l'origine dalla storia è l'immenso fumetto di Hèctor Oesterheld, lui e la sua famiglia hanno pagato cara, tutti ammazzati dai militari assassini, così amati da Milei.
la serie di Bruno Stagnaro, prodotta da Netflix, ambientata a Buenos Aires, parte da una nevicata che sorprende tutti, e quella neve è accompagnata da un dramma incomprensibile, quelli che sembrano alieni hanno conquistato il paese, forse la Terra intera, non si sa.
c'è un virus mortale nell'aria, le comunicazioni sono interrotte, e con difficoltà si riesce a trovare una strategia di sopravvivenza.
una serie che merita, anche se il fumetto è un'altra cosa.
buona (misteriosa e di sopravvivenza) visione - Ismaele
…para
buscarle un costado positivo al asunto, por lo menos la serie sirve para volver
a traer a la luz el calvario de la familia Oesterheld, símil repaso histórico a
colación, y para demostrar que el dinero público deriva en un buen nivel
técnico incluso en el cono sur, con fondos estatales de Argentina, Canadá,
Uruguay y la India que niegan en un único movimiento por un lado el discurso
neoliberal privatizador/ individualista de la mafia en el poder en la nación de
origen, el excrementicio mileismo, y por el otro lado el negacionismo en
materia de los crímenes -secuestros, torturas, asesinatos, desapariciones,
robos de bebés, etc.- del Proceso de Reorganización Nacional, otra pata del
ideario del fascista infradotado de nuestro presidente, sus secuaces y los
imbéciles que lo votaron, esos mismos que hoy lloran por el éxito internacional
de un producto que adhiere vagamente a la figura del héroe colectivo de
Oesterheld e interpela a un público global muy acostumbrado a estas obras
intercambiables, conformistas e insustanciales que forman parte de la estirpe
de la N roja.
…La
adaptación de Stagnaro, uno de los pocos realizadores que entendió y se atrevió
a enfrentarse a la descomposición social de la década del noventa, tiene una
mirada que intenta indagar en los problemas socioeconómicos y socioculturales
de la Argentina, trasladando la historia original de la década del cincuenta al
presente. Esta decisión genera cambios significativos en el relato, que se materializan
principalmente a partir del segundo capítulo de los seis que componen la
primera temporada. Lo más importante del comienzo es la transformación del
inicio de la historia, con la materialización del protagonista, Juan Salvo, en
la casa del escritor, Oesterheld, por una escena de la hija de Salvo con unas
amigas en una embarcación en los momentos previos al inicio de la invasión, lo
cual anula gran parte de la trama, que es el relato de Juan Salvo de su
historia como Eternauta. Para compensar esto, las visiones de Salvo en forma de
reminiscencias o premoniciones se inician tempranamente en lugar de las
alucinaciones colectivas de la historieta, con el objetivo de justificar
el título de la serie y la figura del protagonista como viajero del éter…
…Oltre alla sua valenza narrativa, L’Eternauta si distingue per la sua capacità di
anticipare e riflettere sulle dinamiche politiche e sociali del tempo. La
storia, infatti, non si limita a raccontare un’invasione aliena, ma diventa
un’allegoria della minaccia reale che incombeva sulla società argentina e, più
in generale, su quella occidentale. Le esperienze personali di Oesterheld –
fino al tragico destino delle sue figlie durante la dittatura – alimentano una
narrazione intrisa di senso politico e di denuncia contro le oppressioni
autoritarie. Lungi dall’essere un semplice esercizio di fantascienza, il
fumetto si configura come una testimonianza del potere del medium nel
raggiungere e coinvolgere un vasto pubblico, dimostrando che la letteratura
“disegnata” può essere un veicolo altrettanto potente di riflessione e critica
sociale. A distanza di decenni dalla sua prima pubblicazione su Hora Cero, L’Eternauta rimane una delle
opere più influenti e studiate del panorama fumettistico internazionale. La sua
capacità di combinare un racconto di sopravvivenza con una profonda riflessione
sulla condizione umana ha ispirato autori di generazioni successive, come
Robert Kirkman con The Walking Dead,
che, sebbene in contesti e modalità diverse, continua a esplorare il lato
oscuro e vulnerabile della natura umana. Il fumetto, attraverso il suo
equilibrio tra narrazione e immagine, ha saputo trasformare il tradizionale
schema del genere avventuroso, ponendo al centro la dimensione emotiva e
l’esplorazione interiore dei suoi personaggi. In questo senso, L’Eternauta si presenta non
solo come un’opera di intrattenimento, ma come un documento storico e culturale
che testimonia il potere del fumetto nel raccontare e interpretare la realtà
L’Eternauta è
molto più di una semplice storia di invasione aliena: è una profonda
meditazione sul senso della vita, sulla fragilità umana e sulla resilienza di
fronte all’apocalisse. Attraverso la sapiente fusione di testo e immagine,
Oesterheld e Solano López hanno creato un’opera che continua a risuonare con il
lettore, invitandolo a riflettere non solo sulla distruzione, ma anche sulla
capacità di ricostruire e resistere. Un capolavoro che, a distanza di decenni,
si conferma un punto di riferimento imprescindibile per chiunque voglia
comprendere il vero potenziale espressivo e narrativo del fumetto.
