fotogrammi. Una fotografia abbagliante, molto al di
là del limite imposto dal kitsch, si sposa con una serie di scelte
claustrofobiche e stranianti. Il risultato sono due ore di interni, rendendo
tali anche le rare escursioni nei boschi e nel mondo esterno alla casa perno di
tutto il racconto. Più volte si ha l’impressione che il regista abbia deciso di
spostare il concetto di tableau vivant verso un nuovo livello, abbassando il ritmo
dell’opera per andare a restituirci una serie di illustrazioni tratte da libri
per bambini. Ma irrimediabilmente virate al nero…
… Una poderosa fotografía, que acierta con el juego de luces al trazar
oportunamente las transiciones entre el género infantil y el de suspense -no alcanza el
terror-, creyó Pil-Sung que sería el catalizador ideal para disimular el
descaro con el que embaló en su leyenda una memoria de las peores lacras de la
herencia capitalista norteamericana en su patria: el neoconservadurismo,
palpable en la figura del diácono chiflado (que no tenía razón de ser hasta una
coincidencia forzadísima en la resolución) y esa maldad innata a las personas,
traducida en unos comportamientos abominables por parte de aquellos que
debieran servir de ejemplo a la sociedad…
… Hensel et Gretel reste malgré tout une formidable
réussite, nous replongeant avec délectation et frayeur dans l'univers des
contes. Visuellement irréprochable, bénéficiant d'une bonne interprétation et
de solides effets spéciaux , il parvient à nous charmer en n'occultant jamais
le côté sombre voire malsain de cet univers.
Ce film est un excellent moyen de retrouver son sourire de petit enfant mais aussi ses sentiments liés aux peurs enfantines, quand aux heures les plus sombres de la nuit votre cœur se mettait à taper un peu plus fort et que seul le retour de la lumière pouvait vous extraire de ce sentiment désagréable et excitant.
Quand l'imagination cesse d'être un moteur, que la réalité n'est plus issue de ces endroits fabuleux que l'on entr'aperçoit dans un songe, on devient simplement un adulte, modelant, défigurant notre quotidien pour être un peu plus rassuré, pour ne pas laisser l'enfant qui sommeille en nous nous indiquer le chemin de cette immense forêt labyrinthe où tout semble permis, le meilleur comme le pire.
Ce film est un excellent moyen de retrouver son sourire de petit enfant mais aussi ses sentiments liés aux peurs enfantines, quand aux heures les plus sombres de la nuit votre cœur se mettait à taper un peu plus fort et que seul le retour de la lumière pouvait vous extraire de ce sentiment désagréable et excitant.
Quand l'imagination cesse d'être un moteur, que la réalité n'est plus issue de ces endroits fabuleux que l'on entr'aperçoit dans un songe, on devient simplement un adulte, modelant, défigurant notre quotidien pour être un peu plus rassuré, pour ne pas laisser l'enfant qui sommeille en nous nous indiquer le chemin de cette immense forêt labyrinthe où tout semble permis, le meilleur comme le pire.
… La autoconciencia post Bettelheim hace
que las películas que se basaban en cuentos que exploraban los temores infantiles
se conviertan casi siempre en la confirmación de dichos temores. Así, en los
últimos años, películas como Inteligencia artificial, de Steven
Spielberg, El laberinto del fauno, de Guillermo Del Toro, El orfanato de J.A. Bayona, Los otros de
Alejandro Amenábar, han sido de los mejores ejemplos de estos cuentos de hadas
devenidos en films para adultos. Una
ecuación que en Hansel y Gretel funciona y sorprende escena tras escena. Por un
lado sostiene el origen siniestro que el cuento tuvo en el medioevo así como
también la mirada más "psicológica" que los Hermanos Grimm le dieron
en el siglo XIX. Pero como es común en el cine coreano contemporáneo, la
película posee muchas más influencias -Tim Burton, por ejemplo, además de la
asociación con lo ya mencionado- al mismo tiempo que descubre su propio
imaginario visual y estilo. La película no está tampoco exenta de cierta
emoción, producto de las revelaciones que surgen a lo largo de la trama y que
hacen de Hansel y Gretel un film complejo e inteligente, como un
verdadero cuento de hadas.
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