domenica 20 dicembre 2015

Dear Phone - Peter Greenaway (sottotitolato in spagnolo)

4 commenti:

  1. qui è il caso di dire "il successo gli ha dato alla testa" (e mica poco!). Peccato, perché i primi anni di Greenaway sono straordinari. Io l'ho mollato dopo "The baby of Macon", ma già da qualche film precedente mi ero trasferito sul "molto perplesso". Ogni tanto recupero qualcosa di suo più recente, ma poi me ne pento.
    Hai fatto però benissimo a recuperare questo, qui era ancora in ottima forma.

    RispondiElimina
  2. "The baby of Macon" non l'ho visto, mi sono fermato prima di te :)

    ricordo che dopo ogni film uscivi dal cinema stupito da tanta bellezza (oltre che per la musica, naturalmente!)

    RispondiElimina
  3. sulla musica ci sarebbe molto da dire: Nyman ha inserito Purcell (King Arthur, la scena del gelo), Mozart, tante cose non sue e non dichiarate nei titoli. Nyman dice che è il suo stile, fa come dei campionamenti, ma gran parte del fascino di quel che si ascolta non è mica opera sua... (andrebbe detto, almeno per onestà, poi se uno vuole fare degli arrangiamenti lo dica).
    Va anche detto che non tutti i film di Greenaway hanno la musica di Michael Nyman, per esempio c'è Philip Glass in "Prospero's books", e nel Ventre dell'architetto Wim Mertens, se ricordo bene il nome.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. "niente si crea, niente si distrugge, tutto si trasforma" va bene anche per Nyman, che trasforma bene, comunque.

      proprio stasera un amico mi ha regalato un cd di Wim Mertens :)

      Elimina