…La serie TV colpisce soprattutto per la
sua messa in scena, ma anche per la regia, la fotografia e la
rappresentazione dei “villain” in questione, così come per tutto il mondo narrato. L’Eternauta era un fumetto difficilissimo da adattare per il suo
rilievo artistico e storico-politico. Netflix ha deciso di attualizzare la
storia portandola ai giorni nostri, e la serie opta anche per un ritmo rapido
creando molta suspense. Oltre ad essere capace di coinvolgere il pubblico,
genera la curiosità verso i protagonisti. Sicuramente i soli sei episodi di questa
prima stagione, che non brillano per originalità narrativa, mantengono un forte impatto visivo. Di questo spettacolo cupo e politico abbiamo
apprezzato l’identità, il buon uso della suspense e come detto soprattutto
l’estetica. La cosa più importante è che L’Eternauta supera questa grande prova e non tradisce
l’ingegno e l’anima del fumetto.
…La grande
forza della serie sta nel suo equilibrio tra rispetto e
libertà. L’anima del fumetto – quella riflessione sulla
resistenza collettiva, sulla fragilità dell’individuo di fronte all’ignoto, sul
valore della solidarietà – permane intatta. Tuttavia, Stagnaro non ha paura di
intervenire: cambia epoca, modifica relazioni familiari, aggiorna riferimenti
politici e introduce un tema caro alla sua poetica, quello della stratificazione urbana e sociale.
Le nevicate tossiche, le
barricate nei quartieri, le lotte tra condomini, gli episodi ambientati in
farmacie, centri commerciali, stazioni e chiese: tutto evoca il crollo di un
tessuto sociale già fragile. I richiami all’Argentina del 2001,
alle sue crisi economiche e politiche, si mescolano con l’eco della pandemia e
delle guerre contemporanee. È un racconto di fantascienza, certo, ma anche una parabola sul presente.
È difficile sottovalutare la portata tecnica del progetto: la neve è
fatta con tonnellate di materiali ecologici, la città è stata scansionata
durante la pandemia, le riprese sono durate quasi cinque mesi. Ma a stupire è
il fatto che tutto questo non soffochi mai il racconto. Anzi, lo potenzia. Gli
effetti non sono un fine, ma un mezzo per costruire un mondo credibile, sporco,
reale.
Anche la colonna sonora, che alterna classici come No pibe e Porque hoy nací dei Manal a pezzi dei Soda Stereo
e Mercedes Sosa, fino a El magnetismo degli El Mató a un Policía
Motorizado, contribuisce a creare quella miscela temporale in cui
convivono generazioni, esperienze e traumi.
Forse, il limite maggiore
della serie è ravvisabile in alcune dilatazioni narrative: in
particolare, nell’episodio 2 e 5 il ritmo rallenta e alcune sottotrame si
aggrovigliano inutilmente. Si tratta comunque di inciampi secondari in un
progetto che riesce a fare ciò che sembrava impossibile: rendere L’Eternauta qualcosa di vivo, necessario, non solo per i fan, ma per un pubblico ampio.
E soprattutto, per l’Argentina.
Perché la domanda principale
che si pone la graphic novel – “Sarà possibile?” – riceve qui finalmente una risposta.
Sì, è stato possibile. E il risultato è una serie che guarda al futuro
con gli occhi del passato. Una storia di resistenza che, oggi
più che mai, parla di noi.
…L’Eternauta rispetta il
canovaccio dell’opera di Héctor Oesterheld, tristemente diventato un
desaparecido qualche anno dopo la pubblicazione della sua pietra miliare. Lo fa
optando per un taglio realistico e per un approccio orientato ai personaggi e
alle loro connessioni in uno scenario misterioso, dando vita a un racconto
suggestivo e intriso di fragile umanità. Una scelta che mette però in secondo
piano sia gli aspetti più fantastici dell’opera originale, sia il suo già
citato ed evidente sottotesto politico. Il risultato è una serie solida e di
sicura presa sul pubblico, soprattutto in un periodo segnato da ripetute
catastrofi climatiche ed energetiche (inevitabile ripensare durante la visione
al collasso elettrico di pochi giorni fa in Spagna). Allo stesso tempo però il
racconto è penalizzato da un eccessivo appiattimento dei suoi tanti livelli di
lettura, che affiorano solo negli ultimi episodi, con la scoperta dell’origine
e dei mandanti della neve letale.
Ricardo Darín regge buona parte de L’Eternauta sulle sue solide spalle, tratteggiando
i dubbi e i timori di un uomo che diventa eroe per caso, in bilico fra i suoi
affetti, la necessità di fare fronte alla minaccia e squarci onirici, di sicuro
effetto per gli amanti dell’opera di Héctor Oesterheld. Nella doppia veste di
sceneggiatore e regista, Bruno Stagnaro centra invece un accettabile
compromesso fra le riflessioni portate avanti dal fumetto e la necessità di
adattare la storia ai canoni della serialità, estendendo alcune sottotrame e i
relativi personaggi. In quest’ottica, a sorprendere sono soprattutto gli
effetti speciali, di ottima fattura sia nei momenti in cui è necessario rendere
la desolazione di Buenos Aires, sia nei momenti più concitati, con protagonisti
i misteriosi invasori.
L’Eternauta si rivela quindi
un ideale ponte fra un fumetto che tutti gli appassionati dovrebbero leggere e
il largo pubblico di Netflix, sempre alla ricerca di storie originali ed
emozionanti. Una progetto dagli elevati livelli produttivi e gestito con
intelligenza, al punto da lasciare una porta aperta a un’eventuale prosecuzione
di una storia che, anche a decenni di distanza dalla sua pubblicazione,
continua a porci profondi interrogativi su noi stessi e sul mondo che ci
circonda.