Ivano Marescotti è un barista, vedovo con due figli.
è un tipo silenzioso e triste, fino a che inizia a ospitare una ragazza africana, che lavora al bar, e poi la sposa.
intanto la sposa aspetta un bambino, senza precedenti rapporti sessuali, una storia già letta, no?
non consigliato a chi ama il ritmo dei film di Tarantino o dei fratelli Safdie.
non è un capolavoro, ma merita...
buona (giuseppina) visione - Ismaele
QUI si può vedere il film completo, su Raiplay
…Migrante da poco
arrivata in Italia – i suoi genitori sono stati uccisi dal Governo ed è
riuscita a compiere il “viaggio della speranza” grazie ai genitori adottivi –
Bikira è una giovane con grande forza e grande bontà d’animo. Una ragazza di
una bellezza pura, senza filtri, con un sorriso che nasconde un passato di
difficoltà ed un presente ricco di speranza. Il primo incontro con Giuseppe è a
dir poco intenso: nonostante il suo essere silenzioso, Bikira riesce a vedere
in lui un mondo.
Nonostante l’apparente
distanza, Giuseppe e Bikira si comprendono e si amano di un amore puro: loro
dimostrano che con il sentimento più forte che esista è possibile superare
tanti ostacoli è possibile mettere da parte diversità razziali, generazionali,
di classe e quant’altro. Il fulcro di Bar Giuseppe è
certamente l’accettazione dell’altro: il film è ambientato ai giorni nostri e
si svolge in un momento particolare della storia dell’umanità, con il dramma
dei migranti vissuto quotidianamente.
Negli ultimi anni
la catastrofe umanitaria è degenerata esponenzialmente, con il Paese che sembra
incapace di aprire le braccia a gente in difficoltà che fugge da stati di
miseria. Bikira è una giovane africana sbarcata da poco, una profuga come lo
sono stati Giuseppe e Maria. Cosa non ci consente di scavalcare i muri, fisici
e non? Perché non riusciamo a mettere da parte le differenze razziali e
generazionali così da abbracciare la fratellanza? Bar Giuseppe non
vuole dare un giudizio politico, Giulio Base sembra piuttosto intenzionato a
spingere lo spettatore a porsi delle domande.
La sceneggiatura
di Bar Giuseppe rispecchia il suo
protagonista, è semplice e volutamente scarna: il lavoro di sottrazione riesce
infatti a far crescere esponenzialmente l’intensità del film. La regia è variegata,
con un occhio di riguardo per droni e movimenti di macchina. E – ancora – Base
dimostra una particolare attenzione per i campi lunghi, una sorta di sguardo
divino, nonché per i dettagli particolari ed i tagli dell’immagine.
Bar
Giuseppe è certamente un film ardimentoso, delicato e
tremendamente attuale. Una storia che ha diverse possibilità di lettura e che
non è “riservata” solo ai credenti: è un’opera dalla grande
sensibilità umanistica – pregio raro.
Base
rivisita in chiave moderna e sconcertantemente verosimile la storia della Sacra
Famiglia: di certo la giovane Bikira (che, non a caso, in lingua swahili
significa "vergine") non si ritrova incinta per grazia divina, ma il
fatto che neghi il tradimento lascia pensare a qualcosa di terrificante dietro
(se davvero si vuol credere alla sua buona fede) e il finale sembra confermare questa
teoria. Marescotti davvero bravo nel suo essere espressivo pur restandosene
spesso in silenzio, stile narrativo instabile (procede ora lentamente, ora
frettolosamente). Comunque, non male.