domenica 8 luglio 2012

Je vais bien, ne t'en fais pas - Philippe Lioret

Philippe Lioret tre anni prima di “Welcome”, musiche di Piovani, la straordinaria Mélanie Laurent, tre anni prima di interpretare Shoshanna in”Inglourious basterds”, ma bravi tutti, il padre molto, una sceneggiatura ricca (tratta da un romanzo tradotto anche in italiano), un film che non si scorda facilmente.
Insomma, un gioiellino, da non perdere - Ismaele


Al rientro dalle vacanze, Lili (Mélanie Laurent), diciannove anni, viene a sapere dai genitori che Loïc, suo fratello gemello, in seguito ad una violenta discussione con suo padre, è andato via di casa. Non avendo nessuna notizia dal fratello, Lili finisce per convincersi che gli è successo qualcosa. Sempre più inquieta, depressa, rifiuta di nutrirsi. Ricoverata in ospedale, non collabora con i medici, si lascia morire. Ma ecco che arriva finalmente una breve lettera di Loïc: il fratello (sarà lui?) si scusa di averla lasciata senza notizie, le racconta che gira di città in città vivendo di lavoretti, accusa il padre di essere il responsabile della loro vita meschina, per questo ha deciso di scappare per sempre di casa... Lili si riprende e, uscita dall’ospedale, parte alla ricerca del fratello, recandosi nei vari luoghi da cui partono le lettere... L’attende una sorpresa sconvolgente...


"Sto bene, non ti preoccupare". Ma i genitori di Lili, una sensibile ragazza diciannovenne, si preoccupano eccome, forse troppo, forse troppo poco. Bellissimo film di Lioret, che lontano da eccessi melodrammatici ci racconta di un rapporto complesso, di un amore incondizionato, sconfinato tra genitori e figli. Approccio sensibile e partecipe per un dramma malinconico, speranzoso, sofferto, sussurrato che esplode in un urlo di dolore silenzioso nello straordinario finale, a suo modo catartico, di splendida e dignitosa accettazione.

Philippe Lioret est de ces cinéastes qui avec les histoires les plus simples et en s'appuyant sur un casting proche de la perfection, sait vous amener au bord des larmes en vous faisant rencontrer des gens, des vrais. Après son irrésistible "Mademoiselle", récit d'une amourette trop tardive et pleine de raison, et "L'équipier", conte d'un déracinement mystérieux, il trouve en "Je vais bien ne t'en fais pas" un nouvel oiseau blessé et fier à soigner de sa douce caméra. 
Ce personnage meurtri c'est Lili, jumelle qui ne sait pas où se trouve son frère et commence à sombrer dans une anorexie qui la mènerait à sa perte si elle ne commençait à recevoir des cartes postales de celui-ci. Loin des clichés adolescents (même si la jeune fille a 19 ans), Lioret décrit ce petit bout de femme comme d'une dignité absolue, faisant preuve d'une incroyable force et d'un calme apparent que seul ses larmes retenues ou ses quelques poussées de colère trahissent.

Mi piace l'intimità del cinema di Lioret. Melanie Laurent favolosa (mi sembra abbia vinto parecchi premi in patria per questa sua prima apparizione, la mitica Shoshanna di inglourious basterds) è Lili, una giovane che al ritorno a casa non trova più uno dei suoi punti di rieferimento principali, il fratello , per giunta "jumeau". Fondamentale kad Merad (oddio mi piace molto questo attore, grandissimo anche in ruoli drammatici, che sorpresa!) il padre.
Nella sua semplicità questo film è di una struggenza disarmante.


Nessun commento:

Posta un commento