lunedì 21 novembre 2011

The shout (L’australiano) - Jerzy Skolimowski

un film strano, che arriva da molto lontano.
può non piacere, mica è facile, ma è un film unico.
provateci - Ismaele


…In questo mondo quieto fa la sua irruzione un uomo misterioso, che si chiama Crossley. Non lo vediamo dall’inizio, arriva pian piano, quasi invisibile. Ne percepiamo prima l’esistenza, in modo quasi subliminale; poi, appare come se entrasse nella pellicola da un lato, da un margine; una volta entrato ed impostosi fisicamente, quasi come il Tartufo di Molière, riuscirà a introdursi nella casa e senza parere ad avere un’enorme influenza sulla moglie del musicista. Crossley fa racconti strani e inquietanti, dice di aver soggiornato a lungo in Australia, di aver convissuto con gli aborigeni, di aver sposato una delle loro donne, e di avere imparato le loro arti magiche. In particolare, racconta ancora l’uomo, egli è in grado di emettere un grido misterioso, che può uccidere tutto quanto vive nei dintorni, fin dove il grido può giungere…

da qui



…The Shout deve alle sue ambientazioni grezze la maggior parte del suo fascino, e Jerzy Skolimowski utlizza magnificamente la natura dei paesaggi e degli avvenimenti e li trasforma in qualcosa di inquietante, silenzioso, modesto ma potentissimo. Lo scarno scenario rende facile la focalizzazione sulla storia e sulle magnifiche interpretazioni di Alan Bates, John Hurt e Susannah York che con umiltà si lasciano trasportare dagli eventi guidati e cullati dalla mano ferrea di Skolimowski. L'effettiva sensazione di fascino e misticismo però si lascia alcune volte dominare da un vago senso di ermetismo autocompiaciuto, un gioco di “dire non dire” troppo costruito che alcune volte risulta poco spontaneo. Ma il fascino ipnotico di Alan Bates fa dimenticare ogni imperfezione. Non sempre il Cinema riesce a regalare interpretazioni così sommesse, silenziose e bellissime; il Charles Crossley di Bates è una di queste rarità…



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