si inizia ridendo e scherzando, come in tutti i drammi che si rispettino.
una mamma con quattro figli trova loro una casa, e sparisce.
Akira, il figlio più grande, ha 12 anni e fa da padre e madre i fratelli.
sono segregati, non devono uscire mai, alla fine Akira non riesce a non fargli "assaggiare" la libertà, anche se solo per poche ore.
aspettano la madre, ma ogni giorno di meno, i soldi non ci sono più, Akira, Kyoko, Shigeru e Yuki non esistono, sono invisibili, fino a quando...
si soffre molto, a vedere il film, e non si può fare niente, si è impotenti.
il regista è bravissimo (come gli attori bambini) a raccontare la banalità del male, senza scene madri, senza pietismi, un piccolo capolavoro sull'indifferenza e sul dolore con gli occhi e i pensieri di Akira, Kyoko, Shigeru e Yuki.
bambini così li avremo incontrati di sicuro ma nobody knows.
non perdetevelo, lo sforzo della ricerca sarà compensato dalla visione, siatene certi - Ismaele
una mamma con quattro figli trova loro una casa, e sparisce.
Akira, il figlio più grande, ha 12 anni e fa da padre e madre i fratelli.
sono segregati, non devono uscire mai, alla fine Akira non riesce a non fargli "assaggiare" la libertà, anche se solo per poche ore.
aspettano la madre, ma ogni giorno di meno, i soldi non ci sono più, Akira, Kyoko, Shigeru e Yuki non esistono, sono invisibili, fino a quando...
si soffre molto, a vedere il film, e non si può fare niente, si è impotenti.
il regista è bravissimo (come gli attori bambini) a raccontare la banalità del male, senza scene madri, senza pietismi, un piccolo capolavoro sull'indifferenza e sul dolore con gli occhi e i pensieri di Akira, Kyoko, Shigeru e Yuki.
bambini così li avremo incontrati di sicuro ma nobody knows.
non perdetevelo, lo sforzo della ricerca sarà compensato dalla visione, siatene certi - Ismaele
QUI il film
completo con sottotitoli in inglese
…Akira is played by Yuya Yagira, who filmed the role over 18 months, during
which he grew a little and his voice broke. It is not just a cute kid
performance, but real acting, because Kore-eda doesn't give him dialogue and
actions to make his thoughts clear, but prefers to observe him observing,
coping and deciding. Yagira won the best actor award at Cannes.
What is most
poignant is the sight of these kids wasting their lives. Kyoko asks her mother
if she can go to school, but her mother laughs and says she will be happier at
home. Akira was in school at one point, and studies his books at night, until
finally his only subject is arithmetic -- figuring how much longer their money
will last. There's a wistful shot of him looking at kids in a schoolyard, and
one idyllic moment when he is asked to join a baseball game, and given a shirt
and cap to wear…
…Nobody Knows è un’opera articolata che affronta molti dei temi cari
al regista: quello della morte e della perdita, in particolare in uno dei
passaggi più intensi, vale a dire quello della morte della piccola Yuki; quello
della natura, nel senso, come è stato efficacemente sostenuto, del “trapasso
verso una logica selvatica” dei bambini, del loro riconoscersi in una sorta di
identità naturale. Anche la madre (interpretata dalla star televisiva You) ha,
a ben vedere, un’attitudine “selvaggia” e istintiva nei loro confronti, come un
animale che sposta i propri piccoli in un nuovo nascondiglio nel momento in cui
sente il pericolo.
