sabato 27 dicembre 2014

Once Upon a Time in the Midlands (C'era una volta in Inghilterra) - Shane Meadows

un Shane Meadows minore, che comunque resta un film solo discreto, senza sfiorare i vertici a cui alcune volte è arrivato.
bravi tutti, ma sembra un compitino, certo ben fatto, ma con una certa aria di deja-vu.
si vede bene, se non si aspetta l'eccellenza, e uno sa che esiste.
ma se ha visto altre bellissime cose di Shane Meadows rischia di rimanere un po' deluso - Ismaele





 non bastano un paio di campi lunghi e un personaggio che suona musica country a ridare contorno e sangue all’immaginario evocato, a ritrovare i sentieri spiazzanti di un altro paese. Si rimane sospesi in un limbo evanescente, in un carineria da souvenir. Paradossalmente, Meadows sembra trovare il western molto più in This is England, perché riesce a cogliere, più o meno consapevolmente, uno dei motivi fondanti del genere: il rapporto del singolo col gruppo, l’immedesimazione, più o meno critica, dell’individuo con l’idea (e la storia) della nazione. Ma sebbene la deviazione sia un giro a vuoto e l’atmosfera poco più che una pallida suggestione, C’era una volta in Inghilterra recupera slancio in quei momenti in cui Meadows ricorda la sua vera vocazione, quel saper guardare a personaggi ‘normalissimi’ e fregati dalla vita con una partecipazione totale e un amore incondizionato. Una vocazione che in parte attinge, è vero, al cinema ‘realista’ (senza re) di Loach e Leigh. Ma che per stile, toni, simboli, umori, sembra rispondere ancor più a una questione anagrafica, a un dato generazionale. Meadows, classe 1972, è figlio più che legittimo dell’era punk dei Sex Pistols e dei Clash. Per questo ogni richiamo ad altro, a un finto western, è solo una patina superficiale da rimuovere in fretta. Il suo cinema non può che essere il racconto di quest’Anarchy in the UK. E, tra amore e rabbia, è chiamato a compiere quel percorso che dal Free Cinema arriva alla densità dello sguardo di Stephen Frears, sempre capace di aprire le maglie del reale attraverso ogni trama e ogni genere (quanto My Beautiful Laundrette c’è nel cinema di Meadows?)…


…Dek, a gentle soul who is devastated by being turned down on national TV, is now prepared almost to surrender, since Shirley obviously doesn't love him. But her daughter Marlene does, and in her mind Dek has always been her father. That leads to scenes of surprising tenderness, in a movie that has enormous affection for all of its characters -- except for Jimmy.
There's a slapstick sequence in the film: the botched robbery, which involves clowns and a Morris Mini, and it would almost break the spell except that we can just about believe these characters are goofy enough to pull off something like that (maybe they saw it in a movie?). And there's always the undertone of danger with Jimmy, who can be charming and then turn mean in an instant.
Rhys Ifans is the key player…

2 commenti:

  1. Immagino... però mi incuriosisce anche questo.... mettiamo nella lista...

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  2. di Shane Meadows non si butta via niente, la penso così :)

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