domenica 27 marzo 2016

La fossa dei disperati (La tête contre les murs) – George Franju

tratto da un romanzo di Hervé Bazin, potrebbe essere un romanzo di Simenon, quelle sono le atmosfere.
la storia è quella di un giovane che il padre fa internare in un manicomio, da cui uscire è quasi impossibile, almeno da vivi, gli attori sono bravissimi, spiccano Charles Aznavour (già cantante famoso), Anouk Aimée, Jean-Pierre Mocky, fra gli altri.
è primo lungometraggio di George Franju (prima aveva già fatto 14 cortometraggi  secondo IMDB), per molti sarebbe stato il capolavoro della carriera, per lui il primo di una lunga serie.
magari non è perfetto, ma è da non perdere - Ismaele




Uno splendido film ottimamente scritto dal suo attore protagonista e altrettanto ben diretto, si avvale di una storia che avvince dal primo all'ultimo minuto, personaggi ben delineati e di una regia che dona un ritmo esemplare al tutto. Completa il tutto un cast strepitoso, a partire da un gigantesco Charles Aznavour, per passare a due straordinari interpreti quali Brasseur e Meurisse. Da riscoprire...

Tratto dal romanzo di Hervé Bazin. François, figlio dell'avv. Geràne e giovane ribelle, vien sorpreso dal padre a rubare nel suo studio e a bruciare un importantissimo dossier. Dopo la morte per annegamento della madre, i rapporti tra padre e figlio sono diventati impossibili, e l'avvocato approfitta dell'occasione per fare internare François in un manicomio criminale diretto da un medico autoritario in conflitto con uno psichiatra di mente aperta. Dietro il pauroso muro dell'ospedale e nello stato di disperazione in cui vivono questi relitti umani in preda alla follia François tenta invano la fuga e finisce in cella di punizione. Il secondo tentativo riesce e François si nasconde in casa di Stefania, l'unica persona che si era ricordata di lui dopo l'internamento. Sarà finalmente libero?

…The performances are strong, especially the radiant Aimee and the sorrowful turn by Aznavour (who would take center stage the following year in Shoot the Piano Player).  The thematic content points to a rising youth movement against old authority and outmoded ideas.  François is seen as ill because he rejects the hypocrisy of his father and his father’s generation.
Not a great movie, but one with some tension and fine cinematography.

il film è condotto molto bene, con una narrazione spoglia ed essenziale. Se non fosse per la disumanità della vicenda e dei personaggi, oltre che per la nera disperazione che comunica, sarebbe molto piacevole da vedere. Invece fa un po' stringere lo stomaco... Più che un atto di accusa verso certi manicomi e certi metodi di "cura" mentale, che pure è almeno in parte, a me sembra un'amara rappresentazione di una certa Francia di quegli anni, e di certi tipi umani che la popolavano. In una parte troviamo il giovane cantante Charles Aznavour.

con un commento musicale strepitoso di maurice jarre, il film di franju è un onesto inno alla libertà contro un' arcaica quanto cieca istituzione come la psichiatria. pierre brasseur interpreta magistralmente un barone dei metodi repressivi della psichiatria, utilizzati come mero metodo per liberare la società dei suoi esemplari pericolosi e/o indesiderati. come dice alla perfezione e in maniera agghiacciante il signor gerane (jean galland), poche pose ma sublime): "la società è un gioco che bisogna imparare a giocare", e lo dice attraverso la bocca e il pensiero filmico di un avvocato, cioè di una di quelle persone che muovono il mondo…

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