Koreeda tratteggia – come al solito - splendidamente il mondo
dei bambini, contrapposto a quello degli adulti, partendo dal loro punto di
vista…
…Para reflejar ese mundo infantil y
cotidiano, lleno de cosas pequeñas, Kore-eda recurre a frecuentes primeros
planos de rostros y objetos, buscando penetrar de esa manera en su
interioridad. Lo hace con la delicadeza apuntada, con mil detalles que van
calando en el especta-dor: la manera de recoger la tierra o de acariciar la
maleta, de limpiar la pintura de uñas derramada o hacer la colada... Abundan
tanto las escenas tiernas como las descarnadas, para concluir con un plano
fi-nal congelado en el que los tres niños vuelven la cabeza mientras se van por
la carretera, imagen que nos recuerda a la de Antoine Doinel en la playa de "Los cuatrocientos golpes" de Truffaut…
…Il comportamento della madre, interpretata
magistralmente dall’attrice You, è spiazzante, inizialmente sembra
rassicurante, tratta con dolcezza i suoi figli e gioca con loro,
successivamente si dimostra immatura ed egoista fino al punto di abbandonare
definitivamente i suoi figli. Con l’abbandono della madre tutta la responsabilità
della famiglia ricade sulle spalle di Akira costretto ad occuparsi dei fratelli
più piccoli ed a provvedere alle loro necessità diventando, in tal modo, padre,
madre e fratello maggiore. Disperato e straziante è il suo tentativo di
mantenere unita la famiglia e di assicurare a tutti un’esistenza il più
possibile vicina alla normalità. Il film descrive lucidamente l’odissea dei
quattro ragazzi, un viaggio di cui nessuno sa niente, che tutti ignorano a
causa dell’indifferenza del mondo e che non termina, come spesso siamo
abituati, con un lieto fine…
…E'
un film duro da sostenere, anche per la durata di 140', ma veramente bellissimo
ed imperdibile. La caduta nell'inferno di questi bambini, che pure mantengono
integra l'innocenza della fanciullezza, è lunga e ripresa con dettaglio, per
gran parte solo con luci e suoni naturali, rarissime le musiche con però una
canzone nel drammatico finale da pelle d'oca.
Ad
un certo punto la segregazione non sarà più praticabile. Per lavare i panni od
espletare i bisogni andranno in un parco vicino. Tanti quindi i momenti
"pubblici" eppure proseguono nel loro isolamento sostanziale, nessuno
pare accorgersi di loro tranne i pochissimi che li aiutano a procurarsi un
minimo di cibo per non soccombere alla fame. Alcune inquadrature, coi bambini
nello sfondo di una società affaccendata sono straordinarie e non danno spazio
ad interpretazione.
Quante domande si saranno poste i giapponesi su come sia stato possibile un fatto del genere, e quante ce ne dobbiamo porre tutti, che anche in europa e molto di recente fatti di segregazione sono emersi seppure molto diversi.
Quante domande si saranno poste i giapponesi su come sia stato possibile un fatto del genere, e quante ce ne dobbiamo porre tutti, che anche in europa e molto di recente fatti di segregazione sono emersi seppure molto diversi.
Nessuno
sapeva, ed in fondo nelle grandi città si ama poco chi ficca il naso nei fatti
propri e quindi si crea una sorta d'indifferenza al prossimo mascherata dalla
parola discrezione. Ci può stare in fondo, però quei bambini erano pur nati e
nessuno ne ha mai chiesto conto. Possibile che nell'era dell'informazione e
dell'analisi incrociata delle informazioni (è il mio lavoro nella vita privata,
considerazione inevitabile) il fatto che una casa abitata non avesse più i
collegamenti a servizi essenziali come acqua e corrente elettrica non ha
destato interesse in nessuno? Chi mai poteva vivere lì?
Una
storia di valore assoluto, difficile definire questo un "film
asiatico".
Opera eccezionale che ha imposto Koreeda tra i registi giapponesi più amati anche in occidente. Io sono al terzo che vedo di lui e già 2 sono nell'Olimpo…
Opera eccezionale che ha imposto Koreeda tra i registi giapponesi più amati anche in occidente. Io sono al terzo che vedo di lui e già 2 sono nell'Olimpo…
…L’elemento tragico come già anticipato è fondamentale
e necessario nelle tarde opere di Koreeda, in quanto è l’unico mezzo che crea
l’empatia necessaria allo spettatore per comprendere appieno la storia
rimanendone perciò folgorato e commosso: ma ciò deve avvenire non tanto per il
film in quanto tale, in quanto intrattenimento o piacevolezza, ma bensì
dall’entità stessa della storia, che ha lo scopo ben preciso di mettere in luce
un aspetto della società anomalo o sottovalutato. In sintesi la pellicola del
regista si traduce in un attacco spietato e incondizionato alla società e ai
cardini che la regolano; nell’indifferenza generale di una mentalità diffusa
troppo individualista e menefreghista, dove le madri abbandonano i figli
addossando a questi tutte le responsabilità, e dove un’intera popolazione non
si cura minimamente di tale situazione…
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