lunedì 23 aprile 2012

Sweet Movie - Dusan Makavejev


Un film strano, di quella specie estrema e geniale, alla Pasolini Jacopetti e Ferreri, per dirne tre. Problemi con la censura, naturalmente, due storie parallele critiche verso il capitalismo e il comunismo, da scontentare molti, per molte cose.
Impressionante il filmato dell’eccidio di Katyn, in un film del 1974, bellissima la musica di Manos Hadjidakis, con testi adattati in italiano da Pier Paolo Pasolini e Dacia Maraini, colpisce la polena con l’immagine di Marx, insomma un film tutto da vedere, un capolavoro per la sua unicità- Ismaele





…La satira, quella vera, non arretra di fronte a nulla e va oltre il colore politico. Makavejev mette alla berlina il capitalismo - come ci si aspetterebbe da lui - ma non rinuncia a sferrare stoccate tremende ai teorici della rivoluzione e al loro triste fallimento. Il tutto è messo in scena in forma di apologo surreale, formula oggi quasi totalmente assente dai grandi schermi ma molto in voga a metà anni '70. Il regista riprende icone della contestazione come Clementi e Topor, li fa agire in un contesto bizzarro quanto disturbante e ottiene il massimo. Una vera goduria, non solo per noi bizzarromaniaci, ma anche per gli amanti del grande cinema tout court.

Sta di fatto che sfugge in certi estremi il discorso di Makavejev, sfugge il significato tenuto in scacco dal significante, ma non sfugge il fatto che sia difficile rimanere passivi di fronte alle riflessioni o non-riflessioni artistiche del regista yugoslavo. Che il film piaccia o meno…


…Reich’s troubled life was the focus of ‘WR: Mysteries of the Organism’. His notions discomforted the puritanical cold-war America that finally sentenced him two years in prison (where he died after one year) and burned tons of his books. His anarchic influence is clear in this film especially in the explosive scenes featuring artist Otto Muehl and his Reich-inspired ‘Friedrichshof’ commune which in the movie called Milky Way.
Other source of inspiration is the Russian philosopher Mikhail Bakhtin and his ‘Carnivalesque’ term that has to do with the liberation of the dominant style or atmosphere through humor and chaos. Clearly the spectator can recognize a variety of influences from many others: Sergei Eisenstein and Jean-Luc Godard with their nonlinear montage and Bertolt Brecht and his theory about the “epic theatre” that stimulates the intellect as well as the emotions.
Francis Ford Coppola after seeing ‘WR’, invited Makavejev to direct ‘Apocalypse Now’ but the director declined and filmed Sweet Movie. The music score composed by Manos Hatzidakis and after the film screened in Cannes Film Festival immediately banned in the UK, Ontario Canada, South Africa and many other countries. (Most possible ‘officialy’ is still banned in the previous places).US release was minus four minutes (those containing the scatological material)…

Siamo negli anni ‘70, 1974 per la precisione. Non potrebbe esserci periodo più fecondo per questo genere di film. Già parlare di genere risulta restrittivo, in quanto l’intento di molti registi dell’epoca non era quello di fare opere cinematografiche ben definite e classificabili ma di trasgredire, andare oltre, sperimentare, inventare.
Dušan Makavejev si inserisce nel solco della ricca tradizione artistica jugoslava, la cui storia contemporanea fornisce spunti inesauribili di riflessione politico/poetica. Al pari di Jodorowsky, Arrabal e altre menti illuminate del surrealismo anarchico, Makavejev incappa più di una volta, lungo la sua estesa carriera, nelle maglie della censura (intendiamoci, i film di questi tre autori incapperebbero anche oggi in tagli severissimi). La vera forza dell’artista jugoslavo sta nello sfruttare il cinema per scopi interessanti in un periodo in cui il cinema poteva ancora essere uno strumento di sovversione, di denuncia inflessibile, di cambiamento. Oggi, nonostante la carica rivoluzionaria dei suoi film, questi ultimi verrebbero trattati alla pari di fenomeni marginali e strambi, senza capo né coda, interessanti (per una nicchia) ma fini a sé stessi…
da qui


qui il film completo (sottotitolato in portoghese)






2 commenti:

  1. una delle cose più folli che abbia mai visto. non so dire bene se mi è piaciuto, resta comunque il fatto che, in una certa misura, mi ha sconvolto.

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  2. piacere per un film così è un concetto fuorviante.
    colpire e sconvolgere, non lasciare indifferenti, se erano l'obiettivo, ecco, quelli sono raggiunti in pieno.
    dentro ci sono tante di quelle cose sufficienti per molti film, Dusan Makavejev non sembra tipo da risparmiarsi, è piuttosto generoso.

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