martedì 29 aprile 2014

La capra – Francis Veber

uno Gerard Depardieu giovane e magro e un Pierre Richard, pazzo come al solito.
si ride abbastanza, per le tanta scenette comiche, anche se il film ha dei momenti di pausa.
un'ora e mezzo divertente, ma non adatto ai superstiziosi - Ismaele





…In Italia il film è tristemente noto per due tragedie accadute in due delle sale dove era proiettato:
·         Napoli 1981. La città è frequentemente attraversata da scosse di assestamento a seguito del recente terremoto dell'Irpinia. Centinaia di spettatori, accalcatisi davanti all'ingresso in attesa dell'apertura della sala, vengono colti dal panico per un falso allarme sisma, una bravata di qualcuno per scavalcare la fila. Numerose persone restano schiacciate. Il bilancio è di due vittime.
·         Incendio del Cinema Statuto di Torino (13 febbraio 1983). Un incendio si sviluppa a causa di un cortocircuito nella sala gremita del cinema torinese "Statuto". Le uscite di sicurezza erano state bloccate per iniziativa del gestore, ad evitare i frequenti ingressi di "portoghesi". Trovano la morte 64 persone, per la maggior parte asfissiate dai fumi…

La sceneggiatura mette in campo un po’ troppi stereotipi, e il regista non sempre sembra volerci giocare nella maniera giusta. I dialoghi e le gag non sempre funzionano, ma gli attori nobilitano anche le sequenze meno riuscite. Il risultato è che si sorride spesso pur capendo con largo anticipo dove le gag andranno a parare. Certo di risate vere e proprie, soprattutto per il pubblico di oggi, ce ne sono ben poche, ma purtroppo non è una novità per le commedie francesi. Va però dato atto a Veber di non voler sottolineare a tutti i costi ogni sequenza comica, lasciando la riuscita di alcune scene all’attenzione e all’intelligenza dello spettatore. Si dimostra, insomma, un regista cinematografico con poco talento ma molta intelligenza, conscio dei propri limiti e consapevole del modo migliore per aggirarli. Non sempre gli è riuscito lo stesso gioco, in seguito.

La figlia di un industriale francese viene rapita in Messico. Siccome il detective incaricato delle ricerche non cava un ragno dal buco, il padre (consigliato dallo psicologo dell’azienda) decide di affiancargli un contabile perseguitato dalla sfortuna come la ragazza, sperando che riesca a ripercorrerne le tracce. È un film che trae la sua forza dall’esibizione dei luoghi comuni, con la strana coppia formata dal rude Depardieu e dal soave tonto Richard che finisce per ingranare contro ogni aspettativa, uscendo indenne da situazioni sempre più assurde e inverosimili. La messa in scena è francamente sgangherata, ma quando un film mi fa ridere non mi lamento dei dettagli. Molto carino anche il motivo musicale.
da qui

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