Due
grandi attori per un dramma dei nostri giorni, un pezzo di storia economica
recente al cinema (come La
grande scommessa).
alla sceneggiatura ha collaborato il grande regista Amir
Naderi.
Andrew
Garfield (Dennis Nash) e Michael Shannon (Rick Carver), e una bravissima
attrice, Laura Dern,
vittime e carnefici in un gioco terribile.
Michael Shannon è un (povero?) diavolo che cerca
collaboratori, compra anime come compra le case.
un bel film, di quelli di una volta, lo capisce anche un
bambino (è un complimento!) - Ismaele
…Una storia semplice e potente, insomma, raccontata in
maniera altrettanto semplice e potente, attraverso un film drammatico che ha la
forza trascinante, il ritmo e la tensione di un thriller.
Ramin Bahrani, sceneggiatore e regista, accusa un sogno
americano che funziona alla grande, ma solo se si appoggia sulle disgrazie
altrui e mostra un protagonista che, se messo di fronte all'opportunità di
conquistarsi facilmente una vita agiata, sposta parecchio in alto la soglia di
tolleranza per le disgrazie che fanno la propria fortuna. Il messaggio non
viene comunicato in maniera particolarmente sottile, ma 99 Homes funziona forse
anche per questo e per il taglio da film di genere, che alimenta una tensione
torcibudella grazie alla notevole colonna sonora e al ritmo incalzante…
…Interessante è però l’idea di accompagnare
la mala educazione del protagonista a un percorso dickensiano, per cui il
povero Nash, oramai passato dalla parte del nemico, si trova poi a sfrattare di
casa proprio chi gli aveva mostrato appoggio e solidarietà. Come un novello Oliver
Twist, Nash, per imboccare il suo percorso di redenzione, dovrà affrontare
l’umiliazione, perché senza di essa non è possibile alcun perdono.
Gli elementi narrativi “classici” vengono
poi scelti e posizionati con notevole acume: in questa wilderness
post-post-capitalista dove la legge non ha più (e ancora una volta) alcun
potere, la resa dei conti non può che essere in perfetto stile western e il
povero colono residenziale dovrà difendere la sua “fattoria” con il fucile.
Solo che fuori non ci sono i “selvaggi pellerossa”, bensì gli agenti di polizia.
Forse la sua simbologia potrà
apparire a tratti troppo semplice o persino didattica, ma 99
Homes con il suo studio sociologico sull’America immobiliare
contemporanea, non intende tralasciare nulla, compreso ciò che dovrebbe essere
universalmente noto. E non è casuale poi, a ben pensare, nemmeno la
location in cui il film si svolge, quella Orlando, Florida in cui ha sede la
mitologica Disneyworld, più volte citata nel film quale luogo-non luogo
paradisiaco che – come ben ci ricordava il finale di Arizona
Junior dei Fratelli Cohen – incarna una promessa di felicità
ontologicamente beffarda.
…En ella podremos observar a quienes siempre llevan la
cabeza alta, miran a los ojos y pueden vivir consigo mismos, y a los que no son
capaces de acostumbrarse al dolor ajeno, a ser los portadores de las noticias
que destrozan la vida a cientos de personas, gente que no es capaz de hablar a
la cara porque el peso de la conciencia les impide levantar la barbilla. Al
final, todo se reduce a la primigenia ley de la selva y a la del cazador o la presa.
Supervivencia urbanística.
…Côté mise en scène, Ramin Bahrani nous embarque dans un
drame plutôt poignant. Le traitement de ses différents personnages est très
intéressant. Entre un promoteur immobilier plutôt scrupuleux et un homme
quasiment au fond du gouffre, les remises en question seront au centre du
récit. On
y découvrira un engrenage sans fin sur fond de corruption. L’évolution des
personnages sera constante ce qui nous maintiendra en haleine jusqu’au
dénouement final.
Avec ce nouveau film, Ramin Bahrani nous emmène dans un cercle vicieux
avec des personnages forts. Le casting est parfait, le duo
Garfield/Shannon est bluffant. 99 Homes nous mettra à rude épreuve dans
un milieu où le plus fort fait sa lo.
…Laddove invece il film fa centro è nel realismo del contesto e
nell’espressione della sua concretezza: i personaggi di contorno hanno volti e
parole apprezzabili e coerenti, che restituiscono dignità al progetto nel suo
insieme. Sarebbe facile parlare delle doti di un Michael Shannon mefistofelico
e tridimensionale come valore aggiunto, ma la verità è che 99 Homes è un film
dignitoso che si piazza poco al di sopra della media, nobilitato principalmente
da un’ottima scrittura dei dialoghi meno ricattatori e da tematiche su cui, in
fondo, era abbastanza difficile sbagliare. Lo spettacolo offerto non è in
sostanza privo di una sua forza, ma lascia l’impressione che Bahrani abbia di
nuovo sprecato un’occasione per uscire da paletti molto comuni, imputabili in
parte anche alla produzione.
…Bahrani firma un thriller
social cuya principal baza es no dejar al espectador sin opinión acerca de los
acontecimientos que se suceden a buen ritmo, al adentrarnos en la mafia
inmobiliaria y conocer aspectos que seguramente intuíamos, pero no sabíamos
confirmar…
…99 Homes continues Bahrani's curious late run as the
unaccomplished middlebrow answer to Nicholas Ray. It stays afloat where his
last sank, though, largely thanks to some inspired scenery-gorging by the
perpetually-vaping Michael Shannon, playing slick Rick Carver, a side-armed
real estate broker who makes his bones seizing other Floridians' foreclosed
houses and flipping them to the banks that probably shouldn't have given them a
loan in the first place. Enter Andrew Garfield as working-class angel and
struggling single-dad Dennis, who cedes his keys to the devil in the tan jacket
only to go to work for him for a shot at getting his family home back. What are
the odds he'll keep his house and, more importantly, his soul?...
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