martedì 26 febbraio 2013

Kiseki - Hirokazu Koreeda

due bambini che non si rassegnano a stare divisi, dopo che i genitori si sono separati, sono i protagonisti, insieme a molti altri, che cercano un miracolo, quello di soddisfare i loro desideri, piccoli, quelli che da bambini tanti hanno (abbiamo) avuto.
e il film è girato in modo così naturale che la storia non stupisce, pur essendo straordinaria.
solo vedere i due bambini recitare vale il piacere di spendere due ore, promesso - Ismaele



…Il film, il cui titolo in giapponese significa “miracolo” e che è stato tradotto in “I wish” per evitare letture erroneamente religiose, riguarda innanzitutto, appunto, la forza magica, evocativa del desiderare, piuttosto che non il risultato in sé. I bambini desiderano fortemente, chi di far rivivere il proprio cane morto, chi una carriera da ballerina, chi, come i due fratellini, la ricongiunzione della famiglia. La forza del desiderio dei bambini si tinge quasi di sacro nel film di Koreeda e viene infatti rispettata e sostenuta dai componenti di quell’altro “mondo” che è in grado di riconoscerla: quello degli anziani (il nonno dei due si farà parte attiva per assicurare che i bambini riescano a partire). Kiseki è la rappresentazione di mondi che si confrontano, ma che agiscono, si muovono e  provano emozioni in modo differente: i cosiddetti adulti - la madre e il padre dei due fratelli per esempio - vengono rappresentati allo sbando, feriti da desideri ormai frustrati e incapaci di reagire in modo costruttivo…

…allora il mondo visto con gli occhi dei piccoli protagonisti diventa un microcosmo dove sono cadute le certezze, dove il pilastro di una società tradizionale è collassato sotto i colpi dei tempi, dove la famiglia smembrata diventa un fattore scatenante per disagi e rimorsi.
Il tono scelto dal regista, a tratti brillante, non deve ingannare: sotto la scorza scorre implacabile il dramma, reso ancora più grave dal coinvolgimento dei ragazzini, che va a congiungersi idealmente con quello narrato nel capolavoro di Hirokazu Koreeda , Nobody Knows.
La regia, come sempre elegante e stilisticamente perfetta senza mai esser però puro formalismo sterile, nasconde anche qualche pecca che il film possiede, come un certo incedere un po' balbettante in alcuni momenti, ma comunque la pellicola si inserisce a pieno titolo nel discorso cinematografico intrapreso dal regista, che mostra una assoluta coerenza.
Sia chiaro, siamo distanti dal capolavoro che già Koreeda ci aveva regalato e anche i ritmi sui quali è giocato, lo rende sicuramente più apprezzabile ad un pubblico più vasto, ma tutto ciò non va a discapito della qualità cinematografica della quale il regista giapponese ha già dato numerose e convincenti prove.
La banda di ragazzini interpreti con la loro bravura e spontaneità surclassa e mette in un angolo anche i grandi nomi presenti, quali quelli di Joe Odagiri , Hiroshi Abe e Nene Otsuka e conferma la bravura di Koreeda, perfetto anche nella direzione di un cast siffatto.

…Con un ritmo lento (que no aburrido) y unos diálogos sencillos y escuetos (que no vacíos) Kore-eda construye una historia en la que es palpable está disfrutando en todo momento con cada plano y escena y en la que los niños protagonistas nos permiten hacernos partícipes de su sueño y nos arrastran hacia un maravilloso mundo de la misma manera (aunque con otro estilo) que hiciese Spike Jonze con su fantástica “Donde viven los monstruos”. Todo un ejercicio de cine artesanal y de amor por la historia, los personajes y la manera en que todo se desliza con suavidad, sencillez y muchísima humildad.
Un conjunto ameno, donde se aprecia la mano de un cineasta con talento que nos regala un producto altamente entretenido y especialmente delicado.
Todo un ejemplo de maestría oriental. 

…Si le récit est une nouvelle fois centré sur des enfants très imaginatifs (ils vont jusqu'à suggérer de vendre le chien pour financer leur plan !), les adultes ne sont pas en reste pour apporter leur aide, se remémorant au passage leurs propres souvenirs de jeunesse. Parmi les âmes charitables rencontrées, on notera un grand-père qui n'est pas dupe, une infirmière complice, une grand-mère dont la fille est partie... Toute une galerie de personnages qui donnent de la chair à cette tendre histoire de famille. Bouleversant, généreux, drôle, bourré de bons mots et de séquences inattendues, « I wish » sera certainement l'un des grands films de l'année 2012.

…No hagan caso a los cínicos y a los amargados. Me enerva que una película de tales características se trate con desdén; comentarios que muchas veces dejan más en evidencia a quien lo afirma que al film en sí. Posiblemente vivimos una era de ficciones con exceso de emociones. Acabamos saturados ante tal digestión, fruto del abuso al que estamos expuestos; dramas mal canalizados, deformados y excesivamente enfáticos que nos imponen lo que debemos sentir. Muchas veces se simplifican en exceso, se fuerzan las tornas, nos agota la fácil confusión entre lo sentimental y el sentimentalismo. Esto impone una sobrecarga y nos hace ponernos a la defensiva.
Pero Kiseki es como el pastel de karukan que hace el abuelo de los pequeños protagonistas. Parece que es insípido pero hay que dejar que pase el tiempo para encontrar su sabor, tal como le dice su nieto (da igual que el niño se lo diga para no herirle). Los amigos del abuelo le dicen que debería rellenarlo y tintarlo de rosa, para que sea más atractivo. Y el abuelo se niega en redondo. Él prefiere seguir fiel a sus principios. Es fácil ver como Kore-eda se está personificando a través de su personaje, porque bien puede servir el pastel de karukan como axioma para su cine, en su negación de confundir lo íntimo con lo obsceno, algo que con frecuencia solemos encontrar en la televisión. Porque Kiseki recupera la infancia como el territorio sagrado de los buenos y reconfortantes sentimientos, pero lo hace con una sensibilidad y delicadeza que nos hace sentir el film como muy verdadero.


4 commenti:

  1. film magico come quasi tutti i film di Koreeda, uno dei miei registi preferiti!

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  2. è una grande sorpresa, positiva, per chi come me, non conosceva Koreeda.
    ne guarderò altri, di sicuro.

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  3. Hai ragione, un film miracoloso. I due bambini sono straordinari, commoventi quasi. Sicuramente più leggero degli altri film di Koreeda, ma non per questo meno bello.

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  4. peccato che poi i bambini crescano, intanto hanno fatto una grandissima interpretazione.

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