martedì 5 maggio 2015

Johanna - Kornél Mundruczó

di Kornél Mundruczó ho già visto White God e Delta.
chi guarda un suo film sa che stupisce, non è prevedibile.
Johanna, prodotto da Bela Tarr, è un film del 2005, praticamente come un'opera lirica su musica di Zsófia Tallér.
qui Johanna (la bravissima Zsófia Tallér), che viene strappata per i capelli alla morte, è un'infermiera, un po' Giovanna d'Arco, un po' la ragazza di Vermeer, è molto amata dai bambini e dai moribondi, gli regala un po' di vita.
il film è tutto ambientato nei sotterranei dell'ospedale, appare all'inizio il Ponte delle Catene (a Budapest).
amore e morte in un film davvero cupo, e però con un fascino che ti prende solo se ti lasci andare al film.
un film così, folle e coraggioso, non capita spesso, cercalo - Ismaele






Praticamente un musical di ambiente ospedaliero, che reinventa la vicenda di Giovanna D'Arco.
Molto curato l'aspetto visivo, bravi gli attori, ma 80 minuti abbastanza pesanti, anche se non propriamente noiosi.
Ad ogni modo una visione diversa, intelligente, particolare, edificante.

Miracolosamente sopravvissuta a un'overdose, la tossicodipendente Johanna, grazie alle premure di un giovane dottore, diventa infermiera nell'ospedale in cui è stata salvata e decide di dedicare la vita agli altri. Comincerà a guarire i pazienti senza bisturi, semplicemente donando loro il proprio corpo. Ma ciò non sarà visto di buon occhio dai medici.
Opera davvero curiosa questa trasposizione della vicenda di Giovanna d'Arco ai giorni nostri che, oltre all'estrosa rilettura del personaggio storico, vanta il primato di essere la prima ad utilizzare un'Opera appositamente composta. La colonna sonora è infatti una suggestiva Opera sulla quale si adagiano i dialoghi dei personaggi. Bellissima la fotografia virata al giallo/verdastro che proietta umori logori e stagnanti nei corridoi e nelle stanze dell'ospedale e il lavoro sulle luci, col volto di Johanna che stancamente emerge dalle tenebre.
da qui

Cette improbable adaptation de Jeanne D’Arc nous vient tout de droit de Hongrie et étonne autant qu’elle déconcerte, pour au final, ennuyer. Le traitement de l’image attire d’abord l’œil, avec sa lumière saturée, tout comme l’utilisation de décors hors d’échelle humaine, dont l’esthétique surprend. Ainsi, jamais on ne perçoit d’extérieur ou d’issue, seuls des empilements de trousses de secours, forment de fragiles murs ou barrages.

Mais le choix d’un traitement en opéra, rapidement déconcertant, plombe le rythme du récit, en orchestrant les dialogues les moins utiles. Quelques déambulations ou poursuites, filmées avec légèreté, apparaissent cependant comme des moments de claustrophobie réussis, comme peut l’être également l’utilisation scénique des couloirs. Mais cette efficacité ponctuelle, et la parabole sur le chaos, et l’influence de l’individu sur le groupe, ne sauvent pas le film du naufrage au beau milieu de l’ennui.

‘Stop and ask yourself if this great idea of yours really is a movie, or is it maybe a TV series, a novel, a play? Or something you should keep between you and your psychoanalyst?’
You hear this advice a lot. Good advice, I suppose. Yet, in the list of alternatives, there is an omission: opera. It’s always TV series, novels, etc. Perhaps script readers and screenwriting pros don’t give opera a second thought, unless they’re dealing with middle-class homosexuals or a boxing sequence. Perhaps they figure an opera starts with the notes on the staves and not drama or dialogue. Perhaps so. But opera and film are not so far apart and sometimes they’re the same thing.
Kornél Mundruczó and Viktória Petrányi’s ‘Johanna’ (2005) was a contemporary classical opera conceived and produced for the cinema screen. An audacious enterprise, commercially – there’s no obvious audience out there – but, artistically, it made sense: the form suits the subject and the medium suits the form…

2 commenti:

  1. Orpo, questo di Mondruczo non lo conoscevo proprio. Lo cerco, grazie per la dritta ;)

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    1. Kornél non è uno che lascia indifferenti, uno che si ama oppure no, a me è sempre piaciuto, non è mai stato tempo perso.
      buona visione :)

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