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sabato 5 marzo 2016
Les petit mouchoirs (Piccole bugie tra amici) - Guillaume Canet
un grande freddo (minore, o solo diverso) francese, estivo e solare.
un gruppo di attori bravissimi, guidati da un regista che li dirige bene, si ritrovano insieme tutti gli anni durante le vacanze, c'è sempre tanto da ridere e da scherzare, quest'anno no.
il ricco amico che ospita tutti non riesce più a tenere insieme la banda di amici, troppe forze centrifughe da contenere.
è un film lungo, ma non è tempo sprecato, in certi momenti sembra di no, ma nel complesso è un bel film - Ismaele
…Accolto con
grande favore dal pubblico francese, ma non altrettanto dalla critica,
"Piccole bugie tra amici" ha il grande merito di non degenerare in
sentimentalismi o morali spicciole. Il film, scritto dallo stesso Canet, è ben
confezionato. Molto realistico, con un'apprezzabile cura verso dettagli
apparentemente fini a se stessi, ma che contribuiscono ad arricchire la
psicologia dei personaggi e a rafforzare la sceneggiatura. Il funerale che riunisce gli amici e anche il
vecchio Jean-Louis , alias Joël Dupuch (molto bella la scena in cui compare
bermuda, maglietta e misterioso sacco in spalla durante la sepoltura) è
l'epilogo di una storia che è destinata a ripetersi. E ogni generazione avrà la
sua.
…Canet usa 154 minuti, un tempo che potrebbe spaventare
molti (me di sicuro, convinto come sono del fatto che in gran parte dei casi –
soprattutto negli ultimi due decenni – l’eccessiva lunghezza di un film
nasconda in realtà una debolezza della storia o una difficoltà nel chiuderla)
per dare a ogni personaggio il tempo dapprima di strutturarsi agli occhi dello
spettatore per poi svelarsi progressivamente. Lo fa mescolando con sapienza e
efficacia commedia (si ride spesso) e dramma. Non dimostra la sua statura di
regista solo sulla sua abilità (come fosse poco) di saper dosare umorismo e
dramma – e lo spessore dei personaggi si fonda proprio su questa alternanza –
con rara accortezza ma dimostra anche grande sincerità e capacità di
analiticità nonché una finezza non comune nel cinema contemporaneo alle prese
con storie come questa. Tutto ciò che il film avrebbe di potenzialmente
detestabile, compresi l’impianto piuttosto teatrale, i personaggi “bobo” e un
finale che chiama a forza la lacrima, è trattato con tale freschezza e capacità
di sottigliezza da lasciare sorpresi e costringere ad abbandonare il
pregiudizio. Con “Les petits mouchoirs”, Canet realizza un esempio di cinema
popolare, di impianto classico, che non ha altre ambizioni se non quella di
fare partecipare il pubblico alla storia che i personaggi vivono sullo schermo.
Riuscendoci benissimo, a dispetto di qualche difetto dell’opera…
… Due ore e mezza di film. Non ti aspetti da un film francese
che siano due ore e mezza che trascorrono in un attimo. Questo accade in
“Piccole bugie tra amici” (Les petits mouchoirs) che è una commedia
sull’amicizia. Semplice l’amicizia, semplice fruire la commedia. Semplice dire
che sull’amicizia sappiamo tutto. Ma sappiamo tutto dei nostri amici?
Accettiamo e crediamo di conoscere la nostra famiglia, i fidanzati, ci basta
sapere ciò che vediamo dei colleghi e la gente che ogni giorno incontriamo, ma
degli amici no…
...
Piccole bugie tra amici e un film molto valido e ben costruito. Il difetto
potrebbe essere una lunghezza un po' eccessiva per la vicenda, ma la durata non
affatica, non mi sono annoiato e anzi ho trovato molto buona la sceneggiatura e
interessanti tutti i personaggi, ben caratterizzati, nei loro lati sia positivi
che negativi. Alcune parti sono divertenti, altre più riflessive, altre come la
parte finale tristi. Una bella storia, su un gruppo di amici che durante una
vacanza stando assieme sono costretti a confrontarsi, pur cercando di celare i
problemi, e a far emergere tutti quegli screzi e quelle difficoltà che si
faceva finta non esistessero, merito purtroppo anche della tragedia che
colpisce il loro amico. Un buon mix che offre sia intrattenimento che
riflessione intrepretato da un cast buonissimo in cui spiccano la sempre
straordinaria Marion Cotillard e l'eccezionale Francois Cluzet, Dujardin non è
giudicabile dal momento che le sue parti di recitazione effettiva sono
limitate.
…Dans tous les films de Guillaume Canet, la musique
a une grande importance ; elle entoure le départ en vacances de bonne humeur,
elle accompagne la demande d’un ancien amant à son ex-dulcinée (Antony and the
Johnsons – « Fistful of love »), ou exprime un amour caché (David Bowie)… C'est
donc souvent la musique qui évite les trop longs discours inutiles. Un parti
pris toujours maîtrisé habillement par le réalisateur. Dans un style complètement différent de ses
précédents films, Guillaume Canet a ainsi voulu nous donner à réfléchir sur nos
petits mouchoirs. Ceux que l’on met sur tous nos non-dits, sur les actions dont
on a honte, les sentiments que l’on voudrait cacher, ou sur notre égoïsme. Et
il réussit. Certains pourraient trouver le thème trop banal, le déroulement pas
assez complexe, le film un peu trop long… mais on ne niera pas, qu’avec ce 3ème
opus, Guillaume Canet continue à nous prouver qu’il est un grand réalisateur.
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