venerdì 14 novembre 2014

Interstellar – Christopher Nolan

all'uscita della sala mi è venuto in mente che Christopher Nolan è inglese, ma qui ha fatto un'americanata, bellissima, spettacolare, a tratti commovente, ma resta un'americanata.
la storia è complessa, e però anche semplice, c'è un problema, arrivano i nostri e tutto torna come si deve.
certo, il come la storia viene rappresentata è importante, il vortice di effetti speciali, relatività, tempo, gravità, ti prende nella sua ragnatela, ma credo sia proprio la storia un po' debole, il deja vu ti aspettavi  di trovarlo dietro l'angolo, e appena svoltavi l'angolo, non sempre, ma spesso, il deja vu era lì.
ecco la delusione.
e poi è tutto casuale, la terra muore, ma perché non si sa.
e il settimo cavalleggeri, non a cavallo, ma con navi spaziali, prova a salvare il mondo.
la parte più bella è il contatto fra Jessica Chastain e il padre, attraverso la parete.
insomma,  è "solo"un bel film; 
dice il saggio: "chi non si aspetta nulla non sarà mai deluso" - Ismaele






…resta il fatto, oggettivo, che Interstellar sia un'opera discontinua, poco malleabile, che alterna momenti epici a scene di imbarazzante ingenuità. Nolan ci spiega tutto, fa commuovere, fa trepidare, fa gioire, fa discutere: io però tutta questa filosofia non ce l'ho vista, se non quella che 'l'amor move il sole e le altre stelle', come diceva Dante. Un po' pochino.
Intendiamoci: il film merita la visione. E certe sequenze, come detto. da sole valgono il prezzo del biglietto.
Ma, per favore, Kubrick lasciamolo stare.
Interstellar non cambierà la storia del cinema, neppure di quello di fantascienza. Però tutti ne parleranno, lo sezioneranno, lo analizzeranno come un vero fenomeno mediatico. Merito di un regista ambizioso e poco incline ai compromessi che è stato bravissimo a costruirsi un'immagine da 'guru'. E che, ci mancherebbe, aldilà del gusto personale sa muovere da Dio la cinepresa…

…Affascinante, coinvolgente, efficace nel montaggio che alterna le vicende dello spazio a quelle umane sulla terra, Interstellar è cinema grande e coraggioso.

Interstellar è un inno all’istinto di sopravvivenza umana, alla grandezza della nostra specie, capace di compiere incredibili meraviglie quando coopera e concentra i propri sforzi verso obiettivi comuni (e purtroppo di tragedie immani in senso contrario). È qui che ci intravedo la positività spielberghiana tanto decantata, o meglio ipotizzata negli scorsi mesi guardando i trailer e con le poche informazioni in mano. Non quanto nello stile narrativo o registico, anomalo anche per lo stesso Nolan. Abituati ad una regia molto pulita, quasi maniacale, in particolar modo nelle sue ultime tre  pellicole (Inception e gli ultimi due capitoli de Il Cavaliere Oscuro), Interstellar è un film di grande emotività: piani ravvicinati, più camera a mano del solito, e spesso si segue il punto di vista del protagonista piuttosto che cedere ad angolature che forse sarebbero state più spettacolari, ma allo stesso tempo avrebbero fatto perdere empatia e il contatto con Cooper (sempre saldo, nei sorrisi così come nelle lacrime)…

Se dovessi soffermarmi razionalmente su Interstellar, ultima opera di quel geniaccio di Christopher Nolan, probabilmente farei notare quella parte iniziale un tantino dispersiva, oppure quella seconda con un paio (o forse più) di buchi neri nella sceneggiatura, o ancora quella chiosa un tantinello illogica. Ma non ha senso star lì a razionalizzare quando si hanno di fronte opere del genere, pellicole in grado di destabilizzarti durante e dopo la visione…

...Il film tuttavia non è solo cibo per gli occhi, ma anche per la mente. Sono tante infatti le tematiche che Nolan decide di affrontare, partendo dall'idea che l'uomo per natura è esploratore, piuttosto che semplice guardiano conservatore, e che bisogna osare per materializzare i propri sogni. E d'altronde si sa, solo il tempo può vincere lo spazio! Contestualmente però, Nolan identifica nei legami il potente collante che tiene insieme l'universo, nonché la spinta decisiva per compiere qualsiasi impresa. "L'amore è l'unica cosa che trascende il tempo e lo spazio"

Qui l'uomo è il centro assoluto, l'essere che ha distrutto il proprio mondo per stupidità ma che riesce a reinventarsi per una semplice cosa: l'amore. L'amore è quello che supera ogni trascendenza, che permette di rinnovarsi e, in qualche modo, di non morire mai. L'uomo stesso è la causa della propria dannazione così come lo è della propria salvezza. Discorso forse vagamente buonista ma che, nella mani di un regista capace, ci regalano delle scene di bellezza assoluta, forse quelle più riuscite di tutto il film e che ne danno la giusta chiave di lettura. E succederà che in mezzo a tutti quegli scenari magnifici, a quelle discussioni quantistiche, a quei viaggi e a quei sfasamenti temporali, quel micro finale rivelatore sarà la cosa che si ricorderà più di tutte. Perché anche il vuoto dello spazio si può riempire con una piccola luce…

Visivamente bellissimo (come budget e capacità registiche e visive di Nolan lasciavano presagire) con delle sequenze davvero intensissime aiutate da una colonna sonora maestosa e imponente (come già fu con Inception), Interstellar è, anche, puro spettacolo visivo.
La prima scena in questo senso notevole, credo, è la partenza da casa di Cooper, con quel conto alla rovescia che lo accompagna in automobile. Anche se sempre con la stessa automobile avevamo già goduto all'inizio con quell'incredibile "fuga" attraverso il campo di grano.
Poi siamo nello Spazio.
E lì Nolan ci delizia con un'altra delle sue destrutturazioni, con un altro dei suoi labirinti e dei suoi rompicapi, stavolta basato sulla relatività del tempo.
Restiamo affascinati da quelle teorie, dal pensare a quel padre lassù che mentre vive poche ore sa che i suoi figli stanno vivendo anni e anni della loro vita.
La vicenda ci prende, il destino degli astronauti e con loro dell'Umanità è in bilico. Ma anche se, come scritto sopra, i sentimenti personali prevalgono su tutto, Interstellar resta comunque un fantastico film di fanta-scienza, con tanta scienza dentro.
Poi l'ultima mezz'ora, che so già diventerà boccone troppo ghiotto per i demolitori Nolaniani, diventa qualcosa di straordinario…
da qui

1 commento:

  1. bravissimo Luigi Locatelli:
    http://nuovocinemalocatelli.com/2014/11/14/interstellar-5-motivi-per-odiarlo-5-motivi-per-amarlo/#more-85413

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