spesso le storie che attivano da laggiù hanno una dose di realismo
magico, naturale, non forzato, e questo non fa eccezione.
bellissimo il
ballo fra uomini al bar, mi ha ricordato quelli di Bela Tarr (ne "Le armonie di Werckmeister") e di
Fabrice du Welz (in "Calvaire"), a quell'altezza.
bravissimi gli
attori, e il regista, naturalmente, che con questo film ha vinto il premio
Goya nel 1992.
mi ha ricordato i
film di Carlos Sorin, niente di epico, sceneggiature ben fatte, film di dialoghi
e rapporti umani.
da non perdere -
Ismaele
(e grazie a
Gianfranco, che mi ha parlato di questo film)
…The themes of trust and personal solidarity are also
explored through Ramiro's relationship with a local man who is a diver obsessed
with finding the cause of the tidal wave by searching in the icy seas that
threaten the village. His idealism and tenacity stand in stark contrast to
Maite's resignation and introspection.
The experience of exile so changes Ramiro that when he is offered his freedom he is unsure what to do, whether to stay with Maite who refuses to leave, or return to a 'normality' which has now become so strange and distant to him that it seems to offer another form of exile.
Humour and drama combine in this film which explores both personal and universal themes. It is a subtle and powerful exploration of the resilience of the human spirit. It's well worth watching.
The experience of exile so changes Ramiro that when he is offered his freedom he is unsure what to do, whether to stay with Maite who refuses to leave, or return to a 'normality' which has now become so strange and distant to him that it seems to offer another form of exile.
Humour and drama combine in this film which explores both personal and universal themes. It is a subtle and powerful exploration of the resilience of the human spirit. It's well worth watching.
Superbly written and acted. I'm still thinking
about this movie, 15 years later, after seeing it at a local art film movie
house in Ann Arbor. The pastoral beauty of the Maine-like seaside isolation is
beautifully and bleakly shot, and the location is a perfect choice for this
reflective look at how we banish and bury the truth and emotional life. It's
the ocean, the natural world, which keeps track of the past and the present, and
does not let anyone forget. I give this film 10 votes out of 10 for vibrant use
of Latin-American Magical Realism plus Best "guys dancing with guys"
in a bar in Nowheresville scene ever. A quiet, thoughtful movie that precisely
conveyed a different way of thinking about the world, and which changed a lot
of the ways that I think about the world--exactly what the power of film was
meant to accomplish.
"Di questo Riccardo Larrain, d'ora in poi,
sentiremo riparlare. E' una promessa sicura." (Gian Luigi Rondi, Il
Tempo).
"Narrativamente lineare è però denso di simbolismi al punto di far pensare a un'intensa metafora, attraverso la quale leggere le drammatiche lacerazioni vissute dal Cile negli anni recenti." (Segnalazioni cinematografiche).
"Se amate il risorgente cinema latinoamericano, non fatevelo sfuggire. Possibilmente in originale, vista la finezza e l'importanza dei dialoghi." (Fabio Ferzetti, Il Messaggero).
"Orso d'argento lo scorso anno, La Frontera di Riccardo Larrain è un bel film, nobile, forte e persino divertente, che la mancanza di star, di pubblicità, di attenzione massmediologica, di un "caso" o di un tema alla moda condannano a sparizione prematura." (Irene Bignardi, La Repubblica).
"Film popolato di personaggi fantastici che trova in Patricio Contraras, Gloria Laso, Hector Noguera e Alonso Venegas degli interpreti preziosi. Così come preziosa è stata la luce e il paesaggio quasi antartico, e la fotografia del ballo degli uomini la sera, al bar." (Victoria T. Palant, Rivista del Cinematografo gennaio 1994).
"Narrativamente lineare è però denso di simbolismi al punto di far pensare a un'intensa metafora, attraverso la quale leggere le drammatiche lacerazioni vissute dal Cile negli anni recenti." (Segnalazioni cinematografiche).
"Se amate il risorgente cinema latinoamericano, non fatevelo sfuggire. Possibilmente in originale, vista la finezza e l'importanza dei dialoghi." (Fabio Ferzetti, Il Messaggero).
"Orso d'argento lo scorso anno, La Frontera di Riccardo Larrain è un bel film, nobile, forte e persino divertente, che la mancanza di star, di pubblicità, di attenzione massmediologica, di un "caso" o di un tema alla moda condannano a sparizione prematura." (Irene Bignardi, La Repubblica).
"Film popolato di personaggi fantastici che trova in Patricio Contraras, Gloria Laso, Hector Noguera e Alonso Venegas degli interpreti preziosi. Così come preziosa è stata la luce e il paesaggio quasi antartico, e la fotografia del ballo degli uomini la sera, al bar." (Victoria T. Palant, Rivista del Cinematografo gennaio 1994).
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