sabato 19 luglio 2014

52 gioca o muori (52 Pick-Up) - John Frankenheimer

tratto da un romanzo di Elmore Leonard, una storia di ricatti, solo che il ricattato è uno tosto, e prova a vendicarsi dei ricattatori, che, come avviene spesso, sono incapaci di gestire una cosa più grande di loro, sono una banda quando tutto va bene, ma non capiscono bene il lavoro di équipe.
bravo come sempre Roy Scheider, si aggiunga la regia di  John Frankenheimer, e allora si capisce che è un film che merita - Ismaele





The story of "52 Pick-Up" is basically revenge melodrama. No thriller fan is going to be very astonished. What matters is the energy level and the density of detail in the performances. This is a well-crafted movie by a man who knows how to hook the audience with his story; it's Frankenheimer's best work in years. And if we can sometimes predict what the characters will do, there's the fascination of seeing them behave like unique and often very weird individuals. They aren't clones. I have gotten to the point where the one thing I know about most thrillers is that I will not be thrilled. "52 Pick-Up" blind-sided me.

From the start to finish the film plays just like a Leonard novel. A new-money business man (Scheider) is blackmailed by three sleazy characters after having an affair with a sexy 22-year-old. They plan on giving video tapes to Mitchell's wife if they don't get 105-thousand from the business man. John Glover (playing one of the thugs Alan Raney) would say what everyone in the movie audience was probably thinking after seeing that Mitchell's wife is Ann-Margret and girlfriend is Kelly Preston, “I like your taste in women!” At first, the criminals have the upper hand catching Harry Mitchell off guard. They assume Mitchell is soft and will fold quickly. They turn out to be wrong when Mitchell fights back. With a few clues, he searches for his blackmailers identities in the dark corners of L.A.'s strip clubs and adult film world. Eventually he finds all three men and (in classic Leonard style) trick them into turning against each other. Lots of twists and turns follow ending with an extremely satisfying climax…

Grande noir, tra i più cattivi realizzati negli anni 80 (e purtroppo tra i meno conosciuti). Crudo, violentissimo, coinvolgente, ricco di suspense, e con una messa in scena da parte di Frankenheimer (in grande spolvero) semplicemente magistrale: la rete di ricatti, prostituzione e omicidi in cui viene intrappolato Harry, oltre a trasmettere molta angoscia, è quanto di più sporco e squallido si possa immaginare (come per "Velluto Blu" di Lynch); alcune sequenze (davanti alle quali sarà impossibile rimanere indifferenti, vedere scene della Preston trucidata o della tortura con il cuscino alla povera Vanity) sono di una violenza inaudita; e dulcis in fundo, alle performance lineari e poco incisive di Scheider (messo con le spalle al muro) e Margret (troppo di contorno) fanno da contraltare quelle spietate e raggelanti di Glover (bastardo come pochi) e Williams III (psicopatico totale, fa venire la pelle d'oca solo a guardarlo), due grandi caratteristi che finiscono, con la loro cattiveria, per rubare la scena a tutto e a tutti. State sicuri che non ve li dimenticherete.
Unica pecca: il finale, poco originale e troppo, troppo americano.
da qui

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