finalista al Premio Solinas per il progetto per il miglior documentario nel
2009, terminato un paio d’anni dopo, e solo adesso in sala, ci racconta di
qualcosa di cui sappiamo poco o niente, tranne chi ha avuto esperienza diretta.
si tratta dell’ADHD (Attention-Deficit/Hyperactivity
Disorder), sigla per sindrome da deficit di attenzione e iperattività è un
disturbo del comportamento caratterizzato da inattenzione, impulsività e
iperattività motoria che rende difficoltoso e in alcuni casi impedisce il
normale sviluppo e integrazione/adattamento sociale dei bambini… (da
qui)
non c’è nessun atteggiamento manicheo, le diverse opinioni
vengono esposte, il motivo di allarme risiede nel fatto di trattare dei bambini
con delle medicine molto forti, delle droghe in sostanza, per qualcosa che non
è una malattia.
Il documentario si vede bene, alterna parti scientifiche (che
sarebbero anche noiose, da sole) alle facce dei bambini e ragazzi che hanno il disturbo
e sono sotto terapia, per una malattia che non esiste.
cercatelo, non si finisce mai di conoscere - Ismaele
…Qual'è il messaggio che voleva far arrivare?
Stella Savino:
Il mio lavoro non ha la pretesa di risolvere una questione così complessa in
poco più di un'ora. Nonostante la mia posizione sull'uso di farmaci per
trattare questo presunto deficit sia fortemente contraria, il mio scopo era
quello di sollevare domande, non di pontificare. Per questo motivo ho cercato
di inserire il contraddittorio nel documentario, ma tutta la comunità
scientifica "pro-farmaci" si è sempre rifiutata di partecipare, alle
prime avvisaglie che il film fosse un'opera di denuncia. Per capirci, non ho
mai voluto realizzare un documentario alla Michael Moore contro le case
farmaceutiche. Che ruolo ha avuto il Prof. Stefano Canali nella
realizzazione del film?
Stefano Canali:
Stella Savino si è dimostrata molto sensibile alla tematica, e io mi sono
limitato a dare il mio contributo nei momenti che richiedevano spiegazioni
tecniche sull'aspetto medico della vicenda. Personalmente il modo con cui viene
diagnosticato l'ADHD mi ricorda lo stesso approccio che c'era nei confronti di
"malattie" che adesso non sono più considerate tali, come
l'omosessualità, l'isteria femminile ecc. Probabilmente nei prossimi anni anche
l'ADHD sparirà, anche perchè non ci sono prove che questo deficit provochi
danni concreti…
…E' un racconto lucido e obiettivo su come oggi nel mondo
venga diagnosticata e curata questa sindrome considerata un'anomalia
neuro-chimica di origine genetica. Nonostante siano ancora molte le incertezze
sulla diagnosi di Adhd, spesso (soprattutto negli Stati Uniti), bambini e
adolescenti vengono curati con farmaci a base di anfetamine. Tutti i bambini
del mondo sono per natura irrequieti, ma questo non li rende malati. E allora
qual è il confine tra ciò che rientra nella normalità e ciò che, invece, è
malattia? È l'interrogativo a cui cerca di rispondere Stella Savino raccontando
le storie di chi vive questo dilemma in prima persona…
…Obiettivo del lavoro di Stella Savino è togliere il tappo ad
un oscuro vaso che racchiude in sé controverse ricerche scientifiche,
approssimazioni diagnostiche e l'incapacità attuale di determinare la vera
fisionomia (quanto è attribuibile ai geni e quanto all'ambiente?) di una
malattia legata a doppio filo all'uso di farmaci tanto potenti da cambiare
l'esistenza stessa del paziente. Tra Europa e Stati Uniti, la regista entra in
laboratori di genetica e di Brain Imaging per raccogliere il parere degli
scienziati oppure in aule universitarie e scuole elementari al fine di
registrare le difficoltà di inserimento e i problemi della convivenza con gli
altri.
ADHD - Rush Hour non può né vuole dare una risposta certa, ma aprire il dibattito, mettere in crisi un sistema, mostrare la vita delle persone a cui è stato diagnosticato il disturbo: il racconto di Armando, diciannovenne romano, colpisce per la lucidità con cui definisce una condizione continuamente alterata, così come quelli di Zache, decenne di Miami, e di Lindsay, venticinquenne di New York, illuminano altri aspetti di un fenomeno in cui rientrano calcoli economici e una diffusa disattenzione…
ADHD - Rush Hour non può né vuole dare una risposta certa, ma aprire il dibattito, mettere in crisi un sistema, mostrare la vita delle persone a cui è stato diagnosticato il disturbo: il racconto di Armando, diciannovenne romano, colpisce per la lucidità con cui definisce una condizione continuamente alterata, così come quelli di Zache, decenne di Miami, e di Lindsay, venticinquenne di New York, illuminano altri aspetti di un fenomeno in cui rientrano calcoli economici e una diffusa disattenzione…
…La pellicola, racconta la storia di diversi bambini
che hanno contratto la malattia ADHD, il deficit dell'attenzione e
iperattività, una anormalità neuro-chimica geneticamente determinata. In
diversi paesi sarà offerta una pasticca di metilfenidato o di atomoxetina. Nel
film il dibattito prende vita e l'ONU parla di emergenza sanitaria, denuncia e
lancia l’allarme ADHD “ il Consiglio invita le nazioni a valutare la possibile
sovrastima dell’ADHD e frenino l’uso eccessivo del metilfenidato (Ritalin).
Negli Stati Uniti è stata diagnosticata l’ADHD nei bambini di appena 1 anno”…
da qui
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