nel complesso, in realtà, sono tutti bravi attori, peccato lo siano in altri film, qui non dicono niente o pochissimo, è un film insipido.
qualcuno dice "ma i film sulla musica classica sono tutti un po' così", scemenze, qualcuno, compreso, Yaron Zilberman, si (ri)guardi "Il concerto", di Radu Mihaileanu, magari capisce qualcosa su come si fa un film con i musicisti dentro.
questa non è una stroncatura, ma insomma...
film dimenticabile - Ismaele
…Una fragile armonia, questo il titolo italiano dell’opera di
Zilberman, è un’operazione che potremmo definire anomala. Si avverte il
tentativo da parte dell’autore di costruire un prodotto commerciale (anche
grazie alla presenza nel cast di star come Christopher Walken e Philip Seymour
Hoffman) e allo stesso tempo di fornire al suo lavoro un tocco che potremmo
definire autoriale. In particolar modo, il tono generale vicino al patetismo e
il racconto decisamente scontato e adatto a un pubblico indistinto sono
contrapposti a un’impostazione del ritmo delle scene che ricorda in maniera
precisa un certo cinema autoriale di ispirazione europea.
Per fortuna, l’evoluzione della malattia che colpisce uno dei personaggi centrali è delineata in modo misurato e decisamente freddo, e ciò permette di salvare parzialmente un’operazione cinematografica che invece trova i suoi punti deboli nell'inverosimile storia d’amore tra il primo violino (ruolo sostenuto dall'attore israeliano Mark Ivanir) e la figlia di altri due componenti il quartetto d’archi e nella crisi matrimoniale, esposta a livello filmico in forma troppo semplicistica, tra il secondo violino e la violista (Catherine Keener)…
Per fortuna, l’evoluzione della malattia che colpisce uno dei personaggi centrali è delineata in modo misurato e decisamente freddo, e ciò permette di salvare parzialmente un’operazione cinematografica che invece trova i suoi punti deboli nell'inverosimile storia d’amore tra il primo violino (ruolo sostenuto dall'attore israeliano Mark Ivanir) e la figlia di altri due componenti il quartetto d’archi e nella crisi matrimoniale, esposta a livello filmico in forma troppo semplicistica, tra il secondo violino e la violista (Catherine Keener)…
…Debutto
alla regia per il documentarista Yaron Zilberman che compone questo film in una
soffice cornice di classicismo e perfezionismo musicale al centro del quale si
apre un vortice schizofrenico dell'imperfetta vita quotidiana celata in una
campana di vetro di sonate precise. L'accuratezza davvero notevole
dell'ambientazione e la profonda verità degli accenti che esprime rendono la
pellicola interessante in mondi così chiusi. Drammi nel dramma, l'intessitura
narrativa perde però colpi e si sbriciola cadendo in azioni scontate. Un'opera
che abbandona troppo presto e troppo vivacemente il suo spartito lasciando così
che l'apprezzamento sia dovuto in maniera evidente all'ottimo cast e alla forte
colonna sonora…
…Ottimo nelle intenzioni, purtroppo il film è teatrale
all’eccesso e cinematograficamente inconsistente: la trama è elementare ma
ostica, somiglia per metà ad una soap opera, mentre nell’altra metà mostra
prove di concerto e lunghe discussioni eminentemente tecniche, infarcite di
termini sconosciuti ai più. Si regge fondamentalmente sulla bravura degli
interpreti…
…UNA FRAGILE ARMONIA è raccomandabile esclusivamente ad
autentici appassionati di musica classica: tutti gli altri purtroppo, come i
miei pur laureati vicini di posto all’anteprima, non solo rischiano di non
capirci un accidente ma anche di annoiarsi a morte.
…L’unica pecca del
film è nella sceneggiatura, colma di discorsi troppo didascalici e ridondanti,
che non aiutano a far scorrere veloce un’opera che di per se va già seguita
attentamente date le molte storie intrecciate e attentamente raccontate. Una
pecca che però viene alleggerita dall’armonia e l’equilibrio che viene dato
proprio alla narrazione delle varie vicende private, approfondite quanto basta
da renderle interessanti…
da qui
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