tratto da un romanzo di Hervé Bazin, potrebbe essere un romanzo di Simenon, quelle sono le atmosfere.
la storia è quella di un giovane che il padre fa internare in un manicomio,
da cui uscire è quasi impossibile, almeno da vivi, gli attori sono bravissimi,
spiccano Charles Aznavour (già cantante famoso), Anouk Aimée, Jean-Pierre Mocky, fra gli altri.
è primo lungometraggio di George Franju (prima aveva già fatto 14 cortometraggi secondo IMDB), per molti sarebbe stato il capolavoro della carriera, per lui il primo di una lunga serie.
magari non è perfetto, ma è da non perdere - Ismaele
Uno splendido film ottimamente scritto dal suo attore
protagonista e altrettanto ben diretto, si avvale di una
storia che avvince dal primo all'ultimo minuto, personaggi ben delineati e di
una regia che dona un ritmo esemplare al tutto. Completa
il tutto un cast strepitoso, a partire da un gigantesco Charles
Aznavour, per passare a due straordinari interpreti quali Brasseur e
Meurisse. Da riscoprire...
Tratto
dal romanzo di Hervé Bazin. François, figlio dell'avv. Geràne e giovane
ribelle, vien sorpreso dal padre a rubare nel suo studio e a bruciare un
importantissimo dossier. Dopo la morte per annegamento della madre, i rapporti
tra padre e figlio sono diventati impossibili, e l'avvocato approfitta
dell'occasione per fare internare François in un manicomio criminale diretto da
un medico autoritario in conflitto con uno psichiatra di mente aperta. Dietro
il pauroso muro dell'ospedale e nello stato di disperazione in cui vivono
questi relitti umani in preda alla follia François tenta invano la fuga e
finisce in cella di punizione. Il secondo tentativo riesce e François si
nasconde in casa di Stefania, l'unica persona che si era ricordata di lui dopo
l'internamento. Sarà finalmente libero?
…The performances are strong,
especially the radiant Aimee and the sorrowful turn by Aznavour (who would take
center stage the following year in Shoot
the Piano Player). The thematic content points to a rising youth
movement against old authority and outmoded ideas. François is seen as
ill because he rejects the hypocrisy of his father and his father’s generation.
Not a great movie, but one with some
tension and fine cinematography.
…il
film è condotto molto bene, con una narrazione spoglia ed essenziale. Se non
fosse per la disumanità della vicenda e dei personaggi, oltre che per la nera
disperazione che comunica, sarebbe molto piacevole da vedere. Invece fa un po'
stringere lo stomaco... Più che un atto di accusa verso certi manicomi e certi
metodi di "cura" mentale, che pure è almeno in parte, a me sembra
un'amara rappresentazione di una certa Francia di quegli anni, e di certi tipi
umani che la popolavano. In una parte troviamo il giovane cantante Charles
Aznavour.
con un commento musicale strepitoso di maurice jarre,
il film di franju è un onesto inno alla libertà contro un' arcaica quanto cieca
istituzione come la psichiatria. pierre brasseur interpreta magistralmente un
barone dei metodi repressivi della psichiatria, utilizzati come mero metodo per
liberare la società dei suoi esemplari pericolosi e/o indesiderati. come dice
alla perfezione e in maniera agghiacciante il signor gerane (jean galland),
poche pose ma sublime): "la società è un gioco che bisogna imparare a
giocare", e lo dice attraverso la bocca e il pensiero filmico di un
avvocato, cioè di una di quelle persone che muovono il mondo…
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