si raccontano le difficoltà economiche, e non solo, di un paese che crea grande cinema.
a me è piaciuto davvero molto (e a breve vedrò altro di Nae, sicuro) - Ismaele
…Insidious bittersweet comedy by writer-director Nae Caranfil is boffo in Bucharest, has earned exclusively positive notices in Gaul and belongs on fest slates and discerning arthouse screens far and wide. The central character's blackly comic trajectory will hit a nerve wherever the accepted virtues of hard work and intellectual pursuits have been supplanted by the allure of easy money and flashy consumption.
Pic takes a basic idea and runs with it at a high level that any number
of Hollywood scripters might envy. Pushing 40, Ovidiu (Mircea Diaconu), who
teaches classic lit at a high school for the well-to-do, draws such a meager
salary he still lives with his parents, a retired couple struggling to get by
on their pensions…
da qui
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…Premiato in patria e
all’estero, ottenendo un grande successo di pubblico e critica, Filantropica dimostra quanto sia vitale il cinema
rumeno, salito alla ribalta negli ultimi anni grazie alle opere di autori come Corneliu Porumboiu (A Est di Bucarest) e Cristian Mungiu (4 mesi, 3 settimane e 2 giorni),
e che già nel 2002 mostrava quanto avesse da dire con questa commedia di Nae
Caranfil, intelligente e arguta nella scrittura e piena di idee e ritmo in fase
di regia. Con ironia e cinismo, il regista romeno, mette in scena una satira
sulle contraddizioni di un paese che rincorre la modernizzazione, lasciando il
suo popolo barcamenarsi con i mezzi che l’astuzia e l’arte d’arrangiarsi
mettono a disposizione. I personaggi che costellano l’universo di Filantropica hanno molto in comune con quelli della
migliore tradizione della commedia italiana, quasi a ricordarci che in fondo i
due paesi hanno identità e storie che li accomunano.
da qui
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Mediante humor absurdo, más allá de un simple relato
costumbrista entristecido, Caranfil traza una comedia agridulce carente de
subrayados morales y lecciones a priori, que se eleva como una metáfora
críptica sobre la situación rumana actual, de la que se distancia -como
narrador omnisciente-, para que sea el espectador, destinatario de la realidad,
quien juzgue sobre la mendacidad como prospero negocio organizado, a caballo
entre el postsocialismo de Ceaucescu que expira, y la globalización como dogma
neoliberal, que lo sustituye malevolamente.
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