più che una storia alla Bonnie and Clyde, il personaggio della ragazza mi sembra sia ispirata a Patricia Hearst (vedi qui, per chi non conosce la storia).
un film che mi è piaciuto, certo non è un capolavoro, ma non merita le stoncature che ho letto in giro - Ismaele
…il cinema ha comunque bisogno di compromessi, ha bisogno di sfrenati inseguimenti in macchina, ha bisogno, novello 2012, di decine di salvataggi last second, ha bisogno di inserire una miriade di luoghi comuni in un'idea di sceneggiatura semplicemente fantastica. E poi mi ci mettono anche una serie di gnocche paurose dimenticando che non è detto che se tutte hanno 25 anni è matematico essere gnocche paurose,oppure incidenti stradali in cui due dentro una cabrio ribaltasi 4 volte rimangono nel sedile senza aver le cinture, o gli stessi due che pur avendo un milione di anni di tempo non prendono per sè nemmeno 3,4 giorni ma danno tutto in beneficienza e vogliono giocarsi il finale del film all'ultimo secondo…
…Innanzitutto perché questo film è girato con un’incompetenza da far venire i capelli dritti: Andrew Niccol avrà anche diretto il buon Lord of war, ma qui dimostra tutta la sua inguaribile mediocrità estetica, riuscendo persino a coprirsi di ridicolo con un incidente automobilistico a suon di modellini che nemmeno un bambino ci cascherebbe – roba che gli effetti speciali dei b-movie anni Ottanta al confronto sembrano George Lucas, e se tiro in ballo George Lucas come esempio virtuoso vuol dire che siamo messi proprio male. Il secondo motivo sono i dialoghi, stracolmi di banalità e luoghi comuni e spesso involontariamente ridicoli. Terzo: i due protagonisti. Pessimi entrambi. Justin Timberlake eAmanda Seyfried sono due attori che cani è dir poco, messi lì soltanto per il loro bel faccino e completamente incapaci di dare ai loro personaggi il minimo spessore o personalità. Per carità, non dico che Amanda non si faccia guardare volentieri (cfr. foto in alto), ma è talmente evidente il tentativo di sessualizzare ogni singolo fotogramma con minigonne, tacchi alti (persino durante gli inseguimenti…), labbra a canotto e tette in bella vista che alla fine il tutto non può che risultare veramente ridicolo…
… I due protagonisti della storia, interpretati da Justine Timberlake e Amanda Seyfried, si trasformano velocemente in emuli di Bonnie e Clyde e rapinano banche (del tempo) per dare una speranza di vita migliore ai poveri dei ghetti, ai quali ridistribuiscono le ricchezze rubate. Il plot si sviluppa in maniera lineare, sfruttando elementi della fantascienza politica e il ritmo narrativo dell’action movie, Niccol è interessato ad un futuro facilmente riconoscibile, nel quale inserisce elementi decò (le macchine, gli edifici, i vestiti), limitando al massimo la presenza della tecnologia nella vita delle persone. Nel ghetto, infatti, si telefona ancora da una cabina pubblica.
La società che osserviamo sullo schermo è identica alla nostra, nei suoi meccanismi. I grandi capitalisti schiacciano il proletariato o quello che ne resta, il tempo diventa sempre più prezioso, in quanto bene di consumo o di scambio; c’è chi ruba, chi accumula e chi crepa. C’è anche chi si oppone, individualmente, all’ordine delle cose. E se le masse si accontentano della carità, senza riappropriarsi di ciò che gli appartiene e giornalmente gli viene rubato, significa che il tempo della rivoluzione, purtroppo, ancora non è arrivato…