Ove a 59 anni è un uomo finito, senza lavoro, vedovo, depresso fisso, con sfortunati tentativi di suicidio.
dopo si capisce perché non ne ha più voglia, pian paino lo conosciamo meglio.
fino a che la vita lo incrocia di nuovo (o viceversa) e allora cambia tutto.
nel remake Mr. Ove sarà interpretato da Tom Hanks, successo assicurato.
intanto godetevi il film in sala, pochissime, naturalmente.
vale davvero il prezzo del biglietto, e anche più - Ismaele
dopo si capisce perché non ne ha più voglia, pian paino lo conosciamo meglio.
fino a che la vita lo incrocia di nuovo (o viceversa) e allora cambia tutto.
nel remake Mr. Ove sarà interpretato da Tom Hanks, successo assicurato.
intanto godetevi il film in sala, pochissime, naturalmente.
vale davvero il prezzo del biglietto, e anche più - Ismaele
…Il contesto narrativo è adornato
da gustosi personaggi secondari e da una costante alternanza di flashback atti
a raccontare il passato, più o meno recente, del Nostro, quasi ad assistere a
una sorta di percorso di formazione senza continuità di sorta.
Una ricetta non originalissima ma confezionata magnificamente, immersa
in toni suadenti dove lacrime e risate coesistono in un leggiadro e magnetico
equilibrio.
Al contempo le due ore di visione trattano temi non semplici, e i bizzarri
tentativi di suicidio perpetrati da Ove offrono, pur in chiave leggera, diversi
spunti sulla volontà di credere ancora nella bellezza della vita, oltre ad
altri spunti sociali inerenti la condizione degli immigrati e l'omosessualità
malvista dalla società bigotta. Il tutto messo in scena con un tono caustico
spruzzato di elementi surreali che infondono una gustosa freschezza d'intenti
ad un'operazione sicuramente strizzante l'occhio al pubblico ma non per questo
meno amabile.
…In una società-villaggio che sembra un villaggio a metà
strada tra il mondo colorato di Tim Burton e gli interni-vetrina di Ikea, il
film sulla vita dello scorbutico Ove (ne conserva tutte le ragioni!) che si
evolve fino a diventare un modello di efficienza e solidarietà verso il
prossimo (adotta una adorabile gattina trovatella e ospita in casa un ragazzo
mediorientale cacciato di casa per aver fatto outing con la propria
omosessualità), diventa una lezione di vita senza pretendere di insegnarci
nulla, ma con l’intenzione di raccontarci una bella storia di vita che pare una
favola moderna.
…una storia
potente e tragica che pur concedendo qualcosa alla divertita insofferenza del
presente, lo rende immanente, togliendogli ogni carattere artificioso; riuscirà
a parlarci di sentimenti autentici e delle piccole, grandi battaglie per la
vita che si combattono tutti i giorni.
Il regista
Hannes Olm cerca così un equilibrio tra i vari caratteri del film: la commedia
grottesca e surreale portata avanti dall’intransigenza del vecchio Ove, il tono
melodrammatico del racconto del suo passato, e le istanze di rivendicazione
sociale della moglie e dell’amica immigrata. Potrebbe essere il pregio migliore
della pellicola, ma invece si traduce in una equidistanza che rendono l’oggetto
della visione più freddo di quanto possa sembrare.
…Mr. Ove ha
tutti gli elementi tipici del film composto e garbato, a cominciare dalla
rassicurante rappresentazione di una cittadina nordica e dei suoi abitanti,
tipi umani abbastanza prevedibili e riconoscibili, per quanto un po’
scompaginati.
Eppure, nonostante quest’apparenza, la sgradevolezza che caratterizza
il personaggio principale non sa di posa, ma sembra autentica dall’inizio alla
fine: dentro quest’uomo corpulento e odioso, che tenta il
suicidio nei modi più disparati senza riuscirci
mai per un motivo o per l’altro (un topos della dark comedy, a ogni latitudine)
c’è infatti un disagio autentico nello stare al mondo.
Una condizione che impedisce al film, col passare dei minuti e con
l’elemento dell’integrazione e del calore umano che subentra, di farsi una
semplice parabola sui buoni sentimenti, come in partenza si sarebbe potuto
immaginare. La disperazione di fondo infatti persiste, l’umanità convive col
nichilismo e vi aggiunge soltanto delle sfumature di complessità in più. Un
aspetto che fa di Mr. Ove una specie
di fiaba nera, in cui la cupezza di
Ove concede una tregua al solo scopo di lasciar posto a una dolcezza e una
distensione non meno contraddittoria e carica di domande…
…se Mr.
Ove funziona, funziona grazie alla cura dei dettagli che lo
rendono umano e credibile, a quei piccoli gesti nella recitazione di Rolf Lassgård e
a quelli ripetitivi del personaggio che interpreta, per quell'aria sempre un
po' sospesa e stralunata che hanno tanti titoli scandinavi.
Al fatto che Ove è uno che, se odia, odia solo gli idioti, in un mondo - il nostro - dove invece l'idiozia viene troppo spesso ostentata e appuntata al petto come fosse una medaglia di cui andare orgogliosi.
Al fatto che Ove è uno che, se odia, odia solo gli idioti, in un mondo - il nostro - dove invece l'idiozia viene troppo spesso ostentata e appuntata al petto come fosse una medaglia di cui andare orgogliosi.
E sì, anche a
quella piccola ma esemplare trovata legata alle automobili, al culto della
macchina, all'idolatria per quel marchio stampigliato sulla calandra del
radiatore.
Che, come tutto il film, fa ridere, arrabbiare e commuove allo stesso tempo.
Che, come tutto il film, fa ridere, arrabbiare e commuove allo stesso tempo.
…It’s almost
impossible not to be intrigued by Ove – a bossy, grumpy, obsessively righteous,
and deliberately offensive widower who fights anyone disobeying the rules
created for the neighborhood he lives in. The more we know about his past, the
more we get fond of him, excusing his rude conducts and understanding his
reluctance to help others.
When we take a
quick glance at the 56-year-old Ove, immaculately played by Rolf Lassgard
(“Under the Sun”, “After the Wedding”), he reminds us Michael Caine. With him,
honesty, responsibility, and duty come always first, no matter what. We follow
him on his morning rounds, learning he doesn’t tolerate pets, children’s toys
left in the playground, and especially cars circulating on the pathway…